Evil Things - Cose cattive backdrop
Evil Things - Cose cattive poster

EVIL THINGS - COSE CATTIVE

2012 IT
diciembre 12, 2012

Evil Things, un blog creato da un misterioso “master”, lancia un concorso: ogni utente posterà un video delle proprie azioni più cattive. Tra tutti i video, vengono scelti quattro concorrenti che parteciperanno al round finale. I quattro, vengono condotto in un paesino abbandonato pieno di gente strana e indifferente a tutti, dove scopriranno che il premio per concorso è l’esatto opposto di quello che credevano.

Directores

Simone Gandolfo

Reparto

Marta Gastini, Jun Ikicawa, Sara Lazzaro, Giuseppe Lo Console, Jennifer Mischiati, Aaron Omossiese, Nicola Sorrenti, Pietro Ragusa
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un blog chiamato “Cose cattive” ha aperto un contest in cui si chiede agli utenti di caricare filmati in cui compiono gesti deplorevoli. Coloro che riceveranno più voti vinceranno e saranno convocati dal Master, misterioso curatore del blog, per ritirare un premio. Sono in quattro a vincere il contest di “Cose cattive”: Nina, che ha ingoiato una tenia, Nick, che ha dato fuoco a un senza tetto, Cristian, che con le sue doti di hacker ha fatto arrestare per pedofilia un suo innocente conoscente, e Julia, che si è fatta praticare sesso orale da una ragazza con problemi mentali. I quattro vincitori sono stati convocati in una casa situata in un paesino di campagna del Nord Italia, ma ben presto si rederanno conto di far parte di un gioco ben più grande e pericoloso di quello che si aspettavano. Quante volte abbiamo letto sulle pagine di cronaca nera di bravate o, ancor peggio, delitti i cui filmati sono poi finiti sul web o avrebbero dovuto finirvi nelle intenzioni dei responsabili? Beh, notizie all’ordine del giorno, con video di maltrattamenti e cattiverie a cose e persone caricati deliberatamente su internet e poi condivisi sui social network come forma di vanto. In una società iperconnessa come la nostra è il lato oscuro della medaglia, il dazio da pagare per usufruire delle comodità della rete, che inevitabilmente è a disposizione anche delle mele marce della società. Il film “Evil Things – Cose cattive”, opera prima da regista dell’attore Simone Gandolfo (“R.I.S. – Delitti imperfetti”), parte proprio da questo presupposto sviluppando attorno alla tematica degli “user generated contents” di natura scorretta un horror che ambisce ad imporsi sul mercato internazionale. I presupposti sono lodevoli e il soggetto è anche piuttosto innovativo, peccato però che il film non sia assolutamente all’altezza delle aspettative e venga rovinato da una sceneggiatura maldestra, ritmo inesistente e – incredibilmente – da un preoccupante alone di già visto che permea su tutto l’opera. “Evil Things” è l’esordio produttivo della Inside, casa di produzione fondata dall’attore Luca Argentero, che, con poco più di 100 mila euro, decide di puntare all’horror come genere esportabile. Supposizione intelligente, visto il consenso che questi film hanno generalmente all’estero a differenza dei “soliti” generi praticati in Italia, solo che “Evil Things” arriva in ritardo sui tempi, mostrandosi come un torture-porn clone fuori tempo massimo di “Saw”. Le tipologie dei personaggi, le meccaniche comportamentali tra loro, il killer moralista, il suo modo di agire e interagire con le vittime, il modo di palesarsi e di comunicare, nonché le trappole/torture che mette in atto, sono tutte cose prese direttamente dalla lunga saga dell’Enigmista, senza nessun tipo di innovazione. L’idea nuova sta giusto nell’utilizzo del web e nella scelta dei personaggi di recarsi di propria volontà dal loro carnefice… tutto qui, per il resto il solito torture porn trito e ritrito come ne abbiamo visti a bizzeffe in questi ultimi dieci anni. Anzi, a differenza del torture porn canonico, qui si è anche troppo casti in quanto a violenza, lasciando le “cose cattive” tutte fuori campo. C’è anche il pubblico “svalvolato” del blog che segue in diretta le nefandezze dell’incauto Master, proprio come accadeva nel proto torture porn e antesignano di tutti i reality horror moderni “My Little Eye”. Ma oltre alla completa mancanza di originalità, “Evil Things” soffre anche di una sceneggiatura – scritta dallo stesso Gandolfo insieme a Debora Alessi – che conta personaggi banali che dicono e fanno cose banali. Per la serie, i protagonisti sono cattivi ragazzi? Bene, si comporteranno da cattivi ragazzi dall’inizio alla fine, mostrando competizione e antipatie reciproche, anche nei momenti di pericolo in cui chiunque avrebbe per lo meno collaborato contro il male comune. Poi non è ben chiaro l’elemento rurale e la focalizzazione sul contesto paesano, dal momento che sembra che in paese chiunque stia nascondendo un segreto e sia per lo più popolato da folli. Solo che questo elemento, più volte introdotto, non è mai sviluppato, lasciando allo spettatore il dubbio su cosa gli autori avessero voluto dire a riguardo. Prevedibilissima l’identità del Master che viene celata dietro una (bella) maschera, che però fa maldestramente intuire la fisionomia dell’attore che la indossa, annullando quella che per lo spettatore dovrebbe essere una delle sorprese finali. La regia di Gandolfo è moderna e vivace, supportata anche da una scelta fotografica virata in grigio sicuramente azzeccata. Purtroppo al film manca, però, un vero ritmo narrativo, con la conseguenza che risulta anche un po’ noioso e la durata appare ben più lunga degli effettivi 95 minuti. Buono l’apporto degli attori, tutti piuttosto convincenti, in particolare Jennifer Mischiati e la neo scream queen italiana Marta Gastini, già vista in “Il Rito” e nel “Dracula” di Dario Argento, qui impegnata nel ruolo della protagonista Nina. Finale poco convincente con ulteriore scena dopo i titoli di coda che risulta incomprensibile nonché ridicola.

Tráiler