Vigilanza Notturna backdrop
Vigilanza Notturna poster

VIGILANZA NOTTURNA

2009 IT

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un ragazzo si reca sul luogo di lavoro, un complesso di padiglioni dove svolge l’attività di vigilante notturno. La ragazza che faceva il turno della sera gli racconta però di uno strano incidente: un uomo si è intrufolato in uno dei magazzini e ha morso il polso di uno dei vigilanti prima di fuggire. La paura che quell’uomo possa tornare attanaglia il turnista di notte. Diretto dal ventiseienne Francesco Borrasso, “Vigilanza Notturna” è uno di quei corti che lascia un po’ interdetti per la vistosa discrepanza tra intenti e risultato. Con alle spalle già sette cortometraggi (tra cui il vincitore del premio del pubblico al Petite Lumiere Film Festival “Sogni di miele”) e diverse pubblicazioni letterarie, Borrasso cerca di omaggiare con “Vigilanza notturna” un certo tipo di b-movie tipicamente anni ’80, pratica sempre più frequente tra i giovani filmakers di casa nostra, e in particolare prende di mira il filone zombesco. Il risultato non convince troppo per diversi aspetti, a cominciare da una certa maldestria realizzativa che immancabilmente incide sulla resa generale dell’opera. Il film è prodotto con pochi mezzi - cosa assolutamente accettabile e spesso vero motivo d’interesse per le produzioni underground -, però quel poco viene mal utilizzato e se i trucchi di make-up lasciano davvero troppo a desiderare (l’effetto zombie è molto simile a una torta spiaccicata sul volto dell’attore), anche le location appaiono decisamente poco adatte. Ma ciò che maggiormente grava su “Vigilanza notturna” sono una serie di grossolani errori che con un po’ di accortezza potevano benissimo essere evitati. Pensiamo ad esempio all’ombra del microfono che entra in alcune inquadrature, oppure all’imperdonabile vistosissima ombra dell’operatore sulla camicia bianca del protagonista, o ancora all’attrice che legge i dialoghi direttamente su un foglio malamente nascosto dal monitor di un notebook. Tutti errori che non seguendo la logica del “buona la prima” sicuramente non avremmo riscontrato. La sceneggiatura, ad opera di Emanuele Mattana da un suo racconto, presenta alcuni dialoghi che probabilmente risentono troppo dell’origine letteraria dell’opera, alternati ad altri un po’ banali ai quali non contribuisce la recitazione poco convincente degli attori, che in alcuni casi può essere definita davvero amatoriale. Di positivo c’è sicuramente il ritmo: “Vigilanza notturna” dura circa 18 minuti (solitamente il corto che dura più di 15 minuti è a rischio ridondanza) però Borrasso è riuscito a donargli un buon ritmo e la stessa idea che sta alla base della storia riesce indubbiamente a catturare fin da subito l’attenzione dello spettatore. Sicuramente con maggiore cura per i particolari e attenzione anche per le cose più semplici il risultato sarebbe potuto essere ben diverso e assolutamente migliore, anche perché il materiale di partenza aveva potenzialità.