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INFIERNO AZUL

The Shallows

2016 AU
junio 24, 2016

Nancy (Blake Lively) es una joven que trata de superar la pérdida de su madre. Un día, practicando surf en una solitaria playa mexicana se queda atrapada en un islote a sólo cien metros de la costa. El problema está en que un enorme tiburón blanco se interpone entre ella y la otra orilla.

Directores

Jaume Collet-Serra

Reparto

Blake Lively, Óscar Jaenada, Brett Cullen, Janelle Bailey, Sedona Legge, Pablo Calva, Diego Espejel, Ava Dean, Chelsea Moody, Angelo Josue Lozano Corzo
Dramma Horror Thriller
HMDB

RESEÑAS (1)

VD

Vincenzo de Divitiis

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Nancy è una giovane studentessa americana che decide di andare in vacanza in Messico per recarsi in una spiaggia isolata dove era solita andare sua madre scomparsa di recente. Accompagnata in macchina da un uomo del posto e lasciata sola dall’amica ancora reduce dai postumi di una sbornia, la bella turista giunge nel luogo incantevole e inizia a cavalcare le gigantesche onde con il suo surf, la sua vera grande passione. Paesaggio da urlo e divertimento senza freni sembrano fungere da protagoniste di una giornata da sogno per Nancy fino a quando accade un evento che sconvolgerà la sua permanenza e metterà a rischio la sua vita: la ragazza, infatti, si avvicina ad un grande animale marino ucciso a morsi da un enorme e famelico squalo bianco che interpreta il gesto della surfista come un tentativo di invadere il suo territorio di caccia. Ha così inizio il più classico dei duelli all’ultimo sangue tra uomo e natura con la protagonista che ha in uno scoglio e nella bassa marea le uniche armi con cui fronteggiare la quasi invincibile bestia feroce. Nel 1975 un ancora giovane Steven Spielberg porta sullo schermo uno delle sue opere più famose, “Lo Squalo”. Passato alla storia del cinema, il film segna l’inizio del filone del beast-movie che vede proprio nel gigantesco e feroce cacciatore dei mari una delle figure di spicco. Da quel momento in poi, infatti, gli schermi pullulano di animali di ogni tipo che attaccano gli uomini sia per fame sia per punire l’incuranza dell’essere umano nei confronti della natura. Decine e decine di titoli, tra cui “Piranha”, “Cujo”, “L’orca assassina” tanto per citarne qualche esempio, che tuttavia alla lunga hanno generato una saturazione del filone diventato noioso e anche poco interessante dal punto di vista commerciale, se si pensa che molte pellicole sono state relegate direttamente alla distribuzione in DVD. Da qualche tempo a questa parte, però, il vento sembra essere di nuovo cambiato e, complice il successo di un prodotto discusso ma comunque innovativo come “Sharknado”, l’interesse per gli squali sembra essersi risvegliato. Diretta conseguenza di ciò è questo “Paradise Beach- Dentro l’incubo”, un thriller acquatico tesissimo e realizzato con grande maestria da un ottimo esponente del cinema di genere contemporaneo come Jaume Collet-Serra, già conosciuto dagli appassionati per il remake de “La maschera di cera” e l’ottimo “Orphan”. Quando ci si approccia ad un film di squali, il pericolo più comune è quello di cadere nelle ripetitività di cui si accennava sopra e raccontare una storia prevedibile e scontata minuti dopo minuto. Ed invece Collet- Serra riesce ampiamente a scongiurare questo rischio grazie ad plot che, eccezion fatta per qualche momento di stanca comunque legittimo e perdonabile, viaggia sui binari di una tensione altissima e sfrutta a meraviglia ogni piccolo elemento a disposizione, anche un semplice scoglio e un gabbiano indifeso. Mirabile anche la cura nel creare uno squalo molto realistico e inquietante non solo per il suo aspetto e le fauci enormi, ma anche per la sua spiccata astuzia con cui regge una guerra prima di tutto psicologica con la malcapitata Nancy. Il resto poi viene fatto dallo straordinario paesaggio paradisiaco che diviene un perfetto teatro di terrore e morte dal quale rimane fuori qualsiasi tipo di incursione nel gore, come ci si aspetterebbe in questi casi, a dimostrazione di come la tensione sia l’ingrediente principale sui cui punta il regista spagnolo. Eppure il film non è esente da qualche piccolo difetto, su tutti l’inserimento di personaggi secondari che intaccano il carattere intimista dell’intreccio e invadono un ideale ring riservato ai due protagonisti Nancy e lo squalo. Sbavature che non intaccano nel complesso la buona riuscita di questo “Paradise Beach- Dentro l’incubo” che vede anche la definitiva consacrazione di una sorprendente Blake Lively che, oltre a emergere per la bellezza del suo fisico in costume, dimostra di sapere reggere tutto il film sulle spalle come farebbe una grande attrice. Collet-Serra ha dunque fatto centro ancora una volta e la sua pellicola è destinata a rimanere un buon punto di riferimento per un genere, il beat-movie, in lieve rinascita- o almeno ci si augura.

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