Parasomnia backdrop
Parasomnia poster

PARASOMNIA

2008 US
octubre 17, 2008

Una chica joven, ingresada en una clínica, padece una enfermedad que la hace dormir durante todo el día: sólo se despierta en momentos muy concretos y extraños. Un estudiante de arte se enamora de ella, pero, al mismo tiempo, un extraño paciente trata de entrar en los sueños de ella para destrozar su mente.

Directores

William Malone

Reparto

Cherilyn Wilson, Sean Young, Patrick Kilpatrick, Dylan McKnight, Jeffrey Combs, Timothy Bottoms, Alison Brie, Kathryn Leigh Scott, Janet Tracy Keijser, Jeff Doucette
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Laura Baxter è affetta da una rara forma di narcolessia che la costringe ad addormentarsi involontariamente di continuo. Laura è orfana e viene tenuta sotto controllo in una clinica psichiatrica, lo stesso edificio in cui è rinchiuso, in costante isolamento, Byron Volpe, un libraio pluriomicida che utilizzava l’ipnosi per commettere feroci delitti. Volpe ha istaurato un forte legame psichico con Laura e riesce a penetrare nei suoi sogni, immergendola costantemente in un mondo lugubre e inquietante. Danny è uno studente di lettere amico d’infanzia di Laura, di cui è innamorato da sempre; il ragazzo passa molte ore in clinica e quando apprende che i dottori hanno deciso di trasferire la paziente in un’altra struttura, Danny escogita un piano per portar via la ragazza. Ora Danny è ricercato dalle autorità per rapimento e anche Byron Volpe, sottratto dal suo amato “passatempo”, cerca di rintracciare i due manipolando la mente di Laura. Le Parasonnie sono disturbi caratterizzati da comportamenti anomali che si manifestano durante il sonno e rappresentano l’attivazione di sistemi fisiologici a ore inappropriate durante il ciclo sonno-veglia che scatenano comportamenti inusuali durante il sonno o eccessiva sonnolenza diurna. (American Psychiatric Association) Partendo da questi dati scientifici William Malone scrive e dirige un film a cui l’aspetto puramente scientifico interessa poco o niente, preferendo puntare sul macabro surreale che unisce romanticismo e splatter. “Parasomnia” si presenta, così, come un’opera sicuramente imperfetta ma affascinate, una boccata d’aria fresca tra i prodotti sempre più spesso standardizzati che affollano il mercato. Ma è doveroso precisare che malgrado quest’aura di novità, “Parasomnia” non è certamente un film originale. Certo, il tema dell’ipnotismo è cosa rara nel cinema dell’orrore e se si esclude l’espressionismo di “Il gabinetto del Dottor Caligari”, la saga del Dottor Mabuse e frammenti tratti da Edgar Allan Poe è perfino difficoltoso rammentare titoli che pongano al centro questa tematica. Per il resto Malone non fa latro che riesplorare il cinema horror anni ’80 riproponendone alcune caratteristiche, dal boogeyman che penetra nei sogni alla storia d’amore tra adolescenti che va oltre la morte, da alcuni volti (Jeffrey Combs) all’uso divertito ed eccessivo della violenza. Perfino la fattura stilistica del film richiama una certa classicità postmoderna, fatta di montaggio e fotografia “normali”, lontana dall’estetica videoclippara oggi predominante in certo cinema di genere. Solo il mondo onirico in cui si aggira la protagonista potrebbe tradire un po’ gli intenti, una inquietante landa desolata fatta di specchi roteanti in computer grafica che qualcuno ha associato agli eccessi surreali di “The Cell” ma che non stonerebbe neanche se paragonata all’inferno barkeriano di “Hellraiser II: Hellbound”, tornado così a far quadrare il cerchio. “Parasomnia” ha comunque dalla sua una storia appassionante e dal buon ritmo, con personaggi principali ben delineati e capaci di catturare il senso di immedesimazione dello spettatore. Solamente il gran cattivo Byron Volpe ne esce come figura anonima e certamente poco memorabile, un boogeyman che risulta come frullato di Freddy Krueger e Hannibal Lecter, prendendo dal primo la capacità di agire nei sogni e dal secondo la cultura e l’intelligenza (ma non il carisma). Però bisogna dire che Patrick Kilpatric (“Terminator: The Sarah Connor Chronicles”; “Minority Report”) ce la mette tutta per caratterizzare il suo personaggio, dallo sguardo allucinato al fare affabulatore, fino alla non spiegata tenuta religiosa. William Malone è un vecchio volpone dell’horror. Sceneggiatore e regista di genere fin dagli anni ’80, Malone ha esordito con i fanta-horror “Scared to Death” e “Creature”, facendosi poi le ossa dirigendo episodi di serie di culto come “Freddy’s Nightmare”, “Racconti di mezzanotte” e “Oltre i limiti”, fino alla riscoperta cinematografica con produzioni importanti quali “Il mistero della casa sulla collina” e “Paura.com”. A questo punto, Malone, prima di imbarcarsi nella personalissima avventura di “Parasomnia”, viene consacrato “Master of Horror” e dirige un episodio della prima stagione della suddetta serie tv, “Patto col demonio”, da cui ricicla curiosamente anche la creatura mostruosa che compare nei sogni della protagonista di “Parasomnia”. Come già detto, Malone gioca a rievocare atmosfere anni ’80 e piazza nel suo film un’abbondante dose di splatter e una serie di suggestive trovate che sarebbero piaciute a Tim Burton. Insomma, “Parasomnia” non sarà certamente un film imperdibile, ma risulta comunque una validissima alternativa ai soliti cloni delle famiglie di redneck psicopatici e sbarbati enigmisti; un horror ben condotto e non privo di buone idee.