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THE EYE (VISIONES)

The Eye

2008 US
febrero 1, 2008

Sydney, una joven violinista ciega desde la infancia, recupera la vista gracias a una operación de córnea. A medida que comienza a adaptarse a esta nueva situación, extrañas imágenes que ella no sabe discernir si son realidad o causadas por la operación, se le irán apareciendo. Poco a poco entenderá que las imágenes que ve no son disfunciones visuales causadas por la operación, sino que son en realidad imágenes de fantasmas. Sydney deberá averiguar de quién son las córneas que le han trasplantado para entender las terroríficas imágenes que se le aparecen.

Directores

David Moreau, Xavier Palud

Reparto

Jessica Alba, Alessandro Nivola, Parker Posey, Chloë Grace Moretz, Rade Šerbedžija, Mia Stallard, Obba Babatundé, Danny Mora, Rachel Ticotin, Tamlyn Tomita
Drama Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

Sidney Wells è cieca fin dall’infanzia, ma dopo l’insistenza di sua sorella Helen decide finalmente di sottoporsi ad un trapianto di cornee. L’intervento va a buon fine e Sidney riacquista la vista. Inizialmente per la ragazza si presentano gravi problemi di adattamento al nuovo senso per troppi anni sopito, ma quando le immagini davanti ai suoi occhi cominciano a farsi più nitide comincia per lei il vero incubo. Infatti Sidney comincia a vedere introno a lei le anime dei defunti. Con l’aiuto del dottor Faulkner tenta di venire a capo di questa maledizione cominciando con l’indagare sull’identità della persona a cui i suoi nuovi occhi erano appartenuti. C’è da temere la morte e soprattutto i morti! Se esiste una cosa che accomuna la cultura orientale e quella occidentale questa è proprio la paura di ciò che ci aspetta dopo la morte e la possibilità che i defunti possano aggirarsi tra di noi. Vampiri, zombi e fantasmi sono tutte creature dell’immaginario collettivo che convalidano questa tesi, dal momento che ogni popolo, da un continente ad un altro, ha i suoi bei miti del folklore che raccontano come la morte non sia la fine di ogni cosa, bensì l’inizio di tormenti e principio generatore di paure ataviche. Ed è per questo che una storia come quella raccontata in “The Eye” si adatta bene ad essere condivisa dal cinema orientale e da quello occidentale senza dover introdurre troppe modifiche per l’aderenza ad una visione culturalmente definita. I fantasmi appaiono agli occhi (nuovi) di una ragazza cinese allo stesso identico modo di come appaiono a quelli di una ragazza americana, ed è per questo che con “The Eye” versione a stelle e strisce abbiamo a che fare con uno dei remake più inutili che Hollywood ci abbia fornito in questi ultimissimi anni! Per chi ha già visto il bel film che i fratelli Pang hanno diretto nel 2002 è dunque pressoché inutile dedicarsi alla visione del remake diretto dai francesi Xavier Palud e David Moreau, dal momento che non cambia una virgola (se non labilissimi particolari in qualche scena e un finale più buonista) e per di più si tende a rendere molto più dolce e meno terrificante l’odissea della ragazza che poteva “vedere” l’invisibile. Confrontare le due pellicole non porta da nessuna parte, sono entrambe produzioni di budget medio-alto con una pregevole confezione e con una storia non troppo originale ma efficace. Ciò che dal confronto sminuisce il film americano è proprio la mancanza di quei momenti realmente inquietanti che caratterizzavo il film dei Pang. Ed è proprio traendo queste somme che si percepisce la sterilità da fotocopia poco nitida che risiede dietro questo nuovo “The Eye”. Ma accantoniamo il confronto. Xavier Palud e David Moreau hanno alle spalle un esordio cinematografico che è stato capace di lasciare il segno, “Them”, un horror minimalista e carico di tensione che ha riscosso un grande successo. Alla loro opera seconda vengono chiamati a lavorare in America, ma come sta pericolosamente accadendo ai talentuosi registi d’oltralpe (Alexandre Aja docet), viene loro affidato un remake. Il tocco registico realistico del duo si può intuire qua e là, soprattutto nei flashback che mostrano feroci ragazzini con il cappuccio calato sul volto che si accaniscono con pietre e travi contro la povera “bruja”. Ma il tocco personale si ferma qui, per il resto si intuisce la freddezza da opera su commissione, capace di donare buoni movimenti di macchina e alcune sequenze ben coreografate ma poco “sentite”. Il plot ricorda indubbiamente “Il sesto senso” unito al segmento “Eye” diretto da Tobe Hooper per il film a episodi “Body Bags”, ma riesce comunque a portare avanti una storia efficace e interessante che si concentra sul dramma di una donna, abituata a convivere con quattro sensi, improvvisamente dotata oltre che del quinto anche del sesto. Il film cerca di intraprendere una riflessione sul visibile, in parte valorizzata dallo stesso medium cinematografico, e sul pericolo dell’estensione percettiva che per lo spettatore cinematografico, qui spesso messo in condizione di vedere attraverso i nuovi occhi della protagonista, è routine: guardare attraverso gli occhi altrui è una caratteristica imprescindibile della fruizione cinematografica. In tutto ciò è degna di nota la scena in cui la giovane protagonista guarda se stessa allo specchio ma vede il volto della proprietaria dei suoi occhi, un po’ come lo spettatore non può percepire il proprio volto sullo schermo cinematografico che sta osservando, specchio distorto di una realtà che gli appartiene solo per una manciata di ore. L’intera campagna promozionale di “The Eye” è stata incentrata sull’attrice protagonista, Jessica Alba (“Sin City”; “I fantastici 4”), la bella e lanciatissima californiana che tenta con questo film di dimostrare di non aver solo un bel viso, ma di saper anche recitare. In effetti la performance della Alba non è disprezzabile e, soprattutto nelle fasi della sua riabilitazione, risulta credibile. Parker Posey (“Screma 3”, “Blade: Trinity”) nel ruolo della sorella Helen, però, è del tutto evanescente e Alessandro Nivola (“Jurassic Park 3”; “The Darwin Awards”) soprattutto appare completamente spaesato nel ruolo del dottor Faulkner. Il film potrebbe risultare di gradimento soprattutto per chi non ha ancora visto il film originale dei fratelli Pang, ma per chi già conosce il “The Eye” asiatico e i suoi sequel questo remake è solo un inconsistente déjà-vu.

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