Hannibal backdrop
Hannibal poster

HANNIBAL

2001 GB
février 8, 2001

Il y a dix ans, le docteur Hannibal Lecter s’échappait de sa cellule. Clarice Starling, agent du FBI sur la touche, n’a pas oublié sa rencontre avec lui, sa présence troublante et le son grave de sa voix qui hantent toujours ses nuits. Mason Verger, un ancien patient, se souvient également d’Hannibal, puisqu’il a été sa quatrième victime. Malgré le fait qu’il ait été atrocement défiguré et mutilé, il a survécu. Il nourrit sa vengeance depuis dix ans. Devenu extrêmement riche, il promet une récompense de trois millions de dollars pour quiconque le repérera. L’inspecteur Rinaldo Pazzi lui téléphone pour l’informer de sa présence en Italie. En effet, après avoir changé d’identité, Hannibal est devenu le conservateur d’un musée à Florence. Et pour attirer ce dernier dans ses filets, Mason connaît un appât irrésistible : Clarice Starling. L’heure de la vengeance va peut‐être sonner.

Réalisateurs

Ridley Scott

Distribution

Anthony Hopkins, Julianne Moore, Gary Oldman, Ray Liotta, Giancarlo Giannini, Zeljko Ivanek, Frankie Faison, Francesca Neri, Hazelle Goodman, David Andrews
Drame Thriller Crime
HMDB

CRITIQUES (1)

MC

Marco Castellini

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Sono passati dieci anni e Hannibal, dopo essere fuggito alla sorveglianza della FBI, si trova a Firenze. Clarice Starling, l’agente dell'FBI che alcuni anni prima aveva cercato di far collaborare il dottor Lecter alla cattura di un folle assassino, si occupa ora di altri casi ma non ha mai dimenticato i suoi passati incontri con il dottore-cannibale nell'ospedale psichiatrico di massima sicurezza. Dietro l’insistenza di Mason Verger, un potente uomo d’affari vittima del dottore e ridotto da questi ad una larva umana dal viso orribilmente sfigurato, le viene affidato il compito di scoprire dove si nasconde Hannibal. Nel frattempo Lecter, felicemente sistemato a Firenze sotto le mentite spoglie di un professore universitario, si occupa di una preziosa Biblioteca nel Palazzo Vecchio. Sulle sue tracce c’è anche un commissario di polizia di Firenze, Rinaldo Pazzi, alla disperata ricerca di denaro e per questo deciso ad arrestare il folle cannibale da solo così da intascare la taglia sulla sua testa. Ma l’astuto Hannibal non è così facile da catturare… All’uscita in Italia “Hannibal” suscitò un vespaio di polemiche: la Commissione per la censura infatti non ritenne di doverlo vietare (in America invece la pellicola uscì vietata ai minori di 17 anni) con la motivazione che le scene di violenza del film appaiono talmente paradossali da potersi ritenere ridicole ed inverosimili. Da qui, inevitabilmente, partì un coro di proteste dalle solite ipocrite associazioni di tutela dei minori. Fu lo stesso produttore e distributore, Dino De Laurentiis, a placare le acque "autocensurandosi" e invitando gli esercenti a vietare il film ai minori di 14 anni. In effetti tre sequenze in particolar modo (l’uccisione dell’ispettore Pazzi, l’orribile fine del miliardario Mason e la cena finale di Hannibal) possono creare fastidio negli animi più sensibili, e stupisce (ma si badi bene, in senso positivo) che la solitamente severa censura italiana non avesse posto alcun divieto, o ancor peggio, censura alla pellicola. Ma inevitabilmente dove non arriva la mannaia della censura ecco spuntar fuori le cesoie, altrettanto temibili, delle varie associazioni poste a tutela dei minori o dei consumatori, ed a rimetterci è sempre lo spettatore ed il cinema stesso! Tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Harris (anche se la pellicola ha un finale in parte differente) e seguito del pluripremiato “Silenzio degli Innocenti” di Demme il film è magistralmente diretto dal grande Ridley Scott (“Alien”, “Il Gladiatore”) e vanta un cast di prim’ordine. Anthony Hopkins dimostra di essere molto a suo agio nei panni del dottor Lecter, passando da raffinato gourmet, impeccabile esteta e colto oratore, a sadico chirurgo ed intrigante conversatore. Julianne Moore è un po’ troppo monoespressiva ma riesce comunque nel miracolo di non far rimpiangere troppo Jodie Foster, che proprio per la sua interpretazione di questo ruolo aveva vinto l'Oscar. Ottimi gli italiani: da Giancarlo Giannini, che riveste con impeccabile professionalità il ruolo del commissario cinico e disilluso, a Ivano Marescotti, assolutamente a suo agio nei panni di un feroce bandito sardo. Menzione a parte merita un grandissimo Gary Oldman, assolutamente convincente nella parte dello sfigurato miliardario Mason Verger (difficile perfino riconoscere il suo volto, celato com’è sotto otto strati di maschera al silicone). Splendido l'utilizzo delle musiche e ottima anche la fotografia di John Mathieson che dipinge una Firenze cupa e silenziosa spettatrice di una tragedia che si consuma con ritmi incalzanti. Un film di poco inferiore al suo predecessore “Il Silenzio degli Innocenti” e che ha il merito, non da poco, di poter risultare gradevole sia per il cinefilo più convinto sia per lo spettatore casuale.

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