VITRIOL backdrop
VITRIOL poster

VITRIOL

2012 IT
novembre 5, 2012

A Lola, giovane laureanda in architettura presso l'università di Napoli, è richiesto di documentare nella sua tesi di laurea gli elementi appartenenti alla simbologia massonica presenti nelle costruzioni della città del periodo borbonico. Nel corso della sua ricerca, la ragazza scopre un antico ordine esoterico l'Ordine Osirideo Egizio

Réalisateurs

Francesco Afro De Falco

Distribution

Roberta Astuti, Yuri Napoli, Leonardo Bilardi, Gabriella Cerino, Stefano Jotti
Aventure Horreur Thriller Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Lola Verdis sta scrivendo una tesi di laurea in architettura sulle correlazioni che ci sono tra costruzioni e simbologia massonica negli edifici della Napoli borbonica. Il ritrovamento di un misterioso oggetto nei sotterranei di un edificio la porterà alla scoperta di un antico ordine esoterico, l’Ordine Osirideo Egizio. Da questo momento Lola e il suo amico e collaboratore Davide si troveranno in grande pericolo perché hanno toccato un segreto troppo grande. Grazie alla sua handycam, Lola documenterà tutte le fasi della ricerca. Che singolare progetto questo “Vitriol”, un mockumentary anomalo che tratta un argomento originale e lontano da quelli che vengono solitamente affrontati nel cinema italiano, ovvero l’archeologia esoterica e l’alchimia. “Vitriol” è un acronimo per la frase latina Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem Veram Medicinam, che vuol dire Visita l’interno della terra e rettificando troverai la pietra nascosta che è la vera medicina un’espressione alchemica che invita a una ricerca interiore e allo stesso tempo, ambiguamente, fornisce coordinate che conducono a una verità che potrebbe cambiare le sorti della conoscenza. Derivato da una vera ricerca documentaristica mai portata a compimento, “Vitriol” utilizza il linguaggio del mockumentary per condurci in questa avventura nella Napoli esoterica e misteriosa. Il film, che segna l’esordio al lungometraggio del napoletano Francesco Afro De Falco, usufruisce però del linguaggio da mockumentary in maniera differente dal solito. Per prima cosa c’è un’ammissione d’intenti che mai si trova in queste operazioni, dal momento che una didascalia a inizio film ci informa che stiamo guardando proprio un mockumentary basato su ricerche reali, svelando quindi il trucco ancor prima dell’inizio del gioco. Poi “Vitriol” si sviluppa su tre piani linguistici: alcune (poche) scene recuperate dal vero documentario d’origine (con tanto di volti offuscati e voci contraffatte), la ricerca della protagonista filmata proprio come un mockumentary in P.O.V. (che occupa la porzione maggiore del film) e scene di pura fiction con gli stessi attori, riprese con la tecnica filmica tradizionale in terza persona. È un utilizzo strano che De Falco fa del finto documentario, forse anche un po’ impopolare, che a tratti infrange quella magia e quell’immedesimazione che questo linguaggio spesso riesce a creare. Apprezzabile, comunque, questa via sperimentale in un modo di fare cinema negli ultimi anni fin troppo abusato. La sceneggiatura, scritta da Giovanni Mazzitelli, trova il giusto compromesso tra semplicità e approfondimento, visto che tratta argomenti piuttosto ostici a chi non è esperto della materia ma con un linguaggio comprensibile a tutti. C’è da dire però che alcuni misteri e alcune questioni sollevate durante film non trovano sempre un compimento e in alcune occasioni si ha sensazione che si è dovuto procedere con troppa velocità e superficialità. Anche i dialoghi non sempre convincono, ma i due giovani attori protagonisti – Roberta Astuti e Yuri Napoli – sono bravi e reggono bene la scena. “Vitriol” è anche un film cross-genere perché parte come un horror-mistery (la scomparsa di una persona, una setta e orrori sotterranei) per svilupparsi poi come un film investigativo/archeologico sul tipo de “Il codice Da Vinci”, fino a trasformarsi nell’ultima parte in un avventuroso che ricorda i videogiochi della serie “Uncharted” piuttosto che i vari “Indiana Jones”. Nell’interessante sviluppo Mazzitelli e De Falco riescono a metter dentro molto, forse anche troppo, con società massoniche, alchimia, il mito di Arcadia e forse anche civiltà extraterrestri. Alla fine il mix però funziona e il film riesce a catturare. Prodotto e distribuito dall’indipendente Salvatore Mignano Communication, “Vitriol” è un curioso esperimento che vale la pena di essere visto.

Bande-annonce