Dead Birds backdrop
Dead Birds poster

DEAD BIRDS

2004 US
mai 19, 2004

Un gang de voleurs qui viennent de braquer une banque vont aller se réfugier dans une maison abandonnée et s'y cacher. Mais il se pourrait bien que ce soit la maison des horreurs...

Réalisateurs

Alex Turner

Distribution

Henry Thomas, Patrick Fugit, Michael Shannon, Nicki Aycox, Isaiah Washington, Mark Boone Junior, Muse Watson, Donna Biscoe, Russell Durham Comegys, Melanie Abramoff
Horreur Western Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Alabama. Durante il periodo della Guerra di Secessione, un gruppo di soldati disertori, dopo aver rapinato una banca e fatto una carneficina, trova rifugio in un vecchio casolare abbandonato nel mezzo di un campo di mais. Il piano dei banditi è rimanere lì finché non si siano calmate le acque e poi fuggire in Messico col malloppo. Durante la notte, però, strani esseri appaiono tra le mura della casa in cui sembra che sia stato aperto un passaggio verso un’altra dimensione. Grandi case isolate in cui le tenebre e i cigolii fanno da padroni, demoni provenienti da una dimensione oscura, raccapriccianti creature che strisciano sotto il letto, inquietanti e sterminati campi di granoturco vegliati da spaventapasseri nerovestiti. Questi sono gli ingredienti che, sapientemente inseriti in un’insolita location da western, donano un’area di originalità e inquietudine al film d’esordio di Alex Turner, ex regista di videoclip musicali e spot televisivi che sembra essere a perfetto agio con l’horror cinematografico. Anche se il film in questione è prevalentemente ambientato in una casa maledetta, il troppo anonimo titolo italiano non rende giustizia al film in questione che in originale si chiama “Dead Birds”, con un criptico riferimento all’ultima creatura che i protagonisti della vicenda scorgono nel sentiero che li conduce all’abitazione infestata prima di inoltrarsi nell’incubo. Per ovvi motivi di traduzione, la distribuzione italiana ha optato per “La casa maledetta”, gettando così il film di Turner nell’anonimato dei molteplici prodotti che hanno per protagonista una magione stregata e demoni casalinghi, nati sulla scia dei successi internazionali di “Amityville Horror” e “La casa”. In realtà, “La casa maledetta” non trae molta ispirazioni dalle classiche saghe sulla villa coloniale del Rhode Island e sulle avventure dell’ammazza demoni Ash, bensì tenta la rischiosa strada della ibridazione di tematiche e stili appartenenti alle differenti tradizioni orientale e americana. Infatti il film in questione ha un’ambientazione, spaziale e temporale, da classico western secessionista, con tanto di soldati in giubbe blu, rapine alle banche, sparatorie e fughe a cavallo, ma riempie questa polverosa cornice con i ritmi e le suggestioni di alcuni horror appartenenti alla moderna tradizione orientale. Dunque, bambini diabolici e spaventosi, dalle movenze tarantolate, ritmo narrativo lento e poca azione. A ciò va unito qualche leggera suggestione dal sapore lovecraftiano. Probabilmente è proprio questo bizzarro mix tra western e ghost story a conferire originalità alla “Casa maledetta”, che altrimenti avrebbe goduto di un appeal ben minore (se non del tutto assente) a causa comunque di alcuni “difetti”. Innanzi tutto, il plot di base è fin troppo semplice e non presenta alcuna sorpresa, cucendo assieme l’ormai risaputa rivalità tra i membri del gruppo, mossi spesso da avidità e sfiducia verso gli altri, con la storia del sacrificio umano che ha aperto chissà quale porta dell’inferno. Insomma, ogni risvolto è piuttosto telefonato. A ciò va unito un poco approfondito sviluppo delle psicologie dei protagonisti, più simili a semplice carne da macello slasheriano che a soldati disertori e sfiduciati verso il loro Paese. Anche il ritmo della pellicola è piuttosto alterno: si comincia con un’adrenalinica rapina in banca che sfocia nello splatter puro, passando poi ad una parte centrale un po’ troppo lenta che minaccia pericolosamente l’attenzione dello spettatore, per finire con un epilogo ottimo e ricco di macabre scene sanguinolente. Gli effetti speciali sono uno dei punti forti di questo film, capaci di unire in modo piuttosto funzionale la computer graphic con effetti meccanici, dando vita spesso a sorprendi virate sullo splatter più estremo. Buono il cast, anche se non sfruttato a dovere; tra i volti noti si possono riconoscere Henry Thomas (“E. T. – L’extraterrestre”; “Masters of Horror: Chocolate”), Patrick Fugit (“Almost Famous”; “Saved!”), Mark Boone Jr. (“2 Fast 2 Furious”; “Batman Begins”) e Muse Watson (“So cosa hai fatto”; “Incubo Finale”). In conclusione, “La casa maledetta” risulta un buon prodotto, non esente da difetti ma sufficientemente originale e suggestivo. Merita senz’altro una visione.

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