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LE CONTINENT DES HOMMES-POISSONS

L'isola degli uomini pesce

1979 IT
janvier 18, 1979

En 1891, après un naufrage dans la mer des Antilles, Claude le Ross, médecin de bord, arrive sur une ile dirigée par un despote, Edmond Rackham. Claude est charge de maintenir en vie un biologiste prisonnier, afin que Rackham puisse poursuivre sa chasse au trésor.

Réalisateurs

Sergio Martino

Distribution

Barbara Bach, Claudio Cassinelli, Richard Johnson, Beryl Cunningham, Joseph Cotten, Franco Javarone, Roberto Posse, Giuseppe Castellano, Franco Mazzieri, Cameron Mitchell
Horror Fantascienza
HMDB

CRITIQUES (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Il tenente di un'imbarcazione francese, la Cayenne, incaricato di sorvegliare alcuni pericolosi criminali durante il loro trasporto via mare in un carcere, a seguito dell’affondamento del battello, naufragherà con i criminali su una misteriosa e apparentemente deserta isola. Ma non tarderà a scoprire che l’isola non è deserta ma è abitata da terrificanti e fameliche creature a metà tra uomini e pesci e che sembrano essere legati in qualche modo alla scomparsa della vecchia civiltà di Atlantide . Film drammatici ed estremamente noiosi realizzati con il solo scopo di vincere qualche festival del cinema, leggerissime e banali commedie con Pieraccioni o volgari commedie natalizie con Boldi e De Sica….sono queste ormai le uniche pellicole realizzate in Italia. Ormai la nostra nazione mira a produrre solo film per nulla originali, poco coraggiosi, che non fanno altro che riproporre sempre le solite storie per assicurarsi un discreto (ma quasi sempre eccessivo) successo al botteghino. Ed è così, che pian piano si è giunti a provare una certa nostalgia per le vecchie pellicole prodotte in Italia, pellicole originali, ben pensate e ben realizzate, che il più delle volte avevano esiti positivi e che non avevano nulla cui invidiare ai film d’oltreoceano. “L’isola degli uomini pesce” può essere un classico esempio di cinema italiano valido ma purtroppo morto da anni. Il film, diretto con maestria da un sempre eccellente Sergio Martino (“Tutti i colori del buio”, “Il corpo presenta tracce di violenza carnale”) fa parte di quel filone di film made in Italy che vantava di idee originali ma soprattutto ben realizzate e che evitava di creare complessi di inferiorità cinematografiche agli italiani. La pellicola, come spesso accade nei film di Martino, si avvicina molto più al genere avventuroso più che al genere horror (come poteva accadere in “La montagna del dio cannibale” o ne “Il fiume del grande caimano”), ma riesce comunque con disinvoltura ad integrare i due generi in un'unica opera senza creare sbavature di nessun tipo. Da ammirare in primis il plot di partenza che ha deciso di costruire un film, tutto sommato horror, sull’affascinante leggenda di Atlantide, civiltà greca sommersa dalle acque dell’oceano e scomparsa senza lasciare tracce e che da sempre incuriosisce le menti umane. Ad un plot avvincente, collabora una più che valida sceneggiatura, che riesce a destare l’attenzione dello spettatore sin dal primo minuto evitando di creare scene morte o leggermente pesanti; mentre la regia del buon Martino, ancora una volta non delude. Anche il cast è degno di lode. Infatti, tutti gli attori risultano essere molto professionali e ben calati nel loro ruolo; tra questi, spiccano come sempre Claudio Cassinelli (che già si era prestato come protagonista in altre pellicole del regista) e Barbara Bach. Altro punto forte del film sono le bellissime scenografie (spiagge, boschi e grotte), luoghi spaziosi e luminosi inusuali per ambientare film dell’orrore (che in genere prediligono luoghi angusti) che riescono ad affascinare ed incantare lo spettatore. Infine, decisivamente da apprezzare è la realizzazione delle creature. Realizzate con simpatici costumoni che potrebbero risultare un po’ grezzi e ridicoli ad un occhio moderno, ma invece non possono far altro che affascinare lo spettatore rievocando lo stile dei classici mostri che in genere dominavano il cinema degli anni ’50 e ’60. In conclusione questo “L’isola degli uomini pesce” è un classico ed ottimo esempio del vecchio e caro cinema italiano, che tanto ci ha fatto sognare in tempi passati, ma che ormai sembra essere scomparso per sempre proprio come la civiltà di Atlantide. Merita inevitabilmente una visione.