MF
Massimo Filograna
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Anni dopo il tragico epilogo del primo film, la casa di Nancy viene comprata da una nuova famiglia. Il protagonista ha ogni notte incubi sempre più tremendi fin quando la scoperta del diario della ragazza e la morte di persone a lui vicine gli fanno intuire cosa stia accadendo: Freddy Krueger è tornato, e la sua sete di vendetta è ancora più implacabile. La novità di questo film risiede nel fatto che Freddy questa volta non tenta di uccidere il protagonista, bensì si serve del suo corpo e della sua paura per uscire dalla dimensione onirica e uccidere nella realtà. Decisamente un film cattivo, in quanto le morti sono fra le più crude (se si eccettua il primo), dell’intera serie. Siamo ancora negli anni 80 e Freddy non è affatto spiritoso. Degna di nota la scena in cui lo psicopatico esce dal corpo del protagonista squarciandolo dall’interno con i suoi affilati artigli, e poi dopo aver sigillato telepaticamente la porta, affetta il suo miglior amico sotto gli occhi impotenti dei suoi stessi genitori, che accorsi sentendo le urla del ragazzo vedono solo il legno della porta fendersi sotto le 4 lame dello spietato Krueger. Al risveglio il protagonista si ritrova completamente sporco di sangue, in camera del suo amico dilaniato, con i genitori che urlano ancora da fuori la porta e la polizia che sta arrivando… La regia di Sholder non è malvagia, eppure nonostante tante trovate interessanti quali la scena dell’autobus impazzito (che trova citazioni in svariati film e addirittura in un episodio dei Simpson), e le innovative trasformazioni “gore” di Freddy non riesce a raggiungere i livelli visionari e terrorizzanti di Craven. E’ fredda. Poco comunicativa. Troppo distaccata dai parametri vitali “Dell’incubo di Elm Street” che tutti conosciamo. Robert Englund è decisamente sottotono e la sua recitazione si limita a qualche artigliata e ad un bacio, tra qualche parolaccia,dato alla fidanzata del protagonista durante lo scontro finale. Nel complesso abbastanza trascurabile.