Spider backdrop
Spider poster

SPIDER

2002 FR
novembre 6, 2002

Après plusieurs années d'internement psychiatrique, un jeune homme, surnommé Spider, est transféré en foyer de réinsertion dans les faubourgs de l'est londonien. C'est à quelques rues de là qu'enfant, il a vécu le drame qui a brisé sa vie. Il n'avait pas encore douze ans, lorsque son père a tué sa mère pour la remplacer par une prostituée dont il était tombé amoureux. De retour sur les lieux du crime, Spider replonge peu à peu dans ses souvenirs et mène une étrange enquête.

Réalisateurs

David Cronenberg

Distribution

Ralph Fiennes, Miranda Richardson, Gabriel Byrne, Lynn Redgrave, John Neville, Philip Craig, Bradley Hall, Gary Reineke, Sara Stockbridge, Cliff Saunders
Drame Thriller Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

AG

Alessio Gradogna

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Dennis Cage ha gravi problemi mentali. Deve ricostruire il suo passato, per tentare la guarigione e soprattutto per trovare le risposte, la verità, il significato di una vita che gli è sfuggita di mano. Intorno a lui la desolazione e la follia, nella sua anima il vuoto. Da qui parte la ricerca, il viaggio nei volti della sua infanzia, i soprusi di un padre egoista e crudele, l'affetto di una madre sola e abbandonata, la paura e le tele di ragno come unico mezzo per costruirsi una gabbia da cui ripararsi contro i dolori del mondo esterno. Poi un giorno l'amara verità, il gesto terribile di un padre che perde ogni sintomo di razionalità, e l'orrore visto dagli occhi di un bambino, e contemporaneamente dagli occhi di un adulto che si materializza nei luoghi delle sue fanciullesche disavventure. E l'orrore che si propaga dal passato al presente, attraverso un volto di donna che diviene sgradevole volto di tirannia e di omicidio, e che sancisce la defnitiva perdita di ogni speranza di guarigione. Dennis "Spider" condannato all'oblio, all'ospedale psichiatrico, ad una vita chiusa nel bozzolo delle tele di ragno. L'ultimo lavoro del maestro David Cronenberg è un film difficile, va detto fin da subito. Difficile da capire, da seguire e forse soprattutto da accettare per i fans di un autore che negli anni ha saputo imporre la sua poetica e le sue idee cinematografiche al punto da renderle uniche ed inconfondibili. Qui non c'è la carne martoriata, non c'è la mutazione del corpo, non c'è l'orrore clinico del sangue prelevato e contaminato. Casomai è la mutazione dello spirito ad essere esplorata, la follia e la solitudine umana, l'esigenza della stabilità familiare come mezzo necessario per aspirare ad una vita normale, il confondere passato e presente fino a perdere ogni coscienza di sé e ogni confine tra verità e immaginazione. Un film che la critica ha già definito "kafkiano", un film d'atmosfera e di tensione, costruito sulla progressione narrativa di una verità che sembra venire a galla un po' alla volta e che nel sorprendente finale ribalta invece ogni previsione, un film giocato sul volto sofferente e sullo sguardo vacuo di un bravissimo Ralph Fiennes, che smozzica mezze parole incomprensibili (elemento di grande effetto che sicuramente verrà perso nel doppiaggio italiano) e che riempie lo schermo con primissimi piani ripresi dal basso che lo pongono come centro di ogni pensiero e come essere inetto di fronte alla squallida e ineluttabile realtà che lo circonda. Questo è Spider, che nella sua ora e mezza di durata scorre via veloce lasciando un po' di perplessità. Un buon lavoro se considerato come opera filmica nella sua autonomia, sostanzialmente ben scritto e ben diretto, ma probabilmente deludente se rapportato al genio di Cronenberg, un film che riesce a trasmettere grande tensione ma che non sa raggiungere le vette di capolavori del regista canadese quali La Mosca, Inseparabili e Crash. Forse sarebbe stato un grande film se diretto da un altro regista, ma da Cronenberg, con a disposizione un tema lontano dai suoi standard (tratto dal romanzo di Partick McGrath) ma comunque affascinante, ci si poteva aspettare qualche tocco d'autore in più. Invece “Spider” è solido, concreto, classico, claustrofobico al punto giusto, ma forse senz'anima. In ogni caso un film che fa discutere, e che comunque va visto. Al limite della sufficienza.

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