Dark Wolf backdrop
Dark Wolf poster

DARK WOLF

2003 US
aprile 15, 2003

Registi

Richard Friedman

Cast

Samaire Armstrong, Ryan Alosio, Andrea Bogart, Jaime Bergman, Alexis Cruz, Sasha Williams, Tippi Hedren, Kane Hodder, Steven Williams, Katie Lohmann
Horror
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

Los Angeles. La polizia dà la caccia ad un brutale serial killer che impazza per le strade della città, squartando e divorando chiunque. In realtà l’assassino è uno degli ultimi discendenti di un’antica stirpe di licantropi, detti Dark wolves, che sta cercando l’ultima donna lupo appartenente alla razza pura a cui lui stesso appartiene, con l’obiettivo di accoppiarsi e ridare nuova vita al suo popolo ormai vicino all’estinzione. Un poliziotto, a cui Dark wolf ha ucciso il collega, riesce ad individuare, con l’aiuto di una medium, la donna lupo (completamente inconsapevole della sua vera natura) e farà di tutto per evitare che il licantropo le metta le zampe addosso... Malriuscito mix tra horror lupesco, action movie di serie zeta e telefilm poliziesco stile “Miami Vice”, “Dark wolf” appare fin dai primi minuti come un’opera di infimo livello, mostrandoci una carrellata di ragazze seminude impegnate nella lap dance, alcune scene action girate malissimo e gli effetti in CG più scadenti mai apparsi in un film. La storia appare da subito poco originale (se ne sono visti a bizzeffe di film simili: basta sostituire la figura del licantropo con quella di satana!) e strutturata malissimo, supportata da una serie di personaggi al limite storico per caratterizzazione psicologica e stereotipati all’ennesima potenza: si va dal poliziotto fustacchione che ha appena perso il collega e che si invaghisce della sua protetta, alla ragazza verginella inconsapevole della sua vera natura e oggetto delle attenzioni del mostro, passando poi per una serie di personaggi talmente banali da far cadere le braccia (l’amica disinibita della protagonista, la collega del poliziotto dalle curve di una playmate, l’amico fotografo gay, il ragazzo scemo che fa giusto una particina per finire poi sbranato dal lupo, e via dicendo..). Gli attori scelti rispecchiano il complesso dell’opera, sono perlopiù giovani poco conosciuti, provenienti da svariati serial televisivi di successo: la protagonista è interpretata da Samaire Armstrong, del cast di “O.C.” e apparsa al cinema nel film demenziale “Non è un’altra stupida commedia americana”; il poliziotto-eroe è interpretato dal monolitico Ryan Alasio, apparso nel telefilm “Will & Grace” e al cinema in “Repli-Kate”; mentre la parte della collega sventola del poliziotto è affidata a Jamie Bergman, una playmate gia vista in “Ogni maledetta domenica” di Oliver Stone e in “Fuori in 60 secondi” al fianco di Nicholas Cage; infine nel ruolo di Dark Wolf troviamo Kane Hodder, conosciuto dal pubblico horror per aver interpretato Jason in alcuni capitoli della saga di “Venerdì 13”, qui acconciato come la brutta copia del wrestler Undertaker! Anche il regista Richard Friedman proviene dalla televisione, avendo diretto episodi dei serial “Venerdì maledetto” e “Baywatch”. La sceneggiatura invece è dell’esordiente Geoffrey Holliday, un tizio di cui sicuramente non sentiremo mai parlare! Gli effetti speciali, come già accennato, sono di una bruttezza unica: effetti in CG stile giochi per Play Station One, ma la cosa più assurda è che, consapevoli di non avere mezzi, i responsabili si sono preoccupati di riempire il film con trasformazioni in tempo reale e primi piani dei lupi mannari. Unica nota positiva è data dal tasso di gore/splatter distribuito in maniera parsimoniosa (smembramenti, arti mozzati, pozze di sangue…c’è di tutto); inoltre nel film sono presenti numerose scene erotiche, naturalmente assolutamente non funzionali alla storia, messe lì giusto per far superare alla pellicola la soglia degli 80 minuti (tra tutte una lunghissima scena lesbica durante un servizio fotografico). Insomma, “Dark wolf” risulta un film brutto a tutti gli effetti, neanche inseribile nell’universo trash, data la noia che riesce a trasmettere nello spettatore in meno di un’ora e mezza. Vi consigliamo di non perdere tempo nella ricerca di questo titolo, tra l’altro scarsamente reperibile dato che in Italia ha avuto una distribuzione assai limitata per il solo mercato dell’home video.