MC
Marco Castellini
•
Una famiglia americana, padre, madre e due figli, si trasferisce in Spagna. Vanno ad abitare in un’isolata casa di campagna non sapendo che quella tenebrosa e sinistra dimora nasconde un terribile passato che distruggerà le loro vite.
Il padre Mark torna a soffrire degli strani disturbi mentali dai quali sembrava essere guarito, le sue crisi aumentano di intensità più passano i giorni all’interno di quella casa. A farne le spese è l’intera famigliola: la moglie Maria, il piccolo Paul e la figlia adolescente Regina l'unica che cercherà, aiutata dall’amico Carlos, di risolvere il mistero che si cela dietro alla malattia del padre e a quella casa maledetta…
Girato interamente in Spagna e prodotto dalla Fantastic Factory del duo Bryan Yuzna / Julio Fernandez “Darkness” è il secondo film diretto dal promettente regista spagnolo Jaume Balagueró, che già si è fatto apprezzare con il suo film d’esordio, il pluripremiato thriller-horror “Nameless”.
Inutile dire che l’idea base del film - una casa isolata infestata da oscure presenze - è quanto di meno originale ci si possa attendere da un film dell’orrore, così come pure la maggior parte degli elementi della storia (fantasmi, bambini morti, sette sataniche) ma il tutto è miscelato in uno script che, seppur pagando qualche dazio di troppo alla coerenza narrativa, riesce ugualmente ad essere sufficientemente interessante e ben scritto.
Azzeccata soprattutto l’idea di descrivere il buio come habitat naturale della paura, come un’entità viva e a sé stante, che si insinua a poco a poco nelle menti dei protagonisti, impaurendole e offuscandole fino a renderle completamente fuori controllo.
Il cast internazionale è decisamente di buon livello ed annovera, tra gli altri, un efficace Giancarlo Giannini (“Hannibal”, “Mimic”) e l’ottima Anna Paquin (premiata con l’Oscar, per “Lezioni di Piano”, a soli undici anni!)
A fronte di una prima parte di presentazione e preparazione piuttosto lenta, nella seconda metà il film acquista decisamente di ritmo: l’uso della macchina da presa frenetico e quasi convulso, i continui e repentini stacchi di montaggio, le sequenze “velocizzate” delle apparizioni delle presenze che popolano l’oscurità rendono la mezz’ora finale di “Darkness” assolutamente angosciante, paurosa e pregna di suspense. Il tutto sfocia (come già avveniva in “Nameless”) in un finale nero, inquietante, senza speranze e per nulla consolatorio, così raro da trovare nelle moderne produzioni horror.
“Darkness” non rimarrà forse nella storia del genere horror ma riesce a regalare alcuni veri momenti di ansia e paura che lo rendono assolutamente appetibile e decisamente consigliato.