Gangsters, Guns and Zombies backdrop
Gangsters, Guns and Zombies poster

GANGSTERS, GUNS AND ZOMBIES

2012 GB
giugno 30, 2012

Dopo aver messo a segno una rapina, Q è in fuga con il suo furgone insieme ai complici quando realizza che intorno a lui sta accadendo qualcosa di strano. Pian piano quello che era iniziato come un semplice furto di routine prende una piega inaspettata e Q si ritrova a dover lottare per la propria sopravvivenza contro un’orda di zombie. Mentre la polizia gli sta alle costole e il furgone è a corto di carburante, Q deve fare i conti anche con la morte del complice Danny e la sua “resurrezione…

Registi

Matt Mitchell

Cast

Vincent Jerome, Huggy Leaver, Fabrizio Santino, Cassandra Orhan, Frank Rizzo, Charlie Rawes, Jennie Lathan, Simon Mathews
Horror
HMDB

RECENSIONI (1)

AC

Andrea Costantini

Un gruppo di rapinatori sta scappando dopo un colpo. Uno di loro è ferito gravemente e se non fanno qualcosa subito morirà. C’è tensione, litigano tra di loro. Ma il grosso dei problemi non è all’interno del furgone su cui stanno viaggiando. Fuori nelle strade, nel mondo, la gente si sta trasformando in zombie senza nessun motivo. I rapinatori dovranno affrontare un guaio ben più grande delle forze dell’ordine. Il compito del recensore spesso è molto divertente. Capita di dover scrivere di capolavori e raccontare quanto sia bello un film. A volte è difficile trovare le parole per descrivere un’opera per la quale ci sono così poche cose da dire. Altre volte invece, davanti ad un film brutto non si può far a meno di provare piacere nel recensirlo e dare sfogo a tutti i commenti negativi che passano per il cervello. Senza troppi giri di parole, “Gangsters, Guns and Zombies” rientra nel terzo caso. Del resto, un film con un titolo del genere, può essere solo due cose. Primo: una pellicola diretta da Tarantino, Rodriguez, Wright o qualche altro geniaccio che mette a disposizione le sue indiscutibili doti registiche al soldo di una storia piena di omaggi che sappia stupire lo spettatore e reinventare un genere. Secondo: una ciofeca colossale. Visto che nessuno ha sentito parlare di un progetto zombesco del maestro Quentin resta come opzione soltanto la ciofeca. Il regista è lo sconosciuto Matt Mitchell di cui sappiamo soltanto aver diretto alcuni cortometraggi dei quali non vogliamo sapere nulla. “Gangsters, Guns e Zombies” è un mix tra “Le iene” e gli zombi romeriani ma si prova vergogna ad accostare i capolavori sopracitati a questo insulso filmetto girato con niente in mano. E’ ovvio tuttavia che gli esempi di riferimento sono quelli. Basta leggere la trama per capirlo. Un film girato con pochissimi mezzi… ma avere a disposizione pochi mezzi non è una giustificazione per realizzare un film di bassa qualità. Abbiamo imparato nel corso dell’evoluzione del cinema (horror e non) che non serve avere un grosso budget per realizzare un film che faccia paura o che rimanga nella storia. E’ la totale assenza di idee a uccidere il film e l’entusiasmo dello spettatore che passa il tempo a maledirsi per aver speso dei soldi in una cosa che fa schifo. Ma non è tutto qui, perché passi l’assenza di mezzi visto che non tutti sono ricchi, passi l’assenza di idee visto che molte volte ottimi film sono stati delle scopiazzature di altri film precedenti. Il peggio del peggio è voler realizzare un film ambizioso come questo, pieno di zombi come questo, avendo la presunzione di girare un film serio. Perché è questo che vuole essere “Gangsters, Guns e Zombies”. Un film serio. E poi, parliamoci chiaro: se vuoi realizzare un film di zombi, almeno assicurati di saper fare un film di zombie. Si potrebbe cominciare dal trucco perché non basta un rivoletto di sangue rosso fluorescente che esce dalla bocca di una persona normale che corre agitando le braccia a fare di un attore uno zombi in un film di zombi. Quello che vediamo sullo schermo per la prima mezzora è un gruppo di efferati rapinatori di banca su un furgone. Ogni tanto si fermano, si guardano in giro e qualcuno viene ucciso da una persona sporca di sangue (che dovrebbe essere uno zombi), dicono un paio di parolacce e ripartono. Poi si fermano, qualcun altro viene mangiato e ripartono. Questo per trenta minuti di film. Il tutto senza nemmeno porsi qualche domanda semplice e utile come “come mai la gente morta risorge?”. Personaggi talmente stupidi e tagliati con il falcetto che non hanno un briciolo di personalità. L’unico che cerca di spiccare il grande salto verso il “personaggio di culto del film” è Crazy Steve che con le sue battute cerca di intrattenere il pubblico. Lo spettatore, già annoiato a morte, si innervosisce. L’unico momento in cui il pubblico prova sollievo è quando Steve muore. Non si tratta di spoiler, era abbastanza ovvio. Come tutto il resto del film. Ma attenzione, non finisce qui perché c’è anche lo spazio per una specie di love story nella seconda (e leggermente meno tremenda) parte, nella quale non ci concedono nemmeno il lusso di vedere una donna nuda. Il giudizio finale si riassume in un termine: immondizia. Da evitare come la peste.

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