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Francesco Mirabelli
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Laurie Strode, scampata per miracolo alla lama assassina del “boogeyman” Michael Myers, viene portata in ospedale, dopo che il dottor Loomis sparň un caricatore intero ai danni dell’ombra della strega (cosě lo defině il piccolo Tommy nel primo capitolo). La notte č ancora lunga, e nonostante l’insaziabile massacratore Myers venga creduto morto, gli omicidi proseguono e non finiranno fino a quando..
La storia riprende per filo e per segno da dove termina il primo capitolo, e cioč dall’apparente uccisione di Mychael Myers. Da questa affermazione si apprende quanto i due film siano collegati fra loro; a cominciare dall’elevata suspense che si respira nell’arco dei 90 minuti, che č piů o meno analoga a quella del film di Carpenter. “Halloween 2” č indubbiamente uno dei migliori seguiti della storia del cinema horror, poiché caratterizzato da un profondo senso incessante di claustrofobia che si abbina ai perfetti quanto cruenti omicidi.Dietro la macchina da presa c’č Rick Rosenthal, che ne esce a testa alta: onore a lui per come ha saputo dirigere un sequel del classico “Halloween – La
notte delle streghe”. Di fondamentale importanza č stato il contributo di Debra Hill, la quale oltre ad aver prodotto il film, ha scritto la sceneggiatura insieme a John Carpenter: un duetto vincente, grazie al quale il primo “Halloween” ebbe un inaspettato successo planetario. Altrettanto convincenti sono state le interpretazioni di Donald Plesence (che riveste il delicato ruolo del Dottor Loomis) e Jamie Lee Curtis, (la Laurie Strode che tenta nuovamente di uccidere il demonio, cercando anche di capire per qualche grave motivo Mychael ha scatenato una furiosa caccia nei suoi confronti). In definitiva, “Halloween 2” č senz’altro uno slasher-movie ben realizzato, le cui musiche, gli effetti di make-up, la costante tensione e gli efferati omicidi, rendono questo sequel un prezioso prodotto “made in Usa” da prendere in considerazione. Forse un po’ penalizzato dal basilare fatto che si tratta di un seguito, e questi tra il pubblico vengono spesso trascurati, onde evitare di rivedere la medesima storia ripetersi.
Da vedere, soprattutto per capire finalmente dei retroscena, rimasti celati nel primo “Halloween”.