Nel 1849 Edgar Allan Poe vive a Baltimora in pessime condizioni economiche, elemosinando bevute nelle locande e qualche angolo nei giornali locali per pubblicare le sue poesie. Unica luce della sua esistenza è Emily, la giovane e ricca figlia di un militare in pensione, che lo scrittore è intenzionato a sposare contro il fermo volere del padre. Una notte, la polizia ritrova il cadavere di due donne, una madre e una figlia, in un appartamento chiuso dall'interno senza possibili vie di fuga. L'ispettore Emmett Fields riconosce nella scena dell'omicidio gli stessi dettagli narrati da Poe nel racconto I delitti della Rue Morgue e decide di coinvolgerlo nelle indagini. Lo scrittore diviene così suo malgrado l'unica persona in grado di interpretare gli indizi lasciati sul luogo dall'estimatore assassino.
Registi
James McTeigue
Cast
John Cusack, Luke Evans, Alice Eve, Brendan Gleeson, Kevin McNally, Oliver Jackson-Cohen, Jimmy Yuill, Pam Ferris, Brendan Coyle, Sam Hazeldine
Baltimora, XIX secolo. Due cadaveri vengono trovati barbaramente martoriati a colpi di rasoio in una stanza chiusa dall’interno. Subito dopo un uomo viene trovato morto tagliato in due da un pendolo in una trappola diabolica. Il detective Emmett Fields nota una strana similarità tra gli omicidi e due racconti dello scrittore Edgar Allan Poe, così lo fa convocare come indiziato. Stabilito che Poe, che in quel periodo si trova in estrema crisi creativa, non è l’autore dei delitti, il detective Fields chiede allo scrittore di collaborare alle indagini. Inizialmente restio, Poe si vede costretto ad accettare quando il misterioso killer rapisce la sua amata Emily e minaccia di ucciderla se lo scrittore non tornerà a pubblicare i suoi racconti.
Edgar Allan Poe e il cinema. Chissà se il geniale scrittore americano avrebbe mai potuto immaginare di godere di così tanta attenzione a distanza di oltre 160 anni dalla sua morte. Quando si lascia una testimonianza scritta del proprio operato sicuramente si acquista un pizzico di immortalità, ma sicuramente Poe non avrebbe mai potuto prevedere che le sue opere avrebbero goduto di così tanto interesse da parte di un medium, il cinema, che allora non era neanche stato inventato. L’interessamento del cinema verso l’autore americano nasce proprio nei primi anni in cui il
mezzo stava diffondendosi; già nel 1909 il francese Henri Desfontaines diresse un cortometraggio prendendo ispirazione da “Il pozzo e il pendolo”, poi la consacrazione nel 1928 con il lungo “La caduta della casa degli Usher” di Jean Epstein e tutta una serie di fortunati film diretti da Roger Corman sull’opera omnia di Poe. Ma un corto datato sempre 1909 risulta piuttosto curioso: il titolo è proprio “Edgar Allan Poe” e il noto scrittore è interpretato da Herbert Yost per la regia di D. W. Griffith, in quello che anticipa la tendenza di inserire lo stesso autore come protagonista della sua opera. In seguito in molti utilizzeranno questo espediente (“Danza Macabra” e “Nella stretta morsa del ragno” di Margheriti, fino ai recenti “Twixt” di Coppola e l’antologia “P.O.E. – Poetry of Eerie”) fino ad arrivare al “The Raven” datato 2012, che pone Edgar Allan Poe proprio come protagonista di una curiosa vicenda che lo vede coinvolto.
Malgrado il titolo, “The Raven” diretto da James
McTeigue non è la trasposizione per immagini della celebre poesia dello scrittore, o meglio, non solo, dal momento che il regista di “V per Vendetta” e “Ninja Assassins” porta sullo schermo un bel poliziesco in costume che frulla al suo interno tante opere di Poe in una storia che ne traspone i momenti clou risultando però del tutto originale.
L’idea di partenza era di costruire un thriller all’americana con Edgar Allan Poe protagonista e quale scelta migliore se non trasformare in realtà i delitti descritti sulla carta dallo scrittore? Il risultato è una sorta di “Seven” ambientato nel XIX secolo, con un imprendibile serial killer che sfida la polizia alla maniera di Zodiac (con tanto di lettere provocatorie) e piuttosto che ispirarsi ai peccati capitali, prende spunto dalle opere di Poe, emulando gli omicidi con perizia di particolari. Ovviamente il coinvolgimento dello stesso Poe non poteva rimanere sul semplice consulto per le indagini, così gli sceneggiatori Ben Livingston e Hanna Shakespeare hanno pensato di colpire più nel
personale il protagonista, mettendo la donna da lui amata tra le grinfie del killer.
Il ritratto dello scrittore offerto dal film convince a metà. Anche se John Cusack fisicamente è poco adatto a interpretare Poe (troppo alto, robusto e belloccio), ha comunque il giusto carisma per supportare un personaggio non proprio facilissimo da far proprio. La scelta di mostrare Poe in un momento difficile della vita sembrava quasi scelta obbligata e risulta comunque funzionale a immergere con maggiore credibilità il personaggio in una situazione che è altrettanto critica. Quel che non convince è la spavalderia con cui è descritto il personaggio e che un pochino cozza con l’atmosfera e la situazione personale di Poe raccontata. Sembra che la produzione abbia puntato a rendere simpatico il personaggio cercando di far propria la lezione dello Sherlock Holmes di Robert Downey Jr., ovviamente non si scende mai esplicitamente in toni da commedia come nella saga di Guy Ritchie, anzi il tono drammatico di “The Raven” è continuamente percepibile anche in ordine a un finale annunciato decisamente molto amaro, ma l’esuberanza e la battuta sempre pronta di questo Poe appaiono a volte scelte poco pertinenti.
Ottima la messa in scena dei delitti, che i lettori
di Poe ritroveranno fedelmente accattivanti proprio perché capaci di render giustizia alle descrizioni dello scrittore. Fra tutte è la scena al ballo in maschera che colpisce maggiormente, ispirata al punto topico di “La maschera della morte rossa”, e c’è spazio anche per una discreta dose di splatter nell’omicidio tratto da “Il pozzo e il pendolo” che ricorda un po’ nella messa in scena la tortura di “Saw V” e nella filmografia poeiana è seconda solo all’intro di “Il gatto nero” di Argento per “Due occhi diabolici”.
Oltre a Cusack, il cast è formato da Luke Evans (“Immortals”), che interpreta il detective Fields, Alice Eve (“ATM – Trappola Mortale”), che è Emily, l’amata di Poe, e Brendan Gleeson (“Un poliziotto da happy hour”) che interpreta invece il padre di Emily.
McTeigue ha uno stile abbastanza fumettistico anche qui che con fumetti non si ha a che fare. Toni dark (molto bella la fotografia plumbea e blueggiante di Danny Ruhlmann), cura per le scenografie e scene d’azione ben coreografate non esenti di qualche esagerazione pop. L’immagine che chiude il film però non convince, finire un minuto prima avrebbe giovato al prodotto finale.