MC
Marco Castellini
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Il dottor Joe Darrow ha da poco perso la moglie, morta in un incidente stradale in Amazzonia dove era impegnata in una spedizione umanitaria, e con lei la figlia che la giovane donna teneva in grembo. Per Joe è un colpo terribile, anche perché il corpo della moglie non viene ritrovato e questo non aiuta l’uomo a rassegnarsi alla morte della compagna. Per dimenticare Joe si getta a capofitto nel lavoro ma le cose, anziché migliorare, peggiorano ulteriormente: l’uomo si convince che lo spirito della moglie stia cercando di entrare in contatto con lui e che usi, a questo scopo, i suoi pazienti in punto di morte… Visto il successo di film come “Il Sesto Senso”, “Le Verità Nascoste” e “The Others” per avere incassi “sicuri” Hollywood continua a battere la strada delle ghost-story (in questo caso infarcita di buoni sentimenti) mentre Kevin Costner affida a questo film il tentativo di riconquistare il favore del pubblico dopo i recenti flop al botteghino. Purtroppo per Costner (ma soprattutto per il pubblico!) questo “Dragonfly” convince poco: a parte qualche discreto momento di suspense e le buone interpretazioni dello stesso Costner e di Kathy Bates (nel ruolo della comprensiva vicina di casa del dottor Joe) il film risulta piuttosto debole nella sceneggiatura e privo di spunti originali. Infarcito di luoghi comuni sul post-mortem (il tunnel, la luce, gli spiriti delle persone moribonde che aleggiano sopra il loro corpo) la pellicola si trascina tra sorprese prevedibili fino ad un finale alla melassa a dir poco inverosimile. Anche il ritmo, non certo brillante, non aiuta la visione del film. Curiosità: Il regista è Tom Shadyac che per la prima volta si misura con il genere fantastico dopo una serie di commedie di successo (tra gli altri “Bugiardo, Bugiardo”, “Ace Ventura” e “Il Professore Matto”).