Jennifer's Body backdrop
Jennifer's Body poster

JENNIFER'S BODY

2009 US
settembre 18, 2009

Jennifer è un adolescente bellissima e popolare, ed è la migliore amica di Needy meno popolare e bella di lei, ma si conoscono sin dall'infanzia. Una sera Jennifer e Needy vanno ad una festa di un nuovo gruppo rock il cui leader è un ragazzo di nome Nikolai. Jennifer si invaghisce di questo Nikolai e vuole assolutamente portarselo a letto. Al concerto in cui suona la band diverse persone prendono fuoco improvvisamente e muoiono carbonizzate. Nikolai riesce a prendere Jennifer e portarla con sé. Jennifer dopo un po' riesce a capire che il gruppo non ha buone intenzioni e che è stata portata in un bosco per essere offerta a Satana in cambio di fortuna e denaro. Nikolai accoltella Jennifer che, stranamente, risorge posseduta da un demone che per vivere e rigenerarsi ha bisogno di cibarsi di ragazzi.

Registi

Karyn Kusama

Cast

Megan Fox, Amanda Seyfried, Johnny Simmons, Adam Brody, Sal Cortez, Ryan Levine, Juan Riedinger, Colin Askey, Chris Pratt, Juno Rinaldi
Horror Commedia
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Needy e Jennifer sono amiche del cuore fin da quando erano bambine. La prima è timida, impacciata e bruttina, la seconda, al contrario, è popolare, estroversa e bellissima. Le due ragazze vivono a Devil’s Kettle, un pacifico paesino di provincia immerso nei boschi del Nord America, e frequentano il liceo. Una sera Jennifer trascina Needy nell’unica taverna del paese per andare ad ascoltare una band rock emergente che sta facendo un tour, ma durante l’esibizione scoppia un incendio. In molti muoino, le due ragazze riescono a scampare e vengono raggiunte dal leader della band che offre loro un passaggio; Jennifer accetta, Needy no, insospettita da alcuni dialoghi che i musicisti facevano tra loro riguardo la verginità delle ragazze. Qualche ora dopo Needy viene raggiunta da Jennifer, tutta sporca di fango e sangue; la ragazza si comporta in modo strano e vomita una sostanza vischiosa. Da quella notte Jennifer non è più la stessa e comincia a uccidere i suoi compagni di scuola – rigorosamente maschi – per cibarsi della loro carne. Ci sono film destinati a diventare dei cult ancora prima che qualcuno abbia avuto modo di vederli, film di cui si parla e scrive molto, legati a nomi celebri che immancabilmente attirano l’attenzione dei media. Sono film che necessariamente riescono a creare delle aspettative nel pubblico, siano esse positive o negative, ma sicuramente non passano inosservati. “Jennifer’s Body” appartiene a questa categoria. Del film si è parlato moltissimo ovunque, dalla carta stampata a internet, l’attenzione si è concentrata quasi esclusivamente su Megan Fox, femme fatale protagonista della vicenda, e un pochino su Diablo Cody, sceneggiatrice premio Oscar ed ex spogliarellista che ha firmato lo script. Sembrava un successo annunciato, film lanciatissimo dalla pubblicità e distribuito dalla Fox con un numero di copie esagerato…eppure il film ha fatto flop in modo clamoroso, riuscendo a passare inosservato al botteghino e collezionando una serie ragguardevole di recensioni negative. Da cult annunciato a scult effettivo. Evidentemente se la critica stronca e il pubblico snobba deve esserci qualcosa in “Jennifer’s Body” che effettivamente non ha funzionato. E infatti il film con Megan Fox non funziona sul serio, principalmente per un amorfismo di base che lo rende un prodotto difficilmente fruibile dal pubblico al quale è indirizzato. “Jennifer’s Body” è un film strano, quasi indefinibile, tanto banale quanto ricercato, così troppo legato al nome dell’attrice principale e così poco onesto con il pubblico. Un film che promette un corpo femminile ma che poi, di fatto, lo nega; un film che si vorrebbe porre come “divertente” ma risulta perfino pesante; un film tanto scafato negli intenti quanto pudico nei fatti. “Jennifer’s Body” è un po’ tutto questo, un continuo tirare le pietre e nascondere la mano. Le premesse sono davvero succulente, dal momento che la storia offre alcuni elementi di originalità e sicuri spunti di riflessione che potrebbero emergere con facilità dal potere metaforico della vicenda. E in effetti l’incipit non è affatto male, la storia della ragazza posseduta da un demone cannibale è intrigante e il voler mettere al centro dell’attenzione il mondo – ipocrita - della musica a volte da origine a delle sagaci frecciatine contro il business del teen rock. C’è perfino un intelligente utilizzo della citazione cinematografica (“The Rocky Horror Picture Show” diventa un film sul pugilato!) e musicale (il titolo stesso del film deriva dal titolo di una canzone delle Hole, qui canticchiata durante un rito satanico) che condisce un film comunque ben studiato; eppure la storia è condotta in modo troppo esile ed è prevedile in ogni singola scena. Si nota, inoltre, che c’è un certo approfondimento dei personaggi, non gettati in scena come carne da macello come spesso accade nei teen horror, bensì capaci di creare una certa chimica con gli spettatori, però si tratta di un film costruito esclusivamente su stereotipi, sui personaggi che compaiono quasi obbligatoriamente in ogni teen horror, come per una sorta di strana legge non scritta. Sarà inutile elencarli, visto che tutti noi li conosciamo a perfezione, ma sono proprio loro: la cheerleader bella e oca, la secchiona bruttina e insicura che si trasforma in Rambo, il ragazzo dark sensibile e creativo, l’armadio a due ante che è la promessa del football, il ragazzo “normale” con i piedi per terra destinato ad avere un ruolo cruciale nella vicenda. Ce li avete tutti presenti, no? Capisco la voglia di giocare con il genere riproponendo gli stereotipi di sempre, però stavolta questa appare quasi più una scusa per utilizzare scorciatoie creative piuttosto che una reale azione meta filmica/citazionistica. Malgrado, poi, uno script che comunque fa uso di dialoghi sopra la media del genere, Diablo Cody ha fatto diversi passi indietro rispetto al suo precedente ottimo lavoro in “Juno”. Qui c’è professionalità ma manca l’intelligenza, ci sono espliciti sottotesti femministi già insiti nel soggetto (la donna che sfodera la sua superiorità sul sesso maschile divorandolo letteralmente!) ma sembra quasi che non si vogliano far emergere per dar spazio al rapporto che esiste tra le due protagoniste e sulla loro competizione, prima nascosta e poi manifesta. Insomma, “Jennifer’s Body” non è esattamente ciò che ci si potrebbe aspettare e di conseguenza finisce per scontentare un po’ tutti. I teen agers appassionati di horror al sangue, a cui il prodotto sembrerebbe destinato, sono esclusi prima di tutto dalle commissioni di censura, visto che il film è rigorosamente – e inspiegabilmente – vietato ai minori di 18 anni, e in secondo luogo dalla stessa reale natura del progetto, troppo poco votato all’intrattenimento da popcorn. Rimane questo strano ibrido che ha la confezione del teen horror tardo anni ’90 ma intenzioni contenutistiche “alte”, sicuramente non raggiunte. Una delle più clamorose “occasioni mancate” del 2009.

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