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13 EERIE

2013 CA
marzo 29, 2013

Sei ambiziosi studenti universitari forensi vengono messi l'uno contro l'altro durante una spedizione scientifica in un'isola remota, per contendersi la vincita di uno stimato posto da tirocinante per l'FBI. A loro insaputa, il luogo in cui si trovano venne usato per fare test biologici illegali su criminali condannati all'egastolo che venivano dati poi per morti. L'arrivo degli studenti disturba la loro dimora, scatenando un branco di zombie criminali che dà sistematicamente loro la caccia.

Registi

Lowell Dean

Cast

Katharine Isabelle, Michael Shanks, Brendan Fehr, Brendan Fletcher, Nick Moran, Jesse Moss, Kristie Patterson, Michael Eisner, Lyndon Bray, Ryland Alexander
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

CC

Claudio Casero

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Un gruppo di studenti di medicina forense viene portato in un’isola deserta per il test finale che deciderà quali tra loro saranno adatti ad entrare nell’F.B.I.. Giunti a destinazione i ragazzi vengono divisi in coppie, ciascuna delle quali ha il compito di studiare le prove di un finto omicidio e di trarne le scientifiche conclusioni. All’interno del bosco gli esaminatori hanno infatti posizionato alcuni cadaveri che dovranno essere studiati nei minimi particolari. Con il passare delle ore i protagonisti si accorgono che attorno a loro sta succedendo qualcosa di particolarmente strano, cominciando dalla presenza di ulteriori cadaveri che scompaiono all’improvviso. Dopo momenti di incredulità, i protagonisti capiscono di trovarsi dinnanzi ad un nutrito gruppo di zombie che altro non sono che ergastolani che erano stati portati tempo addietro sull’isola per non specificati esperimenti genetici. Inizia così una folle corsa per la sopravvivenza con l’unico scopo di fuggire da quel luogo maledetto. Ci troviamo davanti all’ennesimo film sugli zombie che vede un poco conosciuto Lowell Dean dietro la macchina da presa, ma con alle spalle un produttore di tutto rispetto come Don Carmody (“Wrong Turn”, “Silent Hill”); il cast è tutto sommato eterogeneo e presenta attori che di certo non sono nuovi per il genere a cominciare dalla nota Katharine Isabelle (protagonista della trilogia nota con il nome di “Licantropia”) per proseguire con volti un po’ meno famosi come Michael Shanks (“Stargate”, “Smallville”), Brendan Fletcher (“Freddy vs Jason”), Nick Moran (“Harry Potter e i doni della morte”) e Brendan Fehr (“Bones”, “CSI Miami”). Con un cast di questo livello, lo spettatore immagina di trovarsi tra le mani un film di alta qualità, attesa che viene in parte disillusa dal fatto che, benché la pellicola in esame non sia di scarsa qualità, non riesce ad eccellere in nessun ambito. Di discreto interesse risulta essere la trama, che esula dal cliché tipico dei film zombeschi in cui, un po’ troppo spesso, viene relegata in una non conosciuta epidemia che sta per distruggere l’intera umanità, riempiendo il video di tonnellate di morti viventi ciondolanti e dallo sguardo spento. In questo caso i protagonisti si trovano davanti solo ad un pugno di non morti, tornati in vita a causa di un non precisato esperimento genetico, che, a differenza di ciò che normalmente siamo abituati a vedere nel genere, sono tutt’altro che deboli e barcollanti. I mostri protagonisti sono infatti alcuni ex ergastolani decisamente muscolosi e forti che riescono, in alcuni frangenti, anche ad usare parte dell’intelligenza che avevano quando erano ancora in vita. Unica vera pecca di tutto il film è la stupidità dei protagonisti, che, nonostante la continua scomparsa delle persone e le numerose urla che echeggiano nell’isola, continuano nel loro lavoro come se niente fosse, imputando la cosa alla loro suggestionabilità. Dato il discreto budget a disposizione del regista, la pellicola presenta svariati effetti speciali di sicuro impatto e decisamente interessanti, accompagnati da un make-up professionale e senza particolari pecche. La location, anche se non brilla per originalità, si adatta perfettamente alla trama conferendo una suspense notevole soprattutto nei frangenti particolarmente movimentati. Le riprese non accusano particolari difetti e non troviamo eccessivi rumori video nemmeno nelle riprese effettuate con steadycam. Il film scivola velocemente senza particolari intoppi, grazie anche all’utilizzo del metodo “non vedo nulla di strano, ma percepisco che c’è qualcosa che non va”, grazie al quale lo spettatore rimane attaccato allo schermo fino all’ultima scena. “13 Eerie” è quindi, nel complesso, un buon film sotto quasi tutti gli aspetti, che potrebbe essere migliorato solamente da una scelta più accurata della caratterizzazione dei personaggi e soprattutto dei loro comportamenti in presenza degli zombie. È una pellicola che può risultare banale a persone eccessivamente critiche, ma che consiglio senza dubbio agli amanti del genere.

Trailer