Cliff e Cydney si sono appena sposati e decidono di andare in viaggio di nozze alle Hawaii scegliendo uno dei percorsi più impervi ma anche naturalisticamente più interessanti. Dopo aver noleggiato un'auto si vedono chieder un passaggio da una coppia formata da una ragazza molto loquace e da un 'lui' dai modi spicci e rudi. Cliff e Cydney finiscono col proseguire da soli. Di lì a poco vengono a sapere che nel luogo in cui avevano fatto sosta è avvenuto un omicidio compiuto da una coppia. Di lì a poco avranno modo di incontrare un escursionista come loro, Nick, il quale gli fa conoscere la sua compagna, Gina. I quattro proseguono l'escursione insieme ma si rifà viva la coppia dell'autostop mancato e i sospetti su quali possano essere gli assassini cominciano a serpeggiare.
Registi
David Twohy
Cast
Steve Zahn, Milla Jovovich, Timothy Olyphant, Kiele Sanchez, Chris Hemsworth, Marley Shelton, Holt McCallany, Anthony Ruivivar, Dale Dickey, Wendy Braun
Cliff e Cydney sono una coppia di novelli sposi in viaggio di nozze alle Hawaii. Durante l’escursione di una delle isole dell’arcipelago, fanno la conoscenza prima di Kale e Cleo, una coppia dall’aspetto poco rassicurante che chiede loro un passaggio, poi di Nick e Gina, un’altra coppia di avventurieri di cui lui ex marine impegnato in Medio Oriente. Cliff e sua moglie vengono a sapere che sull’isola è in circolazione una coppia di psicopatici assassini evasi dal carcere che hanno trucidato una coppietta di turisti e cominciano a sospettare che i criminali si nascondano proprio tra i loro compagni di viaggio.
C’è thriller e thriller. “A Perfect Getaway”, ultima fatica del talentuoso David Twohy (“Pitch Black”; “Below”), appartiene al genere toccandolo sempre trasversalmente. Il film in questione, infatti, pur classificabile come thriller a tutti gli effetti, riesce allo stesso tempo a discostarsene grazie a una bellissima e insolita ambientazione e a un meccanismo narrativo che preferisce adottare un punto di vista particolare giocando con colpi di scena e identità.
Quello che colpisce immediatamente di “A Pefect Getaway” è proprio il contesto geografico, le splendide spiagge bianche e le fitte foreste verdi hawaiane che si contrappongono alla storia nerissima fatta di intrighi, sospetti, paranoie e omicidi. Il modo in cui Twohy è riuscito a rendere questo contrasto con naturalezza, evitando la
macchinosità che spesso emerge quando si gioca con le contrapposizioni, ha del lodevole e poi l’originalità delle locations è accompagnata dalla bellezza delle stesse, avvalorate dalla fotografia di Mark Plummer (“Pulse”) che esalta i colori e la luminosità di ogni scena.
Twohy, oltre a dirigere, è anche autore dello script e anche in questo caso abbiamo un altro centro. “A Perfect Getaway” vanta un quartetto di personaggi ben caratterizzati e dei dialoghi frizzanti che spesso giocano con gli stessi cliché del genere utilizzando autoreferenzialità intrafilmiche di una certa ricercatezza e originalità. Cliff, infatti, di mestiere fa lo sceneggiatore di Hollywood e nei suoi scambi di battute con Nick si verifica spesso una divertente riflessione sui meccanismi narrativi del genere thriller che funzionano quasi da flashforward per lo stesso “A Perfect Getaway”. Un film che gioca con lo spettatore e con le stesse regole narrative
che stanno alla base del genere, dunque, e a conferma di ciò c’è anche il finale a sorpresa che, se da una parte non può fare a meno che lasciare qualche dubbio nello spettatore soprattutto per la dubbia plausibilità, dall’altra funziona qui più di molti altri film, perché una volta tanto risulta davvero inaspettato.
Tra i vari caratteri che affollano il film, quasi tutti contraddistinti da una particolare forza fisica e tenacia psicologica, il personaggio che risulta più riuscito e complesso è l’ex marine interpretato da Timothy Olyphant (“Hitman”; “La città verrà distrutta all’alba”), attore in costante crescita professionale, che unisce una innegabile carica di simpatia a un riuscito alone di ambiguità; guascone che, a suo dire, ha vissuto mille avventure, a volte così ‘perfette’ da suonare come delle balle, un personaggio strambo, uomo d’azione con una placca di metallo nella testa e con il particolare hobby per la caccia, quasi il protagonista di un fumetto reso qui credibile nella sua ‘incredibilità’.
Il cast è comunque tutto di prim’ordine e si affiancano a Olyphant Milla Jovovich (“Giovanna D’Arco”; “Resident Evil”), Steve Zahan (“Sahara”; “National Security”) e Kiele Sanchez (“Lost”; “Insanitarium”), mentre in ruoli un po’ minori compaiono il futuro Thor Chris Hemsworth e la rodrigueziana Marley Shelton (“Planet Terror”, “Sin City”).
“A Perfect Getaway” non è un film perfetto, tutt’altro, possiede una struttura narrativa che esalta lo sbilanciamento ritmico tra prima e seconda parte, verbosa ed eccessivamente preparatoria l’una e ricca di azione concitata l’altra, così come possiede quella svolta nel finale che a qualcuno potrebbe risultare indigesta. Eppure si tratta di un film, nel suo piccolo, originale e ben realizzato, caratterizzato da una perizia tecnica e artistica notevole.
Un thriller che non si vede tutti i giorni e già solo per questo varrebbe la pena recuperare
Stranamente snobbato dalla distribuzione italiana e relegato direttamente al mercato dell’home video.