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EN LA OSCURIDAD

Darkness Falls

2003 AU
enero 24, 2003

Kyle Walsh debe regresar a pueblo natal a enfrentarse a su problemático pasado para salvar a su amor de la infancia, Caitilin, y a su hermano menor, Michael, de un implacable mal que le provoca las mismas horribles alucinaciones que él sufrió de niño. Michael sufre la persecución del fantasma de una mujer, linchada cinto cincuenta años atrás por la muchedumbre en la ciudad de Darkness Falls, que ahora vuelve en busca de venganza.

Directores

Jonathan Liebesman

Reparto

Chaney Kley, Emma Caulfield, Lee Cormie, Sullivan Stapleton, Emily Browning, Angus Sampson, Grant Piro, Steve Mouzakis, Peter Curtin, Kestie Morassi
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

MR

Marco Ruggeri

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Più di 150 anni fa nella cittadina di Darkness Falls viveva Matilda Dixon, un’anziana e generosa signora che regalava ai bambini della comunità una moneta per ogni dente da latte caduto. Quando però un incendio la sfigurò e la costrinse a presentarsi al mondo con una maschera di porcellana e al riparo dai raggi del sole, i cittadini iniziarono a temerla, fino a giustiziarla per il presunto omicidio di due bambini scomparsi. Il giorno dopo l’esecuzione, però, i bambini, che si erano soltanto persi nel bosco, vennero ritrovati ancora vivi. Da allora fino ai giorni nostri, mentre Darkness Falls ha cercato di dimenticare l’ingiusta e brutale esecuzione, la leggenda secondo la quale lo spirito di Matilda Dixon riappaia per prendere l’ultimo dente da latte di ogni bambino della città, pronta ad uccidere chiunque osi guardarla in faccia, è diventata una favola per bambini. Tanto che quando la mamma di Kile viene uccisa dal fantasma della vecchia signora, il bambino è accusato dell’omicidio e rinchiuso in una clinica psichiatrica lontano da Darkness Falls. Sarà Caitlin, ex fidanzatina ai tempi della scuola, a richiamarlo in città per aiutare il suo piccolo fratello, apparentemente vittima della stessa irrazionale paura del buio di Kile. L’incubo sta tornando a tormentare l’ignara Darkness Falls… Tremate, gente, tremate! Dopo Freddy Krueger, Michael Myers, Jason Voorhees, arriva… la Fata Dentina! No, non è uno scherzo: la nuova gallina dalle uova d’oro del cinema horror americano è proprio lei, la Fata Dentina, protagonista di un film che nonostante fosse destinato inizialmente per l’home video, ha incassato al botteghino più di 10 milioni di dollari, diventando un vero e proprio fenomeno cinematografico. Cosa ci sia di fenomenale in questo film, è davvero un mistero. Arrivato in Italia con una prestigiosa promozione pubblicitaria e un sito internet interamente dedicato, questo “Al Calare Delle Tenebre” di Jonathan Liebesman lascia decisamente l’amaro in bocca. Partendo dagli aspetti futili (che tanto futili in un film horror proprio non sono!), nonostante alcuni effetti speciali siano comunque ben realizzati (soprattutto nella caratterizzazione della cattiva protagonista, merito anche del buon vecchio Stan Wilson dietro le quinte), in questo film non si vede una goccia di sangue, ad eccezione di qualche graffio, più o meno profondo, e due o tre pozze di sangue sparse qua e là. Inoltre, ogni volta che la Fata Dentina colpisce, sentiamo soltanto qualche urlo, un po’ di vento e la vittima che sparisce tra le sue braccia. E’ vero che lo splatter non è tutto, così come è vero che un horror psicologico può spaventare molto di più, ma in “Al Calare Delle Tenebre” non c’è niente di pauroso, niente di inquietante, niente che lasci con il fiato sospeso: tutte le volte che si salta in aria lo si fa più per l’esplosione acustica che accompagna qualche fotogramma improvviso che per una reale paura scavata nello stomaco, e alcune volte si riesce addirittura a prevedere come e quando comparirà la terrificante Fata Dentina. Come se non bastasse i personaggi sono piatti e stereotipati, mediocremente recitati e, dal momento che il loro passato e il loro presente ci sono quasi del tutto sconosciuti, costruiti esclusivamente per muoversi e agitarsi sullo schermo. Come se non bastasse il film è pieno di piccole incongruenze e di passaggi poco chiari: come mai il piccolo Kile dopo dodici anni sembra un trentenne invece che un ventenne? Da dove è spuntato il fratellino di Caitlin e perché è così piccolo da sembrare suo figlio? Ma come mai la Fata Dentina non soffre la luce dei lampi durante il temporale? E’ vero che sono domande poco importanti, ma la grandezza di un film si costruisce anche attraverso la sua credibilità. Il regista Jonathan Liebesman, qui al suo esordio cinematografico, non riesce proprio a convincere: lungi dal voler stroncare un giovanissimo che sicuramente affinerà la sua tecnica negli anni a venire, la regia risulta a tratti piatta (con pochi movimenti di camera nelle scene tranquille), a tratti confusa (soprattutto nelle sequenze concitate durante le quali, colpa anche di un montaggio frenetico non proprio all’altezza, non si capisce minimamente quello che sta succedendo sullo schermo). Per chi cerca un grande film con l’oscurità come protagonista assoluta, e con essa una buona dose di inquietudine, paura e impotenza, il consiglio è quello di guardarsi “Darkness” opera di uno dei più promettenti registi del momento, Jaume Balaguerò. Se proprio non riuscite a resistere alla tentazione di guardare “Al Calare Delle Tenebre” non aspettatevi altro che un mediocre action movie con qualche venatura paranormale, pieno zeppo dei tipici cliché del teenager horror americano che tanto piace ai ragazzi, ma che poco stupisce gli spettatori più esigenti. L’unico brivido inquietante che ci regala questo film è la maledetta paura che il cinema horror non abbia più molto da dire. In cuor nostro speriamo non sia così…

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