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Roberto Giacomelli
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Rhoda sta tornando a casa dopo una serata di festeggiamenti per la sua ammissione al MIT (Massachusetts Institute of Technology), ma un misterioso pianeta da poco visibile in cielo la distrae e la ragazza causa un incidente automobilistico in cui perdono la vita la moglie e il figlio del musicista John Burroughs. Rhoda si fa quattro anni di carcere e alla sua uscita ogni sogno è ormai svanito; tormentata dai sensi di colpa, la ragazza si guadagna da vivere facendo le pulizie in una scuola e nel frattempo il pianeta che era comparso in cielo si è fatto sempre più grande e visibile. Rhoda vede per caso John Burroughs, lo segue e scopre che vive in condizioni pietose, così decide di presentarsi a lui e rivelargli chi è, ma, non trovando il coraggio, si spaccia per una dipendente di una ditta di pulizie e gli offre i suoi servizi. Gli scienziati scoprono che il pianeta è uno specchio della Terra, perfino abitata da copie esatte dei terrestri, così vengono organizzati degli shuttle per le prime visite su quello che viene chiamato Terra 2. Rhoda decide di candidarsi.
Quando la fantascienza si fa minimalista e decide di esplorare la dimensione intimistica dell'essere umano, raramente vengono fuori opere deplorevoli, anzi la storia (anche recente) ci ha insegnato che sono le belle idee e non solo i botti e gli effetti speciali a fare del buon cinema, anche in un genere "chiuso" come la fantascienza. "Another Earth" appartiene proprio a questa categoria, un film indipendente dalle tematiche fantascientifiche che si fondono con una profonda riflessione sul dolore e sulle seconde possibilità. "Another Earth"
è un film forse non adatto a un pubblico amplissimo, sicuramente non a quello che dal cinema fantastico si aspetta solo spettacolarità, per rendere l'idea su cosa vi aspetta, immaginate un piccolo ma bellissimo film come "Moon", con pochi personaggi e una storia originale, ma fondetelo con l'intensità filosofeggiante di "Solaris" e "Melancholia", il tutto però con uno sguardo ai cervellotici paradossi spazio/temporali di "Donnie Darko". Ecco, "Another Earth" potrebbe essere una shekeratura di tutto questo, ma con una propria potentissima identità che alla fine lo fa emergere come film a se stante, unico.
L'esordiente Mike Cahill dirige, scrive, produce, monta e si occupa della fotografia del film, insomma un tuttofare che denota la natura estremamente indipendente di "Another Earth". Ma se non convince moltissimo lo stile di ripresa volutamente grezzo, con frequenti zoomate
antiestetiche, la fotografia quasi al naturale, con splendide virate verso colori freddi, colpisce molto per la presa realistica che dona alla vicenda, sottolineata tra l'altro da una suggestiva colonna sonora originale firmata dal gruppo Fall on Your Sword.
Ovviamente il pezzo forte di "Another Earth" è la sceneggiatura, scritta da Cahill insieme all'attrice protagonista Brit Marling. Il film parla di colpe e di dolore, un dolore inteso più che in senso fisico in senso interiore. John perde la moglie e il figlio piccolo, Rhoda perde la libertà, la dignità, il suo futuro e la voglia di vivere. Entrambi i personaggi sono afflitti dalla perdita di qualche cosa di estremamente importante e tutto forse per colpa del pianeta-specchio, che ad un certo punto diventa causa ed effetto di ogni evento. La Terra 2 è una dimensione speculare alla nostra, ce il doppio di ogni essere umano, che si chiama e svolge la stessa professione dei rispettivi su Terra 1. Ma è possibile che il corso degli eventi sui due pianeti sia indipendente l'uno dall'altro nel momento in cui i rispettivi abitanti si accorgono della presenza del doppio? "Another Earth" ad un certo punto pone questo curioso
interrogativo e da qui si sviluppa la ricerca di una fuga dall'incubo, di una eventuale seconda possibilità per rimediare ai tragici errori del fato. I personaggi di Rhoda e John sono scritti benissimo, mai minimamente banali e del tutto credibili nel loro agire e comportarsi.
L'assenza di comunicazione iniziale tra i due (ma anche tra Rhoda e i suoi familiari) è indicativa e propedeutica all'evoluzione degli eventi. Rhoda decide di pulire letteralmente il disastro di cui si ritiene responsabile mettendo ordine nell'abitazione di John, sostituendosi pian piano alla sua compagna defunta.
A rendere credibili e umani i due protagonisti contribuiscono molto anche gli attori, William Mapother (che qualcuno ricorderà come il misterioso Ethan nella serie "Lost") e soprattutto la quasi esordiente Brit Marling, che da una fragilità incredibile alla sua Rhoda.
"Another Earth" ha vinto il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival del 2011. Un piccolo film che merita attenzione e successo perché una bella e semplice idea ha dato origine a un film complesso e intelligente… e questo non è da sottovalutare!
Da vedere.