Transsiberian backdrop
Transsiberian poster

TRANSSIBERIAN

TransSiberian

2008 BE
enero 18, 2008

Tras una temporada en Pekín, Roy y Jessie deciden viajar a Moscú en el Transiberiano, el ferrocarril que une la Rusia europea con las provincias rusas del Lejano Oriente. Aunque la gente que viaja en el gigantesco y sombrío tren es bastante extraña, la pareja no tarda en entablar relación con sus compañeros de compartimiento, Ian y Abby, y con el inspector Grinko, que investiga el asesinato de un narcotraficante. Remake de "Pánico en el Transiberiano".

Directores

Brad Anderson

Reparto

Woody Harrelson, Emily Mortimer, Kate Mara, Eduardo Noriega, Thomas Kretschmann, Ben Kingsley, Etienne Chicot, Mac McDonald, Colin Stinton, Perlis Vaisieta
Suspense Crimen Misterio
HMDB

RESEÑAS (1)

GF

Gianluca Fedele

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Roy e Jessie, una coppia dedita alla beneficenza e che segue assiduamente la propria parrocchia, si trovano a dover percorrere la Transiberiana di ritorno da una missione benefica in Cina. Sul treno i due incontrano e fanno amicizia con l’ambigua coppia formata dai giovani Carlos ed Abby che contrabbandano matrioske. Il viaggio che inizialmente sembra essere sereno e piacevole prenderà presto un'inaspettata e pericolosa direzione. Spesso un film direct-to-video palesa fin da subito la sua natura, vuoi per gli attori o gli autori sconosciuti, vuoi per il poco budget, vuoi per elementi che non si vogliono o non si "possono" portare in una sala cinematografica ma “Transsiberian” – specifichiamo fin da subito – non rientra in nessuna di queste categorie, eppure non ha goduto di passaggi cinematografici, approdando da noi direttamente in home video. Per giunta con notevole ritardo. “Transsiberian” è un thriller ma è un thriller che cova la sua bellezza nel farsi scoprire, nel non rendere chiari i suoi intenti fino all'ultimo, nella sua capacità di portarci in fondo ad un corridoio per poi svoltare bruscamente facendoci trovare in uno spazio del tutto diverso, nuovo ed inaspettato. "La vita non è fatta di sfumature, viviamo in un mondo di contrasti" ci viene detto all'inizio ed il film è già li, con la sua fotografia poco nitida, "rumorosa" e desaturata a smentirci con l'immagine quello che dopo sarà messo in discussione direttamente a livello narrativo. I personaggi riescono a fuggire dagli stereotipi della coppia innocente e felice ma monotona e di quella che vive alla giornata per non affrontare la vita, presentandoci per ognuno di loro delle sfumature che mettono continuamente in discussione i rispettivi caratteri e le rispettive personalità. Per i primi 40 minuti si assiste ad un appassionante dramma dal carattere sentimentale che coinvolge Julie e Carlos per poi far virare tutto nel thriller, ma il registro cambia una terza volta rotta per l'ultima parte del lavoro. Le nostre idee sui personaggi cambiano ad ogni colpo di scena e ad ogni virata del film, mettendo continuamente in dubbio i loro caratteri psicologici e le loro motivazioni, immergendoci in un claustrofobico labirinto di incertezze. Nessuno è quello che sembra o meglio tutti lo sono ma il film ci fa continuamente pensare di essere fuori strada. Il regista è Brad Anderson, famoso per “Session 9” e l'ottimo "L'uomo senza sonno", che qui, pur giostrando il tutto in modo completamente diverso dal punto di vista tecnico, fa un ottimo lavoro con un budget limitato e con la machina da presa a mano, riuscendo a cogliere bene quel senso di claustrofobia e di immobilità che avvolge e chiude i protagonisti sul treno, spazio in cui si svolge la quasi totalità del film. Il cast artistico è composto da Woddy Harrelson ("Hunger Games", "London Boulevard"), Emily Mortimer ("Shutter Island"), Eduardo Noriega ("The Last Stand") e da Kate Mara ("127 ore"), tutti perfettamente in parte e del tutto convincenti. L'agente è inoltre interpretato dal sempre ottimo Ben Kingsley che qui si ripropone in versione ambigua ed inquietante, poprio in "Shutter Island" style. Certo qualche difetto nel film è riscontrabile, come la sua eccessiva durata o come la ripetitività di alcune situazioni, cosa che comunque nel suo insieme non dà più di tanto fastidio. Difficile dunque capire il motivo per cui un film del genere abbia ricevuto cosi poche attenzioni da parte della distribuzione italiana nonostante qualità, cast e regista. In conclusione non ci troviamo davanti sicuramente ad un capolavoro o qualcosa di completamente nuovo ma vale comunque la pena di recuperarlo.

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