Blutrausch - Gefangen im Haus des Grauens backdrop
Blutrausch - Gefangen im Haus des Grauens poster

BLUTRAUSCH - GEFANGEN IM HAUS DES GRAUENS

2006 DE
julio 10, 2006

Directores

Stefan Svahn

Reparto

Gordon Räcker, Hans Joachim Behrens, Jan Heiner Küttner, Fedele Lorusso, Evi Koehne, Susanne Svahn
Terror
HMDB

RESEÑAS (1)

PF

Pietro Ferraro

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Durante un trasporto verso un penitenziario, a causa di un incidente, un gruppo di detenuti evade prendendo in ostaggio un medico. Durante la fuga verso il Canada, viste le gravi condizioni di uno degli evasi, il gruppo decide di fermarsi in un isolato casolare abitato da una famiglia di contadini per curare il compagno ormai in fin di vita. Inconsapevoli delle particolari “abitudini” degli abitanti del casolare, inizierà per loro un lungo e sanguinoso incubo senza fine. “House of Blood” è uno degli ultimi lavori del regista tedesco Olaf Ittenbach, la cui principale occupazione lo vede attivo nel campo degli effetti speciali (l'ultima sua collaborazione risale al film "Bloodrayne" di Uwe Boll). Qui in Italia “House of Blood” è il suo primo film ad essere distribuito, anche se questo regista ha al suo attivo più di dieci pellicole tutte dalla forte connotazione gore. Anche in questa sua pellicola si nota una certa passione per il filone splatter low-budget che negli anni '80 lanciò Peter Jackson e Sam Raimi, non a caso uno dei suoi film preferiti è “Evil Dead”, esempio classico di un certo cinema indipendente. Parlare di trama e sceneggiatura nelle opere di Ittenbach è difficile, ogni suo film è un continuo e personalissimo omaggio a grandi registi, primi fra tutti Lucio Fulci e Dario Argento, ma anche a certe pellicole di genere come il prison-movie o il poliziesco all'italiana, pellicole forti e infarcite di violenza esplicita. Per alcuni i suoi film potrebbero risultare disturbanti, l'eccessivo uso di effetti speciali a volte ne limitano la fruibilità, come in uno dei suoi titoli più famosi “Premutos: Lord of the Living Dead”, un'orgia di effettacci e mutilazioni che se guardati con il giusto distacco contengono una vena anarchica e artistoide che oggi nelle pellicole odierne si è un po’ persa. “House of Blood” comincia con un incidente stradale, alcuni detenuti, scampati allo schianto prendono in ostaggio un medico costringendolo a curare uno dei fuggitivi, il dottore lo farà in un vecchio casolare sperduto in un bosco, abitato da una strana famiglia dalle particolari abitudini alimentari. La premessa, con teste che saltano, amputazioni, decapitazioni varie e fiotti di sangue è la firma di Ittenbach, lo spettatore che si appresta a visionare la pellicola è subito consapevole di quello che dovrà affrontare, uno splatter-party dove qualsiasi scusa è buona per esagerare e trasformare l'horror in un folle cartoon da incubo. La fotografia fa chiaro riferimento alle vecchie pellicole d'azione made in USA, i dialoghi hanno dell'inverosimile, tanto sono scontati e a volte completamente sconclusionati, la storia che dovrebbe giustificare gli eventi del film lascia alquanto perplessi così come la parte in cui il medico viene arrestato e interrogato da un commissario interpretato da Jurgen Prochnow, che lo accusa di non si sa quale crimine senza avere alcuna prova in mano, ma snocciolando battute da manuale che definire scontate è un complimento. Questa impronta televisiva continua con la scelta dei protagonisti, tutti provenienti dal mondo dei Serial tv, che in alcuni casi fanno il loro lavoro recitando dignitosamente ruoli che definire stereotipati è dire poco. Inserire una sorta di anello temporale in cui il gruppo di protagonisti rimane intrappolato continuando a rivivere gli eventi all’infinito complica e acuisce il senso di confusione in chi guarda il film cercando il bandolo della matassa che forse neanche esiste. Definire “House of Blood” una pellicola low-budget è dire poco, il make-up sfiora il ridicolo tanto è approssimativo, teste finte che saltano come palloncini e sangue ad ettolitri sono solo alcune delle follie presenti nel film. In conclusione un efferato splatterone dalla connotazione estremamente trash, ma con un indubbio “cattivo gusto” che non sempre è un difetto; certo se si cerca una storia che tenga a livello di coerenza narrativa e personaggi ben delineati questo non è il film giusto, ma se si cerca una certa follia nostalgica per gli anni ’80, questo film potrebbe addirittura divertirvi, ma speriamo nella distribuzione di altri titoli di Ittenbach perchè questo è forse il meno riuscito.