Boogeyman 2 backdrop
Boogeyman 2 poster

BOOGEYMAN 2

2007 US
octobre 20, 2007

Laura est hantée depuis son enfance par le Boogeyman. Un démon qui vit chez elle, dans son placard et sort la nuit pour l'attaquer. Essayant de faire face à sa terreur et d'obtenir de l'aide, elle se rapproche du Dr. Jessica Ryan avec l'espoir de conquérir ses craintes par des études sur son mental. La panique envahit alors l'hôpital psychiatrique où Laura est internée. Bondé de patients prisonniers de leurs propres phobies, l'asile tombe rapidement sous l'emprise de la terreur lorsque le Boogeyman revient pour hanter de nouvelles victimes.

Réalisateurs

Jeff Betancourt

Distribution

Danielle Savre, Matt Cohen, Chrissy Calhoun, Michael Graziadei, Mae Whitman, Renee O'Connor, Tobin Bell, Johnny Simmons, David Gallagher, Suzanne Jamieson
Horreur Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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La diciottenne Laura è ancora traumatizzata dalla tragica morte dei suoi genitori, uccisi davanti ai suoi occhi da un essere nero vestito quando lei aveva solo otto anni. Per cercare di curare la sua paura ossessiva dell’Uomo nero, personaggio a cui Laura ha attribuito l’omicidio dei genitori, la ragazza si fa ricoverare in una clinica in cui si tentano di guarire pazienti afflitti da fobie patologiche. Ma dal momento in cui Laura entra a far parte della piccola comunità di fobici, tutti attorno a lei cominciano a morire nei modi più strani. Ricordate “Boogeyman – L’uomo nero”? No? Beh, a volte la mente tende a rimuovere le esperienze nefaste. Si tratta di un filmetto del 2005 diretto da Stephen Kay e prodotto dalla Ghost House di Sam Raimi, un horror annacquato, sconclusionato e noioso come pochi, che malgrado le pesantissime stroncature ricevute da pubblico e critica, portò a casa un gruzzoletto di quasi 50 milioni di dollari solo negli Stati Uniti (a fronte di un budget di 20 milioni). Facile prevedere dunque che la cosa non sarebbe finita lì e allora ecco che anche il vecchio Babau polveroso che aspettava da tre anni dentro l’armadio torna a spaventare qualche incauto adolescente. Ma forse sarebbe stato più saggio lasciarlo dentro l’armadio questo Uomo nero perché “Boogeyman 2 – Il ritorno dell’Uomo nero” non è in grado di suscitare la benché minima emozione nello spettatore, ma solo tanti sbadigli e a tratti perfino irritazione. Bisogna rendere noto allo spettatore che “Boogeyman 2” è un prodotto da home video, pensato come tale e distribuito negli States solo nelle videoteche. In Italia, però, arriva sorprendentemente sul grande schermo, preceduto da un battage pubblicitario neanche si trattasse del sequel di “Titanic”; e naturalmente, entrarti in sala, ci si ritrova ad assistere ad un classico prodotto da home video, realizzato da esordienti senza fantasia e con un cast di attori riciclati da qualche serie tv e desiderosi di entrare gradualmente nel mondo del cinema. “Boogeyman 2” è un film fuori tempo, un innocuo slasher movie che avrebbe avuto senso di esistere solo se prodotto sul finire degli anni ’90, dopo che “Scream” aveva rilanciato la moda del teen-horror all’arma bianca. Visto oggi, soprattutto se lo spettatore è cresciuto a pane e horror, un “Boogeyman 2” non ha molti motivi di esistere: è prevedibile all’inverosimile, noioso come raramente accade quando si ha a che fare con una sequela di omicidi, e realizzato decisamente male. La scelta di voler basare la pellicola su un misero da risolvere è sbagliata, dal momento che l’esordiente sceneggiatore Brian Sieve non riesce a giocare in maniera intelligente con le identità dei personaggi e con le loro psicologie. Inoltre voler costruire uno slasher movie con premesse soprannaturali in una clinica psichiatrica con giovani e fobici pazienti vuol dire richiamare con prepotenza alla mente riusciti horror del calibro di “Nightmare 3 – I guerrieri del sogno” e “Bad Dreams – Vivere nel terrore”, paragonato ai quali questo “Boogeyman 2” si fa sempre più piccolo. Il ritmo, poi, è quanto di più blando ci si possa aspettare; malgrado il film sia costruito su un accumulo di cadaveri, l’interesse dello spettatore fatica davvero molto a tenersi desto e gli stessi omicidi sono poco fantasiosi (si basano sempre sulla legge del contrappasso) e messi in scena in modo molto sciatto malgrado non siano timidi nel mostrare sangue e interiora. Non voglio accanirmi sul povero Brian Sieve, che scrive una sceneggiatura in cui tutto sa di già visto e i personaggi sono costruiti con la plastilina, in fin dei conti questo accade spesso nello slasher movie, figuriamoci poi se abbiamo a che fare con un sequel per l’home video di un film molto scarso… Però aggiungere anche dialoghi involontariamente comici e soluzioni narrative improbabili (o impossibili) è davvero troppo. Quando il Dr. Allen (interpretato da uno spaesatissimo Tobin ‘Enigmista’ Bell) comincia ad impartire massime di psichiatria per dilettanti e se ne esce con frasi del tipo “…in termini scientifici la sua paura è chiamata ‘paura dell’uomo nero’…” si finisce davvero nel ridicolo. Per non parlare poi di assurde soluzioni per isolare i protagonisti come telefoni cellulari che non hanno campo in città, così, senza motivo, oppure tutte le uscite sono bloccate perché il computer e i telefoni non funzionano (???). Insomma, disastro. Regia anonima dell’esordiente (un altro!) Jeff Betancourt, che non riesce a sottolineare neanche un solo attimo di tensione. E’ in arrivo anche “Boogeyman 3”, sempre destinato all’home video (chissà se da noi avranno il coraggio si distribuirlo al cinema?) e diretto da Gary Jones, un nome una garanzia…provate a dare un’occhiata alla sua filmografia e ve ne renderete conto!