Chocolate backdrop
Chocolate poster

CHOCOLATE

2006 TH
November 16, 2006

After eating a chocolate, a lonely, newly divorced young man who creates artificial flavorings for a living begins having turbulent psychic visions of a beautiful woman that he has never met.

Directors

Mick Garris

Cast

Henry Thomas, Lucie Laurier, Matt Frewer, Stacy Grant, Jake D. Smith, Paul Wu, Michael Curtola, Katharine Horsman, Leah Graham, Alexandra Staseson
Horror TV Movie
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Jamie lavora in un laboratorio che riproduce artificialmente i gusti per i cibi a lunga conservazione. Jamie è un uomo solo, la moglie lo ha lasciato e ha portato con se il figlio. Una notte, l’uomo si sveglia e sente un intenso odore di cioccolato fondente, nonché il gusto dello stesso cioccolato nella sua bocca. Alcuni giorni dopo, mentre è in un locale ad ascoltare un suo amico che suona, Jamie comincia a sentire suoni e voci che non appartengono a quel luogo e a questo accadimento seguono visioni che gli mostrano luoghi, eventi e persone a lui sconosciuti. Queste visioni sono sempre più frequenti e Jamie capisce di essere in contatto mentale con Catherine, una ragazza che vive a Vancouver. Dopo aver assistito ad un omicidio commesso dalla ragazza, l’uomo decide di recarsi nella città canadese per tentare di risolvere il suo problema e perché vuole conoscere di persona Catherine, della quale si sta innamorando. “Masters of Horror” è un singolare progetto nato dalla mente di Mick Garris, regista noto in ambito horror soprattutto per le trasposizioni dei romanzi di Stephen King. Garris ha pensato di riunire i più rappresentativi registi di horror cinematografico in un progetto destinato alla tv via cavo Showtime e all’home video, il risultato è “Masters of Horror”, una serie di 13 mediometraggi da 60 minuti l’uno, ognuno diretto da un grande nome del cinema di genere; ogni episodio ha un budget di 1,8 milioni di dollari, la location fissata nella città canadese Vancouver ed è stata concessa la più totale libertà creativa ad ogni regista. I nomi coinvolti nel progetto sono: Don Coscarelli, Tobe Hooper, Dario Argento, Lucky McKee, Stuart Gordon, Joe Dante, John McNaughton, Larry Cohen, Takashi Miike, John Carpenter, William Malone, John Landis e lo stesso Mick Garris. Mick Garris, creatore della serie “Masters of Horror”, si cimenta con uno degli episodi della prima stagione traendo ispirazione da un racconto breve da lui stesso scritto; il risultato è “Chocolate” (da noi malamente tradotto con il titolo “Il gusto dell’ossessione”), un mediometraggio di mediocre fattura che probabilmente si posiziona tra i meno riusciti di questa prima stagione. A suo favore, “Chocolate” ha una storia intrigante e sufficientemente originale che ha delle grandi opportunità narrative ma che, sicuramente, riesce ad esprimerle in modo più efficace sulla carta piuttosto che in pellicola. La storia di un uomo qualunque dall’esistenza poco interessante e dalla vita noiosa e ripetitiva che, improvvisamente viene catapultato in un’esperienza singolare e delirante è stata narrata molte volte e Garris, con gran probabilità, nello scrivere questa vicenda si ispira ai lavori del suo grande amico Stephen King, del quale si può notare qualche influenza nel descrivere l’iter ripetitivo e banale nella vita di Jamie. La progressiva assuefazione del protagonista ai sensi della ragazza con cui è in contatto mentale è un elemento abbastanza originale e azzeccato è anche il sottotesto amoroso che implica, appunto, la dipendenza di Jamie da Catherine. L’amore dell’uomo per la ragazza finisce per tramutasi in un edonismo maniacale che, invece di sfociare in un prevedibile sdoppiamento di personalità, si getta nella complicità e nella possibilità di provare esperienze uniche per Jamie. Questo può essere letto senz’altro come una metafora della natura androgina dell’essere umano, ma il film, in realtà, non riesce a sviluppare a dovere questa tematica, limitandosi a qualche scena – anche piuttosto grottesca – come quella in cui Jamie entra in contato mentale con Catherine mentre lei sta facendo l’amore con il suo ragazzo. Come accaduto in altri episodi di “Masters of Horror”, anche in “Chocolate” viene descritta la figura di una donna tanto bella quanto spietata, quasi a voler creare una costante che unisse diversi episodi della serie, ma a differenza di “Imprint”, “Jenifer” o “Deer woman” – per esempio – la Catherine di “Chocolate” è fisicamente una normalissima e attraente ragazza, la sua mostruosità non ha una duplice valenza anima-corpo, ma risiede solamente al suo interno. I difetti che investono maggiormente questo mediometraggio sono, principalmente, una troppo marcata lentezza narrativa che riesce a rendere pesante un film di appena un’ora e una connotazione televisiva molto marcata, che pone una piattezza visiva assimilabile esclusivamente ai prodotti per la tv, caratteristica, questa, abilmente evasa da alcuni autori della serie. I due protagonisti del film appaiono particolarmente azzeccati e in parte, sia la bella Lucie Laurier (Don’t say a word), che interpreta Catherine e, soprattutto, Henry Thomas (il cresciuto Elliot di “E.T.”) nel ruolo dello straniato Jamie. Nelle mani di un regista più dinamico e talentuoso e con qualche modifica nel ritmo narrativo, “Chocolate” sarebbe potuto risultare un prodotto di ottima fattura, così è semplicemente mediocre.