Chronicle backdrop
Chronicle poster

CHRONICLE

2012 US
février 1, 2012

Après avoir été en contact avec une mystérieuse substance, trois lycéens se découvrent des super-pouvoirs. La chronique de leur vie qu’ils tenaient sur les réseaux sociaux n’a désormais plus rien d’ordinaire… D’abord tentés d’utiliser leurs nouveaux pouvoirs pour jouer des tours à leurs proches, ils vont vite prendre la mesure de ce qui leur est possible. Leurs fabuleuses aptitudes les entraînent chaque jour un peu plus au-delà de tout ce qu’ils auraient pu imaginer. Leur sentiment de puissance et d’immortalité va rapidement les pousser à s’interroger sur les limites qu’ils doivent s’imposer… ou pas !

Réalisateurs

Josh Trank

Distribution

Dane DeHaan, Alex Russell, Michael B. Jordan, Michael Kelly, Ashley Grace, Bo Petersen, Anna Wood, Rudi Malcolm, Luke Tyler, Crystal-Donna Roberts
Drame Thriller Science-Fiction
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Andrew è un adolescente introverso, molto impopolare a scuola e con una situazione familiare disastrata a causa della grave malattia di sua madre e di un padre violento e perennemente ubriaco. Un giorno Andrew decide di riprendere con la videocamera tutto quello che gli accade e di li a poco, durante una festa, scopre insieme a suo cugino Mat e al compagno di scuola Steve un buco nel terreno da cui provengono strani rumori. I tre entrano nella voragine e trovano un misterioso oggetto luminoso. Il giorno dopo, Andrew, Mat e Steve si accorgono di riuscire a muovere gli oggetti con la forza del pensiero e di saper fare tante altre cose incredibili, tra cui volare e avere una resistenza fisica sovrumana. L'iniziale euforia votata al divertimento e a innocui scherzi, si trasforma per Andrew nella possibilità di una rivalsa contro chi fino ad ora l'aveva maltrattato. Ma la situazione sfugge presto di mano. Che il mockumentary fosse ormai linguaggio sdoganato ad ampio livello nel cinema odierno (e non solo nell’horror) si era capito da quando Brian De Palma utilizzò questa tecnica per raccontare la guerra in Medio Oriente nel suo bellissimo “Redacted” e oggi arriva conferma dalla miriade di film, di qualunque genere, filmati utilizzando, appunto, l’espediente del found footage e del P.O.V. (point of view). Perfino la commedia giovanile ne ha approfittato con “Project X”, dunque perché non provarci anche con uno di quei filoni che sono notoriamente tra i più costosi nonché oggi particolarmente in voga? Ed ecco arrivare “Chronicle”, film di superpoteri su ragazzi “comuni” che diventano supereroi per caso. Ma “Chronicle” è un film ambiguo e cross-genere, non uno “Spiderman” o un “The Avengers” e neanche un “Super” o un “Kick-Ass”, piuttosto un teen-movie fantascientifico, maturo e ultra-dark, che non disdegna picchi di tensione degni del miglior horror. Sicuramente la spinta propulsiva a realizzare un film come “Chronicle” è il basso costo che operazioni come questa richiedono. L’espediente del mockumetary spinge all’utilizzo di attrezzature di ripresa digitali, non sono richiesti attori famosi, così anche da aumentare il senso di realismo, e gli ipotetici effetti speciali sono spesso e volentieri utilizzati all’interno di riprese mosse/sfocate e tagli di montaggio veloci, così da mascherare eventuali imperfezioni. Insomma un “Chronicle” costa 12 milioni di dollari e nel solo weekend d’apertura americano ne incassa 22, raggiungendo ad oggi, nei soli Stati Uniti, quasi 70 milioni di dollari d’incasso. “Chronicle” il fenomeno, dunque, il film che ogni produttore vorrebbe nella sua scuderia. Ma “Chronicle” non è solo un furbo e remunerativo prodotto nato per cavalcare l’onda del mockumentary e del film con i supereroi, l’opera prima di Josh Trank è infatti uno di quei gioiellini del cinema indie americano che riescono a lasciare il segno nello spettatore e nel panorama cinematografico, un’opera di genere rivolta a un pubblico vasto e allo stesso tempo prodotto maturo. Max Landis (figlio di John) scrive la sceneggiatura popolando il racconto di tipologie caratteriali ben riconoscibili: c’è il ragazzo con problemi familiari e caratteriali, schernito dai coetanei, poi c’è il bravo ragazzo che cita Jung e Platone e poi quello di successo, atletico e con il sogno di sfondare in politica. Non stereotipi, badate bene, perché una cosa è avere delle macchiette, l’altra prendere dei tratti caratteriali distintivi e costruirci sopra dei personaggi credibili e unici. “Chronicle”, ovviamente, appartiene a questa seconda categoria. Personaggi di un certo spessore, dunque, tra i quali però emerge in modo neanche tanto velato Andrew, l’anello debole del gruppo, il ragazzo problematico e perdente che nel momento in cui acquista i poteri diventa il numero uno in ogni cosa. Il dato curioso è che Andrew primeggia anche tra i suoi pari, è il primo dei tre a scoprire come utilizzare i poteri e l’unico a saperli usare al massimo della loro potenzialità. Capirete che un personaggio così “imbruttito” dalla vita e improvvisamente investito da capacità così incredibili non può reagire indifferentemente. Così sta proprio in questo particolare lo sviluppo di tutto il film, la riflessione e la presa di posizione di fronte a una responsabilità tanto grande, dalla quale può dipendere la vita e la morte delle persone. Molto bravo Dane DeHaan (“True Blood”) che interpreta Andrew, fisicamente perfetto per il ruolo e particolarmente inteso nella recitazione. Ma bravo anche Josh Trank, che riesce a gestire lo stile mockumetary anche in situazioni ad alto rischio, senza mai dimenticare la tecnica utilizzata (a differenza di molti suoi colleghi che appaiono in evidente difficoltà con questi film). E per far questo si rinuncia a video ritrovati e punti di vista unici, scegliendo invece di moltiplicare gli sguardi sugli eventi narrati estendendoli a tutte le apparecchiature di ripresa immaginabili. Se all’inizio l’occhio dello spettatore va a coincidere con quello di Andrew, che riprende ogni cosa con la sua videocamera, a metà film il punto di vista si quadruplica e la videocamera di Andrew viene fatta passare di mano in mano tra i tre amici, a cui si aggiunge di tanto in tanto il quarto occhio della videocamera di Casey, compagna di scuola e blogger, anch’essa documentatrice della realtà quotidiana. Nel lungo finale “apocalittico”, per ovvi motivi la videocamera di Andrew esce di scena e il punto di vista si scinde in 50, 100, 1000 riprese differenti che sono testimonianza della pervasività della ripresa amatoriale, istituzionale o giornalistica. Videocamere di sorveglianza, videofonini dei passanti, riprese delle auto della polizia, giornalisti: ad un certo punto “Chronicle” diventa una summa dell’immagine rubata, registrata. Trank realizza dunque un film diverso, un’opera che segue le onde del momento per differenziarsene notevolmente. Un bel fanta-thriller che fa dei suoi limiti virtù. Caldamente consigliato.

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