Ciudad de muertos backdrop
Ciudad de muertos poster

CIUDAD DE MUERTOS

2006 MX
mayo 11, 2006

Directores

Mario Guerrero

Reparto

Hector Kotsifakis, Marissa Saavedra, Moisés Arizmendi, Cheli Godínez, Evangelina Martínez
Drama
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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La caduta di una meteora trasforma alcuni barboni di una grande metropoli americana in morti viventi affamati di carne umana. Nel frattempo due gang rivali si incontrano accidentalmente in un magazzino per negoziare con uno spacciatore un grande quantitativo di droga, ma le due gang stanno per essere sgominate da un team di polizia pronto a fare una retata. Gli zombi però raggiungono il magazzino, mandano all’aria la retata e tentano di penetrare nell’edifico per cibarsi dei sopravvissuti che si sono rifugiati lì. Ma quanti emuli ha generato George Romero? Tanti, troppi, solo a pensarci si ha la consapevolezza di tralasciarne qualcuno. Da quando quel robusto giovanotto di Pittsburgh riscrisse e lanciò con successo la figura del morto vivente sono giunte negli anni centinaia e centinaia di pellicole che hanno attinto a piene mani dalla sua “mitologia” zombesca per narrare storie di vivi prede dei morti, di principi apocalittici e armageddon già in via di svolgimento. Tra produzioni sontuose, remake e low-budget movies, dunque, molto spesso si è guardato (e si guaderà) ai prototipi romeriani, “La notte dei morti viventi”, “La città verrà distrutta all’alba” e “Zombi” su tutti. Detto ciò, sembra ovvio che il filmaker Duane Stinnett abbia attinto anch’esso a piene mani dall’operato romeriano e decide così di narrare la distruzione della civiltà rendendo protagonisti proprio coloro che favoriscono a modo loro la deriva della società civile: criminali e spacciatori. “City of the Dead” parte da un classico assunto fantascientifico secondo il quale la minaccia arriva dallo spazio, portata da una meteorite capace di far resuscitare i morti per un non ben precisato motivo: i primi (e quasi unici agli occhi dello spettatore) ad essere trasformati in zombi sono dei barboni che, da copione, attendono profetici la fine del mondo, mentre coloro che tentano in tutti i modi di sopravvivere sono uno sparuto gruppo di criminali di bassa lega, due gang che rappresentano la malavita americana “da strada”. La novità principalmente risiede proprio nella promozione a protagonisti di uno zombie movie dei criminalotti qualsiasi, che solitamente rappresentano la carne da macello tipica dei film horror. Vengono presentati, in modo piuttosto stereotipato, due gruppi etnici contrapposti, da una parte dei neri dall’altra degli ispanici, entrambi interessati alla “roba” che rappresenta il loro mezzo di guadagno, il loro status economico e sociale; tra di loro si frappongono un piccolo gruppo di poliziotti, subito sterminati, dei quali si farà valere solo il “novello” impacciato e un fantomatico “infiltrato” informatore. Il film, dunque, dopo un’interessante premessa, si carica dei più sfruttati luoghi comuni del genere, presentando una situazione d’assedio e la degenerazione del rapporto tra i personaggi, nemici naturali spinti ad una situazione di convivenza e collaborazione forzata, dalla quale deve irrimediabilmente emergere l’eroe e la sua nemesi, con risultai prevedibili. La messa in scena è poveristica, il make-up degli zombi è molto grezzo e la stessa location (il magazzino abbandonato) sembra più una necessita dettata dal budget che una reale scelta artistica; gli effetti splatter, però, seppur sparsi col contagocce, sono realizzati molto bene e lo spettatore potrà assistere a un ottimo smadibolamento realizzato in modo del tutto artigianale. Il cast è composto per lo più da attori poco noti, tra i quali è possibile riconoscere il volto del convincente Noel Gugliemi (“La notte non aspetta”; “Harsh Times”), nel ruolo del leader degli ispanici Caesar, ormai intrappolato nei panni del “gangasta”, e Reggie Banniser, star della saga “Phantasm”, qui nel piccolo ruolo dello spacciatore Mitchell. Insomma, “City of the Dead” è proprio un filmetto, una visione che potrebbe anche risultare piacevole, ma si deve partire con la consapevolezza che si tratta di uno zombie movie come ne esistono tanti altri, votato al semplice intrattenimento. In generale, comunque, trascurabile.