Crocodile backdrop
Crocodile poster

CROCODILE

2000 US
juillet 5, 2000

À l'occasion de leurs vacances d'été, huit étudiants partent en croisière à bord d'un bateau. L'un d'eux, Duncan, trouve dans les marécages un nid plein d’œufs. Il détruit la couvée mais conserve un des œufs qu'il rapporte sur le bateau. Il ne sait pas qu'il a réveillé la colère d'une mère crocodile, prête à tout pour récupérer le seul de ses petits rescapé.

Réalisateurs

Tobe Hooper

Distribution

Mark McLachlan, Caitlin Martin, Chris Solari, D.W. Reiser, Julie Mintz, Rhett Wilkins, Greg Wayne, Harrison Young, Terrence Evans, Vern Crofoot
Horreur
HMDB

CRITIQUES (1)

MC

Marco Castellini

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Un gruppo di studenti decide di passare le vacanze scolastiche sulle rive di una baia e, per l’occasione, i ragazzi decidono di affittare una barca. Un giorno per caso trovano sulla riva delle enormi uova e inavvertitamente le distruggono suscitano la ferocia dell’enorme coccodrillo che le aveva deposte. Il terribile rettile non fermerà la sua furia fino a che non avrà eliminato tutti. “Crocodile” segna il ritorno dietro la macchina da presa di Tobe Hooper, uno dei più famosi registi horror, ma con un risultato piuttosto modesto. Uscito in Italia esclusivamente per il mercato home-video, “Crocodile” è una sorta di pseudo-sequel di “Quel motel vicino alla palude” diretto dallo stesso Hooper nel 1976: le trame dei due film infatti in parte si richiamano, ma poi l’evolversi della vicenda prende strade differenti. Questo “Crocodile”, quindi, non spicca certo per originalità, tutto è piuttosto scontato ed il film fila via sui binari della monotonia e della noia. Da segnalare due autocitazioni del regista: la sequenza in cui uno dei ragazzi cerca di azionare una motosega, che richiama chiaramente "Texas Chainsaw Massacre", e il “personaggio” del cane barboncino, identico a quello di "Quel motel vicino alla palude" ma, mentre nel film del '76, il povero quadrupede finiva in pasto all'alligatore in questo film, invece, il cagnolino riesce a salvarsi, e questo la dice lunga sulla nuova “tendenza perbenista” delle recenti produzioni horror. La parabola discendente di Hooper pare non arrestarsi, dopo l’esordio shock di “Non aprite quella porta” e qualche altro buon film (“Quel motel vicino alla palude” appunto, o “Il tunnel dell’orrore”), il regista americano non è stato in grado di mantenersi su buoni livelli, speriamo che in futuro ritrovi la sua vena creativa.