Swimming Pool - La Piscine du danger backdrop
Swimming Pool - La Piscine du danger poster

SWIMMING POOL - LA PISCINE DU DANGER

Swimming Pool - Der Tod feiert mit

2001 DE
octobre 4, 2001

L'année scolaire se termine, les examens sont terminés : c'est l'heure de profiter des plaisirs de la vie. Avant de se séparer et disparaître aux quatre coins de la planète, 12 amis d'une école pour enfants de milliardiaires ont l'intention d'organiser la plus grande soirée de leur vie. Ils ont choisi le lieu : un immense parc aquatique de Prague qui va bientôt ouvrir ses portes. Alors que la fête bat son plein, un mystérieux tueur masqué va semer la panique chez les jeunes gens...

Réalisateurs

Boris von Sychowski

Distribution

Kristen Miller, Elena Uhlig, Thorsten Grasshoff, Cordelia Bugeja, James McAvoy, Jonah Lotan, John Hopkins, Isla Fisher, Jason Liggett, Maximilian Grill
Horreur Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

MR

Marco Ruggeri

Un gruppo di giovani e benestanti studenti di Praga conclude l’esame di maturità e si prepara a festeggiare in maniera folle ed esagerata la fine del lungo cammino scolastico passato insieme. Dal momento infatti che, finiti gli studi, le loro strade saranno destinate presto o tardi a dividersi, i ragazzi decidono di dare vita ad una festa indimenticabile, riservata a pochi intimi, entrando in piena notte e di nascosto in una enorme piscina pubblica. Quello che però non sanno è che tra gli invitati si nasconde un pericoloso assassino, deciso ad uccidere ogni partecipante alla notte di festeggiamenti. Scoperti i primi cadaveri, il sospetto e la paura inizieranno subito a serpeggiare tra i ragazzi, facendo riaffiorare vecchi e nuovi rancori, ruggini mai nascoste e segreti taciuti nel tempo, rendendo ancora più ardua la lotta disperata per la sopravvivenza in una piscina diventata ormai una trappola mortale. Non ci siamo, proprio non ci siamo! Ancora una volta un gruppo di ragazzi ricchi, belli e viziati, ancora una volta un assassino mascherato spinto dalla rabbia e dalla solitudine, ancora una volta un film pieno di cliché stantii, masticati e rimasticati. Ma come si può concepire un film del genere e decidere addirittura di girarlo? Come si fa a non accorgersi della banalità di schemi narrativi e cinematografici ormai fin troppo abusati? La presa in giro dello spettatore e della sua intelligenza non può essere un caso anche questa volta: sembra davvero che gli sceneggiatori e il regista si siano seduti a tavolino per realizzare una sorta di test per misurare la nostra capacità di sopportazione. “The Pool” infatti ci serve su un piatto d’argento quanto di più banale e scontato possa offrirci un horror-movie di ultima generazione, partendo da una storia particolarmente insignificante, una recitazione sotto la media, una mancanza di tensione e di coinvolgimento a dir poco imbarazzante. Anche nelle sequenze di omicidio il film regala veramente poco: qualche spruzzata di sangue qua e là senza troppa convinzione e una sola scena ben concepita (e quantomeno divertente) ma che, parzialmente svelata nei trailer, perde di fatto buona parte del suo effetto sorpresa. L’esempio migliore per spiegare il fastidio che si prova a vedere “The Pool” lo abbiamo già sotto gli occhi durante i primi tre minuti del film, assolutamente sconcertanti e capaci, da soli, di farci morire dalla voglia di uscire di corsa dalla sala cinematografica. Immaginatevi la scena: notte piovosa, villa immensa e isolata, donna sola in casa e al telefono, mentre cucina in attesa del fidanzato. Ecco che accade l’imprevisto: cade la linea telefonica. Oh, mio Dio, che spavento! Una macchina si avvicina alla casa: sarà il partner o l’assassino? Suona il campanello, la donna va ad aprire ma non c’è nessuno alla porta: allora esce sotto la pioggia e si avvicina alla macchina ferma nel vialetto, gridando ripetutamente il nome del suo fidanzato fino a quando non lo vede morto in macchina, il volto insanguinato e l’espressione poco felice. La ragazza corre in casa in preda al panico, sbatte la porta e prende le chiavi per chiuderla. Ma attenzione, colpo di scena: le chiavi le cascano di mano! Oh, mio Dio, e adesso? Per fortuna riesce comunque a chiudersi in casa ma… altro colpo di scena! Il maniaco è già in casa e lei ci si è appena chiusa dentro… Dopo soli tre minuti ci si chiede se sia davvero necessario andare avanti, se sia poi così importante sapere come continua il resto del film. E da quel momento in poi le domande iniziano a susseguirsi nella nostra mente in rapida successione: abbiamo davvero a cuore la vita di un gruppo di ragazzi viziati, straricchi, antipatici e oltretutto circondati da ragazze bellissime e vogliose? Oppure, dal momento che non abbiamo mai avuto una compagna di classe bella e disinibita, una Mercedes nuova di zecca da portare in giro e un conto in banca da sceicco arabo, preferiamo stare dalla parte del cattivo e fare a pezzi questi antipatici cocchi di mamma? Ma nel caso decidessimo di impersonare il cattivo, davvero vorremmo andare in giro a tagliuzzare i nostri amici soltanto perché alle volte non ci hanno fatto sentire parte integrante del gruppo? E inoltre se fossimo degli assassini, andremmo davvero in giro in calzamaglia nera e con una maschera a forma di teschio? Non ci metteremmo a ridere soltanto guardandoci allo specchio? Tante, troppe domande assalgono la nostra mente. Meglio rilassarci, tirare un respiro profondo e riassumere tutto con un solo e conciso quesito: vale davvero la pena di guardare questo film? Assolutamente no.