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CAMINO SANGRIENTO 4: EL ORIGEN

Wrong Turn 4: Bloody Beginnings

2011 DE
octubre 17, 2011

Precuela de la original "Wrong Turn" (Km. 666 - Desvío al infierno), del año 2003, protagonizada por los tres caníbales de dicha entrega.

Directores

Declan O'Brien

Reparto

Jennifer Pudavick, Tenika Davis, Terra Vnesa, Kristen Harris, Kaitlyn Leeb, Dean Armstrong, Ali Tataryn, Victor Zinck Jr., Samantha Kendrick, Sean Skene
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Montagne del West Virginia. Nel 1974 i pazienti del sanatorio Glenville riescono a liberarsi e, sotto la guida di tre fratelli deformi e cannibali, fanno una carneficina tra i dottori e gli inservienti della struttura. 2003. Un folto gruppo di amici decide di passare un weekend in uno chalet tra le montagne. In sella alle loro motoslitte, i ragazzi vengono però sorpresi da una bufera di neve che li costringe a fermarsi al sanatorio Glenville per la notte, edificio ormai in disuso da quasi 30 anni. Dopo le prime ore votate alla baldoria, i ragazzi dovranno presto fare i conti con i padroni di casa, ovvero i tre fratelli cannibali ex pazienti ormai cresciuti e affamati. I mutanti cannibali del West Virginia sono tornati più scatenati che mai in "Wrong Turn 4 - La montagna dei folli", prequel alla saga slasher-splatter inaugurata nel 2003 con il film diretto da Rob Schmidt e prodotto dal compianto Stan Winston. Il bel film di Schmidt, in modo un pò inaspettato, ha dato origine a una saga che non sembra essere intenzionata ad arrestarsi e che ha trovato pianta stabile nell'home video. Il primo sequel, "Wrong Turn 2 - Senza via d'uscita" arriva nel 2007 e in un'allegra festa del budello facile diverte e intrattiene, pur mostrando tutta la povertà della produzione e una carenza d'idee già preoccupante. Terzo capitolo nel 2009, "Wrong Turn 3 - Svolta mortale", e ulteriore piccolo passo indietro (appena appena, eh) per una saga che si tiene comunque su livelli medi di intrattenimento a buon mercato. Ora arriva questo quarto capitolo che in realtà ci racconta le origini della famigliola di mutanti, un prequel che porta la firma di Declan O'Brian, già responsabile di "Wrong Turn 3" e che, come prevedibile, mantiene quella situazione di stallo qualitativo della saga. "Wrong Turn 4 - La montagna dei folli" non è ne più ne meno quello che ci si potrebbe aspettare e rispetta i canoni dei due capitoli precedenti: sangue, sesso e mostri, in una formula slasher tanto logora quanto ormai efficace per i fan. Cominciamo dai punti a favore del film. Il prologo ambientato nel 1974 (anno topico per lo slasher rurale dal momento che ha visto nascere "Non aprite quella porta". Sarà un caso?) non è affatto male. Ci vengono mostrati i tre mutanti cannibali del film di Rob Schmidt da ragazzini e la loro furia omicida si scatena in un sanatorio. Dopo la fuga, sulle note di "Sul bel Danubio blu" di Strauss si svolge la carneficina che richiama un altro prologo, quello di "Il mistero della casa sulla collina", e procede fieramente sanguinante tra "primi" banchetti cannibalici, elettro shock mortali e uno splatterosissimo smembramento con ferro spinato. Buona l'idea di riprendere proprio i tre redneck assassini del primo film, dopo il cambiamento nel secondo film e il parziale recupero nel terzo, con tanto di look stavolta quasi uguale a quello del capostipite. Ovviamente ottima la dose di splatter e gore, tornato quasi totalmente sulla retta via dei trucchi dal vivo dopo il passo falso della computer grafica nel capitolo 3. Tra decapitazioni, feroci accoltellamenti, perforazioni di torace con trapano da neve e "passata" con motoslitta, l'apice si raggiunge nella scena del banchetto, con la vittima fatta a pezzi e cucinata ancora viva! Buona anche la doverosa dose di sesso, che stavolta è affidata quasi totalmente alla coppia di lesbiche Tenika Davis e Kaitlyn Wong, che non lesinano in scene hot. Ok, gli elementi positivi finiscono qui e tutto il resto è pressochè disarmante. La cosa che per prima salta all'occhio dello spettatore è l'idiozia con cui sono stati descritti e costruiti i personaggi. Solitamente i protagonisti "positivi" dei film slasher non brillano per intelligenza e per lo più sono antipatici abbacchi destinati alla macellazione. Ma in "Wrong Turn 4" si raggiungono apici inimmaginabili. Nove personaggi (troppi per un film del genere) che oltre ad essere tutti uguali nell'aspetto (stra-fighe le ragazze, alti, muscolosi e con i capelli alla moda i ragazzi) e nella caratterizzazione, fanno e dicono tante di quelle idiozie da far dubitare della loro sanità mentale. Tanto per fare qualche esempio: fuori c'è la bufera di neve, sono in un luogo ampio e non riscaldato e giustamente i ragazzi si lamentano per il freddo... ma che fanno? Se ne vanno ovviamente in giro a petto nudo o in canotta! Poi sono riusciti a catturare dopo mille peripezie i tre mostri e quello "cazzuto" che si offre di sorvegliarli dopo due minuti che fa? Si addormenta! Oppure, i sopravvissuti riescono a fuggire dal sanatorio e mentre scappano sulla neve tentando di seminare i mostri uno di loro che dice? "Ho perso il ferro del camino, devo tornare indietro a cercarlo!". Cioè, sono a un passo dalla salvezza con i cattivi alle calcagna e pensano ad andare a cercare così tra la neve un'arma inutile. Ci sarebbe altro da aggiungere ma mi fermo qui, tanto l'idea è resa. Ceffone sulla nuca doveroso per Declan O'Brian, dunque, che oltre a dirigere scrive il film in totale approssimazione, dando dimostrazione che "Wrong Turn 4" è stato realizzato frettolosamente con l'unica idea di fare un prequel e superarsi in quanto a splatter. K.O. anche per quanto riguarda le locations, poichè dai suggestivi boschi si passa a un anonimo ospedale psichiatrico come mille altri slasher. L'intento di variare la location è apprezzabile (per di più ambientando il tutto nel periodo invernale con la neve!) ma i luoghi non sono stati sfruttati a dovere e lo stesso sanatorio, così irrealmente pulito e ordinato dopo 30 anni di ipotetico disuso, non inquieta neanche un pochino. Insomma, tra prevedibili alti e bassi "Wrong Turn 4 - La montagna dei folli" si lascia vedere e dimenticare in tutta tranquillità. Zuppa per i fanatici dello splatter (e della saga in questione), pan bagnato per tutti gli altri.

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