Wrong Turn 5: Bloodlines backdrop
Wrong Turn 5: Bloodlines poster

WRONG TURN 5: BLOODLINES

2012 DE
October 18, 2012

A small West Virginia town is hosting the legendary Mountain Man Festival on Halloween, where throngs of costumed party goers gather for a wild night of music and mischief. But an inbred family of hillbilly cannibals kill the fun when they trick and treat themselves to a group of visiting college students.

Directors

Declan O'Brien

Cast

Camilla Arfwedson, Doug Bradley, Borisa Tyutyundzhieva, Roxanne McKee, Paul Luebke, Rosie Holden, Simon Ginty, Amy Lennox, Peter Brooke, Finn Jones
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

GF

Gianluca Fedele

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West Virginia. Un gruppo di ragazzi il giorno di Halloween decide di partecipare all’annuale Monuntain Man Festival che si tiene in una sperduta cittadina che nel 1814 ha visto tutti i suoi abitanti sparire nel nulla. Sulle loro tracce però si metteranno presto Three finger e i suoi due deformi fratelli, questa volta guidati dal loro nuovo “padre adottivo”. La saga di “Wrong turn” continua e dopo aver sfornato ben 2 sequel ed un prequel rispetto al primo capitolo di Rob Schmidt del 2003 arriva ora al suo quinto episodio che è un sequel del prequel, ovvero di “Wrong Turn 4 – La montagna dei folli”. Il film in questione mantiene lo stesso regista del suo predecessore, Declan O’Brien, il quale sembra voler staccarsi da quella che può essere definita la prima trilogia per proporre un canovaccio leggermente diverso dando l’idea di aver deciso di ripartire con una propria saga iniziata con il capitolo precedente. Già nel numero 4 infatti si era avvertita una certa propensione da parte dei nostri amati cannibali deformi verso un’attitudine che iniziava a mischiare “Saw- L’enigmista” con le tipiche famiglie psicopatiche alla “Non aprite quella porta” o de “Le colline hanno gli occhi” , attitudine che qui viene completamente confermata e consolidata. Sicuramente il marchio aveva bisogno di un vero e proprio restyling dopo la graduale mediocrità in cui stava cadendo ma questa, a conti fatti, risulta essere la strada più sbagliata. Per prima cosa si decide di inserire una serie di trappole molto sofisticate in una struttura narrativa sbagliata, visto che i killer si trovano per la prima volta non solo ad agire in una città vera e propria ma anche a combattere contro il tempo (o almeno cosi dovrebbe essere) quando decidono di eliminare le proprie vittime con intricatissime e studiatissime macchine della morte. Un'altra novità che ci viene proposta è che i nostri tre vengono guidati (il motivo non ci viene spiegato e sarebbe anche dura farlo) da un uomo ricercato da 30 anni dalla legge, che li ha “adottati” facendoli trasferire dall’ospedale psichiatrico in cui vivevano nella sua casa, scelta che finisce per mettere i “fratellini” in secondo piano, rendendoli solo dei meri esecutori senza alcuna personalità o caratterizzazione e facendoli passare come dei sottoposti. Inutile poi in questo tipo di pellicole dilungarsi sulle scelte narrative che i personaggi prendono; su tutte citiamo la “geniale” scelta dello sceriffo che, rimasta da sola in città (al walkie talkie uno dei suoi uomini non risponde per ore perché una ragazza lo trascina in macchina iniziando a farci del sesso senza alcun motivo apparente) decide, dopo un omicidio, di affidare dei fucili della polizia ad un ubriaco e a due ragazzi di vent’anni, uno dei quali accusato di aggressione e di possesso di droga. Tecnicamente l’unica nota negativa è invece il trucco di Three finger e compagnia, assolutamente grottesco e a tratti ridicolo (non per nulla le loro facce nel film sono spesso scambiate per maschere). Detto ciò, anche questo nuovo titolo ha dei buoni motivi per essere visto come le ingegnose scene gore abbastanza divertenti e splatter (da segnalare la scena della mietitrebbia, sicuramente di impatto, e quella delle martellate) per le quali si è, saggiamente, deciso di limitare l’uso della CGI Animation e di ritornare a degli effetti artigianali che risultano sempre ottimi. Non manca qualche scena di tensione dignitosamente riuscita. Il livello degli attori è da film tv da seconda serata con il classico cast di bellocci inespressivi tra cui citiamo la bellissima ma non altrettanto convincente Roxanne McKee (la serie “Il trono di spade”), Camilla Arfwedson (“La duchessa”) nel ruolo dello sceriffo e, nel ruolo del ricercato, Doug Bradley (già noto Pinhead della saga di “Hellraiser”) che qui, pur primeggiando su tutto il resto del cast, risulta il classico cattivone che dice cose cattive e che ride al posto di spaventarsi, limitandosi così al compitino assegnatogli. In sostanza il buon Declan O’Brien ha qui il merito di aver condotto fuori dal pantano in cui si era arenata la saga di “Wrong Turn” tentando nuove vie, regalandoci il terzo miglior titolo della serie (dopo il quarto ed il primo). Ma i difetti sono ancora molti ed una direzione di questo tipo non fa di certo venire l’acquolina in bocca per i prossimi, probabilissimi, sequel.

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