Dead Snow 2: Red vs. Dead backdrop
Dead Snow 2: Red vs. Dead poster

DEAD SNOW 2: RED VS. DEAD

Død Snø 2

2014 IS
February 12, 2014

The gruesome Nazi Zombies are back to finish their mission, but our hero is not willing to die. He is gathering his own army to give them a final fight.

Directors

Tommy Wirkola

Cast

Vegar Hoel, Ørjan Gamst, Jocelyn DeBoer, Martin Starr, Ingrid Haas, Stig Frode Henriksen, Kristoffer Joner, Hallvard Holmen, Amrita Acharia, Derek Mears
Horror Action Comedy
HMDB

REVIEWS (1)

VD

Vincenzo de Divitiis

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Martin è riuscito a scappare dall’esercito di diabolici zombie nazisti che ha aggredito lui e i suoi amici, rei di essersi impossessati,durante un weekend in montagna, di uno scrigno pieno di monete d’oro risalente alla seconda guerra mondiale ed appartenente alle truppe tedesche. La fuga sembra andare a buon termine ma il protagonista è ancora in possesso di parte del tesoro. Un particolare non sfuggito al comandante Herzog, che scatena un lungo inseguimento durante il quale la mostruosa creatura perde il braccio. Trasportato in ospedale, Martin viene sospettato dalla polizia di aver ucciso i suoi amici e subisce un trapianto di braccio, auto amputatosi in precedenza a seguito di un morso di uno degli zombie. Non tutto, però, è al posto giusto: l’arto attaccatogli, infatti, è quello del comandante tedesco il quale, di conseguenza, viene dotato di quello del giovane uomo. Ancora una volta i destini dei due si intrecciano fino a sfociare in uno scontro furente che vede come campo di battaglia un paesino delle campagne norvegesi, già finito nei piani bellici di Hitler nel 1942. Ma il nostro eroe non si ritroverà da solo a fronteggiare la terribile minaccia trovando alleati insospettabili. La divisa e il mondo militare hanno da sempre esercitato un forte fascino nei confronti di registi e sceneggiatori, come dimostra l’enorme mole di film di guerra che hanno fatto la storia del cinema in ogni epoca. Un forte legame rinnovato anche in questi ultimi anni con opere che hanno cercato di rimescolare le carte, fondendo le classiche atmosfere belliche con altre più vicine al fantasy o addirittura all’horror. Ne sono un esempio lampante l’ottimo “Frankenstein’s Army” di Richard Raaphosrt, nel quale ci troviamo di fronte a zombie-robot partoriti dalla mente di un mad doctor, oppure i nazisti che occupano la parte oscura delle luna in “Iron Sky” di Timo Vuorensola. Quest’ultimo appartiene alla nouvelle vague di talentuosi registi scandinavi impostisi negli ultimi anni di cui fa parte anche il norvegese Tommy Wirkola che, dopo la poco felice esperienza hollywoodiana con la deludente favola dark “Hansel e Gretel - Cacciatori di streghe”, ritorna in patria con il suo nuovo “Dead Snow 2: Red Vs. Dead”, sequel del fortunato “Dead Snow” datato 2009. Un’opera che conferma Wirkola come un regista capace di inserire la sua forte carica comica ed irriverente all’interno di uno zombie movie fortemente splatter e violento al punto giusto. A differenza del capitolo precedente, Wirkola sembra disporre di un budget di gran lunga superiore e proprio per questo riesce a dare vita a spettacolari sequenze di battaglia con tanto di esplosioni e carro armati riprodotti nella maniera più fedele possibile. Il piatto forte, tuttavia, rimangono sempre i trucchi ottimamente realizzati e gli affetti splatter sempre più declinati nella loro forma più comica e grottesca alla maniera del primo Peter Jackson. Il regista neozelandese rappresenta solo una minima parte della marcata vena citazionistica di Wirkola che vede come punto di riferimento principale Sam Raimi ed in particolare il cult “L’armata delle tenebre”, la cui influenza si vede sia nell’introduzione che riassume tutti gli eventi accaduti nel primo film sia nella sequenze del risveglio dalle tombe dei due gruppi di soldati zombie. Si parlava dell’ironia come un autentico punto di forza della pellicola. Un elemento che Wirkola riesce a distribuire con grande equilibrio durante tutto l’intreccio e, soprattutto, utilizza non solo per dar vita alle solite gag facilotte e prevedibili ma anche per toccare temi delicati e non. Lo scalcagnato gruppo di nerboruti soldati zombie intenti a portare a termine una inutile missione vecchia di decenni e decenni, infatti, può essere interpretata come l’unica effettiva eredità dei megalomani piani del Terzo Reich. Non mancano, inoltre, riferimenti pungenti al mondo della Chiesa con la figura di un prete attratto da una giovane cresimante e agli stereotipi del cinema americano, incarnati dal gruppo di nerd della “squadra zombie” che ad ogni minimo successo intonano il classico stucchevole coretto “U-S-A, U-S-A”. Insomma una struttura variegata dalla quale trae grosso beneficio un gruppo di attori molto bravi nel destreggiarsi tra i toni macchiettistici e horror della vicenda. In particolare va citato il bravissimo Vegar Hoel (nei panni di Martin) e Orjan Gamst (interprete del comandante Herzog), molto bravo a conferire al proprio personaggio grande carisma e il giusto alone di cattiveria, indispensabili per un film che nonostante tutto si pone come un horror.

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