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Roberto Giacomelli
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Un'equipe di scienziati che operano nella base di ricerca Olduvai su Marte, viene attaccata e sterminata da misteriose creature dalla forza sovrumana. Una squadra speciale di marines viene mandata su Marte per mettere in salvo i superstiti, recuperare i preziosi risultati delle ricerche lì condotte e far in modo che la "minaccia" venga distrutta.
"Doom" nasce nei primi anni '90 dalle menti della Id Software, casa impegnata nella produzione di videogame. Un titolo piuttosto importante nell'universo videoludico, poiché rappresenta uno dei primi passi nel mondo del First Person Shooter (volgarmente italianizzato in "sparatutto"), genere molto in voga tra i video giocatori, in cui il plot è spesso e volentieri subordinato all'azione. Come il genere dunque richiede, anche la pellicola tratta da questo videogioco è ampiamente incentrata sull'azione frenetica, relegando la trama ad un semplice pretesto per mettere in scena sparatorie e scazzottate. La regia è stata affidata al polacco Andrzej Bartkowiak, già responsabile di ottusi action movie ("Romeo deve morire"; "Ferite mortali"), che dà il suo meglio nella direzione di attori impegnati a spararsi addosso ed a difendersi dagli attacchi degli zombi mutanti che affollano il film. Malgrado quest'ossatura da prodotto di serie B, "Doom" ha una sua logica e rispetta a perfezione ciò che il pubblico di questo genere di film (e videogiochi) richiede: le scene d'azione sono davvero ben costruite (il combattimento nel pozzo elettrificato) e a tratti innovative (da antologia il pre-finale in prima persona che cita esplicitamente il gioco); gli effetti speciali e il make-up delle creature sono di buona qualità. Perfino gli attori, i classici marines da barzelletta a cui il cinema americano ci ha abituato, sono funzionali alla storia e i monolitici volti di The Rock ("Il Re Scorpione") e Karl Urban ("The chronicles of Riddick" e "Il Signore degli anelli") appaiono perfetti per dar vita ai protagonisti di questo lungometraggio.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, ad opera del duo Callaham-Strick, si alternano idee originali che pescano nell'ingegneria fanta-genetica a base di cromosomi che conferiscono superpoteri; a situazioni viste e riviste in numerosi fanta-horror. Abbondano le citazioni (scopiazzature?) da "Aliens - Scontro finale", "Resident evil" e "Stargate" in tutta la prima parte del film, mentre nella seconda parte si coglie qualche idea gradevole, come la già citata sequenza Fist Person, con inquadratura ad altezza di mirino, e incursioni fantascientifico-religiose che congiungono la trasformazione superomistico-demoniaca alla dicotomia bene/male.
Le creature sono ben realizzate, ricorrendo molto raramente alla computer grafica, e la scelta di mostrarle il meno possibile e quasi sempre in scarse condizioni di illuminazione giova alla creazione della suspense. Il tasso di gore è nella norma, relegato a qualche arto mozzato e qualche schizzo di sangue realizzato in digitale.
"Doom" è dunque uno scanzonato giocattolone che sicuramente piacerà ai fan del videogame, ma che a causa di una scarsa originalità e di una stupidità di fondo, può risultare indigesto allo spettatore medio. Diverte ma si dimentica in fretta.