Dream Cruise backdrop
Dream Cruise poster

DREAM CRUISE

2007 JP
May 12, 2007

Absolutely terrified of the sea, an American lawyer reluctantly goes on an ocean cruise to be near the wife of a client, with no idea of the grim situation that awaits them all.

Directors

Norio Tsuruta

Cast

Daniel Gillies, Ryo Ishibashi, Yoshino Kimura, Thom Irvine, Ethan Amis, Maky Soler, Tiffany Martin, Ian Moore, Gregory Pekar, Katsuhiro Nagano
Horror TV Movie
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

skull skull empty skull empty skull empty skull
John lavora a Tokyo per la ditta di Eiji Saito, ma ha anche una relazione con Miho, moglie del suo capo. Inoltre John ha frequenti incubi in cui rivive la tragedia accaduta a suo fratello quando erano ancora bambini, episodio nel quale vide annegare il fratellino senza avergli potuto prestare aiuto. Un giorno il signor Saito invita John a passare una giornata con lui e sua moglie sul loro yacht, in mare aperto; John accetta, ma ha il sospetto che il suo capo abbia scoperto dell’infedeltà della moglie. “Masters of Horror” è un singolare progetto nato dalla mente di Mick Garris, regista noto in ambito horror soprattutto per le trasposizioni dei romanzi di Stephen King. Garris ha pensato di riunire i più rappresentativi registi di horror cinematografico in un progetto destinato alla tv via cavo Showtime e all’home video, il risultato è “Masters of Horror”, una serie di 13 mediometraggi da 60 minuti l’uno, ognuno diretto da un grande nome del cinema di genere; ogni episodio ha un budget di 1,8 milioni di dollari, la location fissata nella città canadese Vancouver ed è stata concessa la più totale libertà creativa ad ogni regista. I nomi coinvolti nella seconda stagione di questo progetto sono: Tobe Hooper, Dario Argento, Stuart Gordon, Joe Dante, John Carpenter, John Landis, Ernest Dickerson, Brand Anderson, Tom Holland, Peter Medak, Rob Schmidt, Norio Tsuruta e lo stesso Mick Garris. Così come era accaduto nella prima stagione di “Masters of Horror”, anche in questa seconda viene chiamato all’appello un regista dall’estremo oriente, ma Norio Tsuruta non è Takashi Miike e “Crociera di sangue” incappa in tutti i difetti in cui “Imprint - Sulle tracce del terrore” era riuscito a soprassedere. Tsuruta, già autore di non proprio esaltanti j-horror come “Ring 0 – Birthday”, decide di non sforzare troppo la sua immaginazione e pesca a piene mani nella più scontata situazione da ghost story orientale, con tanto di rancori ultraterreni che animano un fantasma dal viso pallido, veste bianca e lunghi capelli corvini sul volto, il tutto condito da una massiccia dose d’acqua utilizzata, come di consuetudine, come elemento perturbante. Così, come spesso accade per le produzioni statunitensi con regista orientale, anche in “Crociera di sangue” si inserisce un protagonista americano in un contesto orientale; qui il protagonista è lo scialbo e poco espressivo Daniel Gillies (“Spiderman 2”; “Captivity”), affiancato dall’affascinante Yoshino Kimura e dal sempre professionale Ryo Ishibashi (“The Grudge”; “Rogue – Il solitario”), ormai icona dell’horror giapponese. Il personaggio interpretato da Gillies, inoltre, non è troppo ben sviluppato, apparendo semplicemente costruito su una serie di stereotipi: giovanotto di bell’aspetto e seduttore “controvoglia” che fonda la propria esistenza sul senso di colpa, che si estende dalla relazione con la moglie del suo capo alla morte del fratellino di cui si sente da sempre responsabile, elemento, questo, visto in dozzine di film e qui francamente evitabile. Questo tredicesimo episodio della seconda stagione di “Masters of Horror” ha comunque una prima parte discretamente accattivante, fondata sul senso di pericolo dato dalla gelosia di Eiji e dall’impossibilità di poter fuggire in mare aperto. La prima mezz’ora, con costruzione da thriller e qualche esplosione di inaspettata violenza, regge dunque piuttosto bene, malgrado le ingenuità di cui si è parlato; purtroppo l’episodio ha un’inesorabile caduta verso la prevedibilità e la mediocrità con l’entrata in scena degli elementi paranormali. Se, come spesso capita nelle ghost story orientali, il fantasma rancoroso si fa protagonista di almeno una scena ad alta tensione, la sua presenza è costantemente indice di già visto, stavolta amplificato da un senso di déjà-vu voluto, come a voler celebrare all’interno di questa serie tv gli elementi tipici del moderno cinema horror orientale. Scelta infelice e a volte ridicola l’aver voluto rendere il fantasma come un’entità ammantata da uno sbrilluccichio fosforescente, caratteristica che lo rende decisamente meno minaccioso. Insomma, “Crociera di sangue”si posiziona tra gli episodi più deboli di questa seconda stagione, soprattutto a causa di un eccessivo senso di già visto; si lascia comunque guardare risultando paradossalmente più divertente di molti j-horror a cui “Crociera di sangue” si ispira palesemente.