Drive Angry 3D - Destinazione Inferno backdrop
Drive Angry 3D - Destinazione Inferno poster

DRIVE ANGRY 3D - DESTINAZIONE INFERNO

Drive Angry

2011 US
febbraio 24, 2011

Milton è un ex galeotto indurito dalla vita che viene rispedito sulla Terra dall'inferno per la sua ultima possibilità di redenzione: deve fermare e sgominare con le cattive una setta satanica che gli ha ucciso la figlia e ha intenzione di sacrificare la nipotina alla prima notte di luna piena per aprire le porte all'avvento del demonio. Ad aiutarlo c’è Piper, una giovane e sexy cameriera che mette l'auto del suo ex fidanzato a disposizione delle imprese di Milton, che però se la deve vedere anche con la polizia che è sulle sue tracce e con un misterioso killer noto come "Il contabile" che è stato inviato dal Diavolo in persona per riportare Milton nel mondo dei morti.

Registi

Patrick Lussier

Cast

Nicolas Cage, Amber Heard, William Fichtner, Billy Burke, David Morse, Charlotte Ross, Christa Campbell, Tom Atkins, Katy Mixon, Jack McGee
Fantasy Azione Thriller Crime
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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John Milton è fuggito dall’inferno per vendicare sua figlia, uccisa da una setta di adoratori di Satana, e recuperare la sua nipotina neonata, rapita da Jonha King, leader della setta, intenzionato a sacrificarla al diavolo durante la prossima notte di luna piena. John ha tre giorni per trovare King e salvare la bambina e durante la sua corsa contro il tempo si imbatte in Piper, la cameriera di una tavola calda, che gli da un passaggio e lo aiuta nella sua impresa. Nel frattempo sulle tracce di John si è messo uno strano uomo in giacca e cravatta che si fa chiamare il Contabile, mentre la polizia cerca di raccapezzarsi sulla scia di morti che John e Piper si stanno lasciando dietro. Il cinema è fondato su un eterno ritorno di idee, atmosfere, personaggi e titoli. Se abbiamo salutato il nuovo millennio con un cinema di genere che ripercorreva tematiche e riproponeva titoli degli anni ’70 del ‘900, ora, a distanza di dieci anni, ci stiamo pian piano ritrovando in un fisiologico scivolamento verso il decennio successivo, gli anni ’80. A dimostrazione che la teoria del chimico francese de Lavoisier è applicabile ad ogni ambito, notiamo dunque che anche nel cinema di genere nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Aveva cominciato Stallone con i suoi Mercenari a riproporre con un certo successo il cinema macho anni ’80 con il giusto adeguamento ai gusti delle nuove generazioni, poi ha proseguito Aja rifacendo “Piranha” con tette, culi e sangue, Rodriguez ha messo del suo con “Machete” e ora arriva Lussier a rimpolpare la dose di machismo hot con “Drive Angry”, un thriller/horror con una corposa componente action che gioca con i cliché per confezionare un film tamarro e scatenato come pochi. “Drive Angry” sembra uscito direttamente dal palinsesto di un drive in ottantiano o da una di quelle salette grindhouse che Tarantino ci ha fatto scoprire, un film scemo ed esagerato ma talmente consapevole di esserlo da risultare per forza di cose simpatico. Nicholas Cage da volto e corpo all’incazzatissimo John Milton, nomen omen di un uomo che fugge dall’inferno in cui è stato rinchiuso dopo una vita di crimini e misfatti per recuperare quanto di buono gli sia rimasto sulla Terra. Il riferimento a “Il paradiso perduto” è l’unico punto di contatto – anche un po’ gratuito, se vogliamo – alla cultura “alta”, per il resto davvero Patrick Lussier e Todd Farmer si sono spremuti fino all’osso per gettare dentro “Drive Angry” quanto di più becero e testosteronico si possa immaginare, imbastendo una carrellata di scene potenzialmente cult incredibilmente corposa. Immaginate il grande Nicholas Cage che fa strage di bifolchi armati fino ai denti mentre sta scopando con una biondona, una lunghissima sparatoria che rimanda alla memoria una scena di “Desperado” e “Shoot’em Up” ma decisamente più caciarona ed esagerata. Oppure immaginate la bellissima Amber Heard che in jeans short torna a casa dal fidanzato e lo trova a letto con una maggiorata siliconata e tra le due comincia un catfight con l’amante nudissima che si prende pugni in faccia per strada mente un ciccione dall’aria divertita dal marciapiede fa una ripresa col cellulare. Queste sono solo due delle scene più intrise di exploitation a cui potete aggiungere un numero praticante indefinito di altre della stessa linea che fanno un uso massiccio di violenza gratuita, splatter, esplosioni, inseguimenti d’auto, sparatorie e Tom Atkins capo della polizia che incita i suoi uomini a sparare alle gomme, con la consapevolezza che sparare alle gomme significa sparare alla testa. Questo è Cinema, baby, Cinema di serie B fierissimo di esserlo! Lussier, dal canto suo, aveva rodato il macchinario con “San Valentino di sangue”, remake di uno slasher anni ’80 che già mostrava in se le potenzialità di un cinema di exploitation pura; con “Drive Angry” si va oltre, ci si diverte punto e basta e questo va benissimo. Il cast di volti noti è praticamente perfetto. Cage è qui alle prese con uno di quei ruoli da duro improbabile in cui francamente non ha bisogno di dare il meglio di se ma solo fare faccette ingrugante, sparare con pistoloni divini e pronunciare monoliticamente farsi fighe al momento giusto. Amber Heard (“The Ward – Il Reparto”) si conferma attrice malleabile e capace di reggere la scena anche da sola, scoprendosi qui anche un’ottima action woman. Spassosissimo il Contabile di William Fichtner (“Crash – Contatto fisico”), un satanasso carismatico vero fiore all’occhiello di un film davvero folle. Non dimentichiamoci che “Drive Angry” è in 3D… girato in 3D, come ci tiene a precisare la distribuzione! Dunque stereoscopia natia e non conversione in postproduzione. Alla fine non importa più di tanto, la terza dimensione è un accessorio senza del quale il film si può fruire con lo stesso effetto. Lussier si è adagiato sull’effetto profondità ormai caratteristico di tutti i film in Digital 3D e ha ridotto al minimo le baracconate con gli oggetti che spuntano fuori dallo schermo. Qualche proiettile, carcassa di auto e un tomahawk fanno chiudere per un attimo gli occhi allo spettatore, ma il gioco non vale francamente la candela. Molti preferiranno così, ma per rimanere coerenti all’operazione l’accento sull’effetto luna park sembrava doveroso. “Drive Angry” è una cazzata, c’è poco da girarci attorno, ma diverte con gusto e sincerità riportando alla mente quegli ingenui b-movies che sicuramente hanno rappresentato oggetto di culto proibitissimo per molti di noi. Ad avercene….

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