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Encuentros paranormales poster

ENCUENTROS PARANORMALES

Grave Encounters

2011 CA
septiembre 9, 2011

Nos muestra un equipo de cazadores de fantasmas en un show televisivo que ruedan un episodio dentro del abandonado hospital psiquiátrico Collingwood, donde durante años se han informado de fenómenos inexplicables. Cualquier cosa en nombre de la televisión vale, así que se encierran durante una noche dentro del lugar. Pero no tardarán en darse cuenta de que el edificio está más que maldito, está vivo, y no tiene la menor intención de dejarles salir de allí con vida. Se encuentran sumidos en un laberinto de pasillos interminables y aterrorizados por los fantasmas de antiguos pacientes. No tardarán en cuestionarse su propia cordura, descubriendo la verdad que esconde el oscuro hospital y grabando lo que será su último episodio.

Directores

Colin Minihan, Stuart Ortiz

Reparto

Sean Rogerson, Ashleigh Gryzko, Merwin Mondesir, Mackenzie Gray, Juan Riedinger, Arthur Corber, Luis Javier, Shawn Macdonald, Bob Rathie, Benjamin Wilkinson
Horror Thriller
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Lance Preston è il volto di ESP - Fenomeni paranormali, una trasmissione televisiva di successo che ha l'obiettivo di rendere lo spettatore protagonista di esperienze paranormali. Per far ciò Lance e i suoi collaboratori si recano in luoghi notoriamente infestati da presenze paranormali e documentano tutto attraverso le loro telecamere. Per la quanta puntata di ESP, Lance e il suo team si recano al vecchio ospedale psichiatrico di Collingwood, abbandonato da anni e teatro in passato di atroci morti. I temerari giornalisti si fanno chiudere a chiave nell'ospedale per un'intera nottata, solo la mattina del giorno dopo il custode andrà a togliere i lucchetti. Quando nel 1999 "The Blair Witch Project" esordì nei cinema di tutto il mondo con un battage pubblicitario da fare invidia a qualsiasi film odierno di Michael Bay in molti rimasero delusi, gridarono allo scandalo, al bluff mediatico di chi aveva voluto spacciare sterco secco per un gustoso cioccolatino ripieno di crema al caffè. "The Blair Witch Project" può piacere o meno, per l'epoca fu senz'altro un film che prendeva alla sprovvista, lasciava disorientati, ma col senno di poi perfino i suoi accaniti detrattori devono ammettere la portata innovativa e l'importanza che ha rappresentato per il genere horror. A distanza di 12 anni, infatti, si continua a replicare, imitare, citare l'opera di Daniel Myrick e Eduardo Sanchez che di fatto, seppur non inventandolo, ha portato alla notorietà il linguaggio del mockumentary. Oggi i Vicious Brothers (all'anagrafe Stuart e Colin Vicious) ripropongono proprio un film alla Blair Witch, con le dovute assonanze con "[Rec]" (o "Quarantena", vista la nazionalità dell'opera) e l'aggiornamento sui tempi con un massiccio utilizzo di effetti visivi. Il risultato è "ESP - Fenomeni paranormali" ("Grave Encounters", in originale), un mockumentary che parte dall'espediente del "found footage" (ovvero del filmato ritrovato) per portare in scena un film dell'orrore senza troppi fronzoli per la testa, che va subito al sodo e si presenta come un baraccone horror pieno zeppo di spaventi, mostri ed effetti speciali. Messo sotto questo punto di vista "ESP - Fenomeni paranormali" può risultare senza dubbio un gradevole esponente del suo filone, dal momento che mira ad eliminare i tempi morti e il minimalismo di celebri esponenti, come il già citato "The Blair Witch Project" e "Paranormal Activity", puntando allo spettacolo puro. Però c'è da dire che così facendo vanno a farsi benedire tutte le ipotetiche pretese di realismo che prodotti di questo genere possono avere, tanto che in un film come "ESP" chiedere allo spettatore di credere che quello mostrato sullo schermo sia il resoconto di fatti realmente accaduti à cosa davvero ardua, se non impossibile. Ma ai Vicious Brothers evidentemente non interessa il realismo e forse si fanno prendere anche troppo la mano, scadendo in un paio di scene in eccesso di "pacchianeria". Proprio per questa sua propensione all'eccesso e allo spavento facile "ESP" diverte, appare come un gioco a cui si chiede allo spettatore di partecipare. Dunque fantasmi che distorcono improvvisamente i lineamenti del proprio volto, parole incise a sangue sul corpo dei protagonisti, braccia che spuntano dal nulla e sangue, proprio quello che ci si aspetterebbe da un film americano di spettri ma non da un mockumetary. Al di là di alcune scene particolarmente azzeccate che hanno per protagonisti fantasmi furiosi e vasche piene di sangue, quello che colpisce di "ESP" è la volontà e la riuscita di rendere protagonista della vicenda la location, ovvero l'ospedale di Collingwood. L'ospedale è vivo, c'è poco da girarci attorno, cambia forma, disorienta e induce alla pazzia trasformandosi in una vera e propria prigione surreale con corridoi infiniti, muri che spuntano dal nulla e uscite che si trasformano in entrate. Parte della riuscita di questo film sta proprio nella location azzeccata e nella sua valorizzazione. Ci sono cose in "ESP" che però non soddisfano altrettanto a cominciare da uno stile da tv verità che a volte appare addirittura sbagliato. In alcuni punti, come ad esempio l'inizio in cui viene introdotto il filmato ritrovato con un'intervista, la camera mossa e gli zoom utilizzati senza criterio non sono affatto giustificati e la stessa cosa succede in seguito, sempre durante delle interviste prima che i protagonisti si facciano chiudere nell'ospedale. Cioè, in casi come quelli, in cui si intervista qualcuno che sta fermo davanti all'obiettivo, in genere si usa un cavalletto e di certo non si va a smanettare con lo zoom per non rendere difficoltoso il lavoro del montatore. Ma questo i Vicious sembra che non lo sappiano e piazzano simulazione di camera a mano e movimenti grezzi anche là dove non ce n'è bisogno. Anche il finale del film lascia un pochino a desiderare...e per finale intendo proprio la chiusura, con un climax continuamente annunciato e sempre rimandato che nel momento in cui realmente arriva appare poi troppo breve e poco enfatico. "ESP" è cinema usa e getta, sicuramente non si farà ricordare in futuro però nell'hic et nunc diverte, sa intrattenere e si propone come uno sguardo diverso sul filone del mockumentary, più votato al genere puro, senza tempi morti e cadute di ritmo. E in un filone oggi inflazionato come questo è già un buon merito. Togliete mezza zucca al voto finale.

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