Fatal frames backdrop
Fatal frames poster

FATAL FRAMES

Fatal Frames - Fotogrammi mortali

1996 IT
février 15, 1996

L'action commence à New York : Alex Ritt, un réalisateur de vidéo-clips, a du mal à se remettre de la mort de son épouse, assassinée par un serial killer connu sous le surnom de " Video Killer ", car il filme le corps de ses victimes avant d'en envoyer une cassette à la police...

Réalisateurs

Al Festa

Distribution

Stefania Stella, Rick Gianasi, David Warbeck, Ugo Pagliai, Leo Daniel, Alida Valli, Geoffrey Copleston, Linnea Quigley, Rossano Brazzi, Donald Pleasence
Horreur Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

MC

Marco Castellini

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Alex Ritt, regista americano di video musicali, giunge a Roma per lavorare con una famosa cantante italiana. Il suo arrivo nella capitale coincide con l’inizio di alcuni efferati omicidi che hanno per vittime giovani donne legate in qualche modo al regista. Il modus operandi dell’assassino è identico a quello di Video Killer, un pluriomicida statunitense mai stato catturato e reo di aver massacrato proprio la moglie di Alex Ritt. La polizia comincia così a concentrare le indagini su di lui, chiedendo aiuto anche all’ FBI americana. L’ennesima occasione sprecata: quello che poteva essere un ottimo trhiller-horror risulta invece una pellicola mediocre e piena di difetti. Il regista aveva a disposizione un lusinghiero cast di attori (Donal Pleasence, Giorgio Albertazzi, Ugo Pagliai, Alida Valli) ai quali ha inspiegabilmente deciso di dare solo parti marginali affidando, invece, il ruolo di protagonisti ad una coppia di attoruncoli semisconosciuti: un ragazzo che sembra la brutta copia di Lorenzo Lamas e una vamp, con labbra e seni rifatti, strappata probabilmente al set di un film hard di serie B. La storia in sé poteva essere intrigante ma lo svolgersi dei fatti appare farraginoso e poco chiaro, infarcito di personaggi inutili che riescono solo a confondere le idee allo spettatore, e di sequenze al limite del ridicolo e assolutamente fuori luogo (vedi i videoclip della cantante). Non manca comunque anche qualche elemento positivo, come la “scioccante” sequenza d’apertura del film o la messa in scena degli omicidi (piuttosto “sanguinari”). Davvero un peccato non aver sfruttato meglio l’occasione.