A Lizard in a Woman's Skin backdrop
A Lizard in a Woman's Skin poster

A LIZARD IN A WOMAN'S SKIN

Una lucertola con la pelle di donna

1971 FR
February 18, 1971

Carol Hammond, daughter of a politician, has vivid nightmares involving sex orgies and LSD. In a dream, she murders a neighbor she envies and wakes up to a real investigation into her neighbor's murder.

Directors

Lucio Fulci

Cast

Florinda Bolkan, Stanley Baker, Jean Sorel, Silvia Monti, Alberto de Mendoza, Penny Brown, Mike Kennedy, Ely Galleani, George Rigaud, Ezio Marano
Horror Thriller Mistero
HMDB

REVIEWS (1)

MM

Massimiliano Marongiu

skull skull skull skull empty skull
Carol Hammond (Florinda Bolkan) appartiene alla ricca borghesia londinese, figlia di un avvocato di successo con ambizioni politiche (Leo Genn), vive col marito Frank (Jean Sorel), avvocato e socio del padre, e con la figliastra Joan (Edy Galleani). Carol è in cura presso uno psicanalista (George Rigaud) perché è turbata da dei sogni ricorrenti in cui si abbandona ad effusioni saffiche con una vicina di casa, Julia Durer (Anita Strindberg), una donna dissoluta che frequenta ambienti equivoci. In uno di questi sogni Carol uccide la vicina ed un paio di giorni dopo si scopre che la donna è morta veramente. Accanto al suo cadavere è stata ritrovata la pelliccia di Carol: partono allora le indagini di Scotland Yard affidate all’ispettore Corvin (Stanley Baker)… Opera di spicco nella filmografia di Lucio Fulci, oltre che uno dei più riusciti esempi di thriller all’italiana. Il titolo “zoologico” potrebbe erroneamente far pensare ad un collegamento con i primi film di Dario Argento, in realtà “Una lucertola con la pelle di donna” mantiene una sua innegabile originalità ed il contatto con i gialli argentiani è da individuare quasi unicamente nel titolo (utilizzato ovviamente per sfruttare il genere in voga al momento). Non ci troviamo, infatti, dinanzi al solito film con l’inflazionatissimo maniaco in impermeabile nero, guanti e cappello, che ammazza a piene mani a causa di qualche improbabile trauma subito in passato, ma al viaggio interiore di Carol, la protagonista del film, alla scoperta di sé stessa e delle sue pulsioni. Questa scoperta avviene in un’epoca particolare, gli anni ’70: il periodo degli Hippies e della controcultura, della liberazione sessuale e delle droghe psicotrope. Carol vorrebbe abbandonare il grigiore dei benpensanti borghesi a cui appartiene (emblematica la sequenza della noiosa e formale cena in famiglia contrapposta all’orgiastico festino dell’appartamento accanto), ma a causa della sua educazione convenzionale, questa “libertà” viene vista con i filtri deformanti della “depravazione”, del “vizio” e del “peccato”. Come in molte pellicole dell’autore, il tema del peccato è il nucleo principale attorno a cui ruota l’intera vicenda. Fulci stesso ha definito “Una lucertola con la pelle di donna” come una storia in cui una donna “uccide i suoi peccati”, e bisognerà aspettare fino alla fine del film per scoprire se l’uccisione è reale o solo sognata. Il sogno e il suo complesso rapporto con la realtà è un altro degli argomenti trattati: è nei sogni la spiegazione dei fatti, ma è anche vero che la realtà è sfuggente e che alla fine non è facile comprendere cosa sia reale e cosa sia un prodotto dell’immaginazione (e qui si affaccia perciò un’altra delle tematiche fulciane ricorrenti: il dubbio). Per districare la matassa dei rapporti fra il razionale e l’irrazionale, a poco serviranno le spiegazioni dello psicanalista di Carol, il quale pateticamente e con presunzione, cercherà a più riprese di spiegare i fatti in base alle rigide categorie interpretative della sua disciplina. Queste frecciatine contro la psicanalisi sono tipiche del cinema di Fulci, che in alcune interviste è arrivato addirittura a definire la scienza fondata da Freud come “una buffonata”. Oltre ad avere una trama ricca di spunti ed implicazioni di varia natura, “Una lucertola con la pelle di donna” è un film notevole anche dal punto di vista tecnico: movimenti di macchina ed intuizioni visive sono quelle del Fulci migliore. Questi virtuosismi iniziano già dai titoli di testa con l’immagine sullo schermo di una misteriosa macchia rossa in movimento. Come scopriremo in seguito questa macchia altro non è che la scena dell’omicidio così come l’hanno vista gli unici testimoni oculari, i quali imbottiti di droga hanno assistito all‘evento in uno stato alterato di coscienza, che gli ha fatto percepire il delitto in una maniera stilizzata e simbolica. Questa trovata visiva è un vero guizzo di genio che anticipa quanto Argento ci proporrà 4 anni più tardi in “Profondo Rosso”, dove l’assassino viene mostrato fin dall’inizio ma in maniera tale da non poter essere riconosciuto. Degni di nota sono anche la fotografia di Luigi Kuveiller, che contribuisce non poco alla resa delle inquietanti atmosfere di questo vero e proprio giallo-onirico, e gli effetti speciali del grande Carlo Rambaldi, pochi ma efficacissimi. E’ a Rambaldi che dobbiamo la scena dei pipistrelli che attaccano Carol (una scena che, si dice, colpì favorevolmente addirittura il maestro Mario Bava) e la celeberrima sequenza dei cani sventrati, così realistica da causare una denuncia per maltrattamenti da parte di alcune associazioni animaliste che pensarono, sbagliando, all’utilizzo di animali veri. “Una lucertola con la pelle di donna” è, in conclusione, uno dei migliori thriller girati nel nostro paese, se siete appassionati del genere la sua visione è indispensabile.

Where to Watch

Stream

Amazon Prime Video Amazon Prime Video
Amazon Prime Video with Ads Amazon Prime Video with Ads

Rent

Amazon Video Amazon Video
Chili Chili

Buy

Amazon Video Amazon Video
Chili Chili