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Vidocq (El mito) poster

VIDOCQ (EL MITO)

Vidocq

2001 FR
septiembre 18, 2001

En un París convulsionado por la inminente revolución, Eugéne François Vidocq, criminal reformado que ha llegado a convertirse en uno de los inspectores de policía y detectives más reputados de Francia, se dedica en cuerpo y alma a dar con El Alquimista, uno de los criminales más temibles de la ciudad que oculta su rostro tras una máscara en la que se ven reflejadas su víctimas antes de morir.

Directores

Pitof

Reparto

Gérard Depardieu, Guillaume Canet, Inés Sastre, André Dussollier, Édith Scob, Moussa Maaskri, Jean-Pierre Gos, Isabelle Renauld, Jean-Pol Dubois, André Penvern
Fantasía Acción Suspense Crimen Ciencia ficción Misterio
HMDB

RESEÑAS (1)

MC

Marco Castellini

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Parigi 1830: nel cuore di una città scossa dalle insurrezioni popolari e prossima alla guerra civile, Vidocq, un famoso detective, scompare mentre, da alcuni mesi, sta dando la caccia ad un pericoloso assassino che si fa chiamare l'Alchimista. Il suo giovane biografo, Etienne Boisset, decide di vendicare la morte di Vidocq e proseguire la sua indagine per dare un nome a “l’assassino senza volto”…. Pitof il mago francese degli effetti speciali (ha lavorato fra gli altri a “Giovanna D’Arco” di Besson e “Asterix e Obelix contro Cesare” di Zidi), qui al suo esordio alla regia, trasporta sullo schermo una novella di Jean Christophe Grangè (“I Fiumi di Porpora”). Come per il quasi contemporaneo “Belfagor” di Salomè viene quindi ripreso un altro personaggio (realmente esistito) caro alla tradizione francese, l’ex galeotto ed avventuriero Vidocq (Gérard Depardieu) diventato poi un investigatore di polizia; ma il regista Pitof evita di cadere negli stessi errori che avevano decretato la pessima riuscita de “Il Fantasma del Louvre” pur muovendosi in un contesto narrativo ed ambientale simile. Il film tratteggia una Parigi cupa ed inquietante nella quale si aggira un misterioso assassino, un diabolico personaggio che miete vittime, rimanendo sempre anonimo ed impunito; è l’Alchimista, l’uomo senza volto, un fantasma, uno stregone, una leggenda o forse solo un inafferrabile criminale? La pellicola è visivamente molto curata e ricercata: tutte le scenografie esterne sono state in parte ricostruite ed in parte arricchite con la computer-graphic inserendo palazzi, vicoli, strade, fiamme, luci e tutto il necessario. Il risultato è discretamente affascinante, grazie soprattutto al gusto estetico del regista, teso a trasportare lo spettatore all'interno della pellicola, anche se non manca qualche controindicazione: in alcune sequenze (in particolar modo quelle dei primi due omicidi) i personaggi sembrano quasi distaccati dall’ambiente circostante, come se si muovessero all'interno di un videogioco. Altro elemento originale del film è rappresentato dalle inquadrature: spesso la telecamera si sofferma su un personaggio, lo segue, si muove insieme a lui e quasi si “scontra” contro di lui, imprimendo così un forte movimento all’azione ma anche un certo senso di “fastidio” agli occhi dello spettatore. Nel complesso la pellicola risulta comunque apprezzabile ed innovativa, un thriller investigativo contaminato da diversi elementi orrorifici che, a tratti, riesce a divertire, incuriosire e spaventare; insomma a suscitare qualche emozione, e questo, sicuramente, è già un buon risultato.

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