Ghost Rider backdrop
Ghost Rider poster

GHOST RIDER

2007 US
janvier 15, 2007

Johnny Blaze n’était qu’un cascadeur adolescent lorsqu’il vendit son âme au diable. Aujourd’hui, célèbre casse-cou le jour, il incarne le légendaire Ghost Rider la nuit. Chasseur de prime du diable, il doit traquer les âmes diaboliques sur Terre et les retourner en enfer. Mais une rencontre inespérée avec l’amour de sa vie le pousse à croire qu’il peut retrouver le bonheur, s’il vainc le diable et reprend son âme. Pour réussir, il devra terrasser Blackheart, le fils rebelle du diable, qui complote de faire régner le mal sur Terre en renversant son père, à moins que Ghost Rider ne l’arrête.

Réalisateurs

Mark Steven Johnson

Distribution

Nicolas Cage, Eva Mendes, Sam Elliott, Wes Bentley, Peter Fonda, Matt Long, Brett Cullen, Raquel Alessi, Donal Logue, Tony Ghosthawk
Fantasy Azione Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Johnny Blaze è un adolescente che fa lo stunt man al circo insieme al padre malato di cancro. Un giorno Mefistofele in persona si presenta a Johnny e gli propone un patto: la sua anima in cambio della guarigione del padre. Johnny, convinto che si tratti di uno scherzo, accetta; il giorno dopo, il tumore che cresceva nei polmoni del genitore è improvvisamente scomparso, ma l’uomo muore ugualmente in conseguenza ad un incidente. Ingannato da Mefistofele, Johnny è diventato ora un Ghost Rider, cioè un cacciatore di taglie al servizio del demonio. Passano gli anni, Johnny è diventato il più famoso stunt d’America e si esibisce in uno show tutto suo. Dopo aver messo da parte la storia del Ghost Rider per anni, Mefistofele si ripresenta a Johnny e gli affida un incarico: dovrà cercare e sconfiggere Blackheart e la sua banda di demoni, intenzionati a gettare l’Inferno sulla Terra dopo essere entrati in possesso di una pergamena dai poteri soprannaturali. Troppo facile stroncare un film come “Ghost Rider”: bistrattarlo per incoerenze narrative e condannarlo per eccesso di sensazionalismo beota, è un po’ come sparare sulla croce rossa! “Ghost Rider” va preso solo per quello che è, cioè un costoso giocattolone che fa del puro intrattenimento la sua bandiera di battaglia. Nato agli inizi degli anni ’70 per la Marvel, “Ghost Rider” è un fumetto dall’alterna fortuna (conosciuto in Italia semplicemente come “Ghost”) che certamente non faceva del materiale narrativo e della profondità psicologica dei personaggi il suo punto forte; dunque era facile trarre da questo materiale un film che rispecchiasse la compiaciuta ottusità degli action movies tutte esplosioni ed effetti speciali a cui Hollywood ci ha abituati negli anni. E così è stato: “Ghost Rider” è un film tamarrissimo, gonfio di effetti speciali, colmo di esageratissime sequenze action; insomma, il classico pop-corn movie adattissimo per passare un paio di ore di disimpegno mentale, sprofondando nella poltrona di un cinema e lasciando alle spalle tutto ciò che di concreto si muove al di fuori della sala cinematografica. Rimanendo esclusivamente nell’ottica dell’entertainment, “Ghost Rider” funziona a meraviglia, però, purtroppo, per fare di un film un buon film c’è bisogno di qualche cosa che vada oltre il semplice, infantile, divertimento. Innanzitutto c’è bisogno di una storia ben articolata, cosa che “Ghost Rider” non ha, dal momento che Mark Steven Johnson ha cucito nella sceneggiatura un po’ tutto quello che si poteva inserire, dalla genesi dell’(anti)eroe alla sua tormentata storia d’amore, da una nutrita schiera di fantasiosi antagonisti ad una panoramica temporale che abbraccia anche il mito del vecchio West. Facendo ciò, Johnson rimane fedele allo spirito “sopra le righe” del fumetto, ma non ne rimane ancorato a sufficienza per renderlo una perfetta trasposizione, inoltre, getta troppa carne al fuoco volendo effettuare una riduzione di un’intera serie a fumetti durata ben dieci anni (il primo “Ghost Rider” va dal 1973 al 1983), creando così una storia che a tratti appare frettolosa e poco approfondita. Ulteriori critiche possono essere mosse alla costruzione delle scene d’azione, a volte ben coreografate, altre troppo frettolose e confuse per l’eccessiva astrazione visiva. Anche il cast sembra non funzionare a dovere: se ne panni di Johnny Blaze c’è un Nicholas Cage simpatico ma fuori luogo (l’attore ha voluto questa parte a tutti costi visto l’ammirazione che prova per il mondo dei fumetti e per “Ghost Rider” in particolare), nei panni di Roxanne, la donna amata da Johnny, c’è una fin troppo sexy Eva Mendes (“2Fast 2Furious”; “Hitch”) che tradisce non poco la fisicità della Roxanne cartacea. Nei panni degli antagonisti ci sono Peter Fonda (Mefistofele) e Wes Bentley (Blackheart) piuttosto calati nella parte. Nulla da obiettare alla regia di Mark Steven Johnson (“Daredevil”), che ha condotto il suo lavoro con mano ferma e credendo seriamente nel progetto, né agli effetti speciali di ottima qualità, veri e propri protagonisti della pellicola: assistere alle scorribande in moto di Ghost Rider e le sue acrobazie, è uno spettacolo per gli occhi! Adatto anche il commento musicale che comprende, per la maggioranza, brani heavy metal (si può riconoscere anche Ozzy Osbourne). In conclusione, “Ghost Rider” se considerato come un semplice pop-corn movie scacciapensieri, molto tamarro e a volte maldestro, può risultare gradevole e sicuramente divertente; ma se si va in cerca della migliore trasposizione cinematografica di un fumetto…bhe, meglio cercare altrove!

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