MC
Marco Castellini
•
Betsy viene assunta come infermiera nella casa di un ricco signore ad Haiti con il compito di accudire sua moglie, affetta da una strana malattia. In realtà la donna è schiava di un rito vudù e per lei non c’è più nulla da fare… Il “mago” Tourneur confeziona uno dei suoi migliori film dell’orrore, segnando la cinematografia di genere. Sceneggiato da Curt Siodmak questo film, tratto da un romanzo di Inez Fallace, è un piccolo cult dell’horror, molto apprezzato da grandi maestri come George Romero, Tobe Hooper e Martin Scrosese. La figura degli “zombi” è quella legata all’immaginario pagano delle tradizioni Haitiane (perciò non c’è traccia de “l’antropofagia romeriana”) ma Tourneur riesce ugualmente a dare uno stampo fortemente orrorifico alla figura del “morto vivente”. Certo “Ho camminato con uno zombie” ricalca i cliché, i tempi, e il modo di essere dei film horror degli anni quaranta, e per questo agli occhi dello spettatore moderno può apparire piuttosto lento e poco coinvolgente, ma se lo si guarda con attenzione e soprattutto se ad un film chiedete la “sostanza” più che la “confezione” non potrete che apprezzarlo.