Thir13en Ghosts backdrop
Thir13en Ghosts poster

THIR13EN GHOSTS

2001 US
October 26, 2001

Arthur and his two children inherit his uncle's estate: a glass house that serves as a prison to twelve ghosts. When the family, accompanied by a nanny and an attorney, enter the house they find themselves trapped inside an evil machine 'designed by the Devil and powered by the dead' to open the Eye of Hell. Aided by a ghost hunter and his rival, a ghost rights activist out to set the ghosts free, the group must do what they can to get out of the house alive.

Directors

Steve Beck

Cast

Tony Shalhoub, Embeth Davidtz, Matthew Lillard, Shannon Elizabeth, Alec Roberts, JR Bourne, Rah Digga, F. Murray Abraham, Matthew Harrison, Jacob Rupp
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

MC

Marco Castellini

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Una famiglia quasi sul lastrico eredita da un eccentrico zio una magnificente e alquanto bizzarra casa, in cui le pareti esterne come quelle interne sono tutte di vetro. C'è però un piccolo particolare che i nuovi inquilini non sanno: la casa non è altro che un enorme trappola che custodisce le anime dannate di tredici terribili spettri… Torna l’accoppiata Robert Zemeckis e Joel Silver per questa nuova produzione della “Dark Castle”, ma il risultato non è dei più esaltanti. Come per "Il Mistero della Casa sulla Collina", ancora una volta viene rispolverata la tradizione del cinema horror di William Castle, il film infatti è un remake del lungometraggio degli anni sessanta “13 Ghosts” dello stesso Castle inedito in Italia, ma la regia questa volta viene affidata a Steve Beck, ex direttore artistico degli effetti visivi con al suo attivo film di successo come "Indiana Jones e l'ultima crociata" e "The Abyss". Anche in questo caso si tratta di una ghost-story ambienta in una casa-trappola ipertecnologica dove vagano tredici (in realtà 12 come capirete vedendo il film) irrequieti e rabbiosi spettri di altrettante anime dannate; un gruppetto di feroci personaggi, originali ed ottimamente realizzati dal punto “tecnico” (effetti digitali e di make-up si fondono e si integrano perfettamente insieme) che però non riescono mai a far davvero “saltare sulla sedia”. Sebbene il sangue zampilli copioso, di suspense e tensione non c’è neppure l'ombra; il demerito è da attribuire alla inopportuna scelta di stemperare le situazioni più orrorifiche ed angoscianti con dialoghi e “battutacce” degne delle peggiori commediole. Come se non bastasse al termine ci viene propinato anche il solito happy-end dai buoni sentimenti, decisamente fuori luogo per un film dell’orrore. In definitiva una mezza delusione per un horror comunque discreto che però, visti il buon budget a disposizione e gli ottimi incassi in patria, pareva promettere molto di più ed era atteso con trepidazione dagli appassionati del genere. Curiosità: tra gli oggetti contenuti nelle vetrine di una delle stanze della casa c’è anche una copia di Dylan Dog, un omaggio al fumetto Bonelliano che comincia ad avere un certo seguito anche all’estero.

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