The Rosary Murders backdrop
The Rosary Murders poster

THE ROSARY MURDERS

1987 US
August 28, 1987

A priest is put in a dilemma when the serial killer who has been murdering priests and nuns confesses to him.

Directors

Fred Walton

Cast

Donald Sutherland, Charles Durning, Belinda Bauer, Josef Sommer, James Murtaugh, Leila Danette, Addison Powell, Kathleen Tolan, Tom Mardirosian, Anita Barone
Horror Thriller Crime Mystery
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un serial killer si aggira per le strade di Detroit; i suoi bersagli sono esclusivamente esponenti dell’ambiente ecclesiastico. Muoiono in ordine: un anziano prete malato, una giovane suora che voleva lasciare la comunità, un prete nel confessionale… tutti ritrovati con un rosario nero tra le dita; finché padre Koesler ascolta la confessione di uomo che gli rivela di essere l’assassino. Combattuto sull’obbligo di tenere il segreto confessionale o rivelare tutto alla polizia, padre Koesler decide di indagare da solo, partendo da un misterioso suicidio di una ragazzina avvenuto alcuni anni prima e del quale aveva fatto cenno l’assassino nel confessionale. Partendo dall’omonimo romanzo di William Kienzle, Fred Walton mette in scena un thriller di routine che non esenta di spunti davvero interessanti per risolversi, poi, come un poco coerente e fiacco gialletto televisivo. Il problema di fondo di “I delitti del rosario” risiede nella stessa storia messa in scena da Walton, a tratti poco credibile, e nella sceneggiatura ( scritta da Elmor Leonard, autore, tra l’altro, del romanzo a cui si è ispirato Tarantino per “Jackie Brown” ) che a volte mostra i limiti della storia stessa narrata attraverso una serie di vistosi buchi che si presentano soprattutto nella parte finale: verranno introdotti degli elementi che apparentemente sono indispensabili per la risoluzione della vicenda, ma che poi verranno completamente abbandonati; vedremo il protagonista arrivare a delle conclusioni in modo del tutto artificioso e poco credibile. Inoltre l’assassino stesso, pur essendo avvolto dal mistero riguardo la sua identità, sarà facilmente intuibile, a causa dell’esiguo numero di personaggi implicati nella vicenda e la troppo evidente pista che il protagonista seguirà; per non parlare poi del movente dietro la serie di omicidi, del tutto illogico per la successione degli eventi narrati. Dunque, se si prende in considerazione l’aspetto narrativo di “I delitti del rosario” si rimarrà largamente delusi, non solo per gli evidenti limiti logici, ma anche per un ritmo a tratti molto lento, dovuto probabilmente anche all’origine letteraria di questo testo filmico. Ma non tutto è da cestinare in questo film; “I delitti del rosario”, come detto in precedenza, parte da alcuni spunti di sicuro interesse e usufruisce di un’ambientazione urbana efficace e di grande impatto, capace di inquadrare il mondo ecclesiastico da una prospettiva differente e inusuale. Anche il lavoro di approfondimento dei personaggi risulta di qualità, poi valorizzata sicuramente dal cast impegnato nel progetto, tra cui spicca, nel ruolo del protagonista, Donald Sutherland, alle prese con il personaggio di un prete moderno, dalle larghe vedute, perennemente indeciso se seguire la sua fede o la sua razionalità di essere umano. I personaggi di contorno sono a volte funzionali, come nel caso dell’odioso padre Nabors ( Charles Durning ), a volte ben approfonditi ma non particolarmente funzionali per l’economia della storia, come nel caso della giornalista Jimenez ( Anita Barone ), altre volte essenziali per la storia ma non particolarmente caratterizzati, come succede per il detective Harris ( John Danelle ). La regia di Fred Walton ( “Quando chiama uno sconosciuto”; “Jolly Killer” ) è solida e di mestiere, a cui si può riconoscere il sicuro merito di una buona direzione degli attori. Il ritmo invece spesso latita e sono completamente escluse scene forti e di violenza, procedendo sulla linea del “film per tutti”. In conclusione, “I delitti del rosario” è un giallo a tratti avvincente, grazie a degli spunti originali e interessanti, però troppo spesso rovinato da buchi di sceneggiatura e scelte narrative incoerenti, oltre che da un ritmo fin troppo lento.Visti i nomi coinvolti, ci si sarebbe aspettato di più.