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LOS RÍOS DE COLOR PÚRPURA 2: LOS ÁNGELES DEL APOCALIPSIS

Les Rivières pourpres 2 : Les Anges de l'apocalypse

2004 FR
febrero 18, 2004

Para Niemans (Jean Reno) el caso del hombre emparedado en un monasterio de Lorena no es un caso cualquiera, razón por la cual trata de buscar una explicación tanto del rito como de las marcas esotéricas que aparecen alrededor del cadáver. Al mismo tiempo, en la zona se multiplican los asesinatos; los responsabels son unos extraños monjes dotados de una fuerza sobrenatural que desaparecen sin dejar rastro. Niemans empieza a entender algo cuando cae en la cuenta de que todas las víctimas tienen el mismo nombre y el mismo oficio que los apóstoles.

Directores

Olivier Dahan

Reparto

Jean Reno, Benoît Magimel, Camille Natta, Christopher Lee, Johnny Hallyday, Gabrielle Lazure, Serge Riaboukine, Augustin Legrand, André Penvern, Francis Renaud
Azione Thriller Crime
HMDB

RESEÑAS (1)

MC

Marco Castellini

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I Fiumi di Porpora 2 - Gli Angeli dell'Apocalisse

In un monastero francese sul confine tedesco, viene trovato murato il cadavere di un uomo. Su questo fatto indaga il commissario Niemans. Nel frattempo, il giovane capitano Reda s’imbatte in un uomo, il cui aspetto ricorda quello di Gesù Cristo, la cui vita è messa in pericolo da un gruppo di misteriosi monaci assassini. Le due indagini finiscono per incrociarsi. Seguito de “I Fiumi Di Porpora”, scritto dal regista di “Leon”, “Nikita” e “Il Quinto Elemento” Luc Besson, condivide con il prototipo diretto da Kassovitz l’atmosfera inquietante dagli echi sovrannaturali, e purtroppo anche un’affrettata soluzione razionale che stona con il resto della pellicola. La regia di Dahan è sorprendente, ai limiti del virtuosismo, in gran parte debitrice dei film di Argento e delle suggestioni tipiche dei videoclip. La mdp non sta mai ferma e alcune inquadrature sono piacevolmente sorprendenti. Buona la fotografia, cupa anche nelle scene in pieno sole. La qualità delle interpretazioni varia, ma su tutti c’è il grande Jean Reno, un attore di razza come ce ne sono pochi in giro. L’unica pecca della sua performance sono gli ultimi due minuti, dove il film si conclude come una puntata di un telefilm americano alla “A- Team” o simili, tutta battutine e sorrisi, in totale contrasto con il resto della storia: una caduta di tono che lascia il segno. Tuttavia, ciò è solo la parte più bassa di una parabola discendente, in quanto già nell’ultimo segmento, ovvero quando il mistero viene svelato (e l’inquietudine da soprannaturale si dissolve come fumo nel vento) e la trama prende una piega alla Indiana Jones, con tanto di trabocchetto basato sulla luce che fa tanto “I Predatori dell’Arca Perduta”), quindi cita in maniera più o meno esplicita il celebre “Asterix” d’oltralpe (le opere di Goscinny e Uderzo, intendo), dove al posto della bevanda magica ci sono delle più concrete anfetamine che miracolosamente hanno un effetto immediato sull’organismo. Un vero peccato che questa mancanza d’ispirazione abbia colto Besson proprio nel finale (che anche nel prototipo era piuttosto deludente), perché per il resto il film è molto gustoso: le qualità visive della pellicola sono sicuramente apprezzabili, ma quel che più conta è il suo spirito di “film di genere” a 360 gradi. Infatti, sull’impianto tipico del thriller con spruzzatine di horror, trovano il loro spazio delle sequenze d’azione davvero niente male, come quella in cui Reda (Magimel) si butta all’inseguimento di uno dei demoniaci monaci oppure la sparatoria finale in uno dei tunnel della linea bellica Maginot. Anche dal punto di vista prettamente horror, il film non delude: oltre ad un’atmosfera decisamente cupa (grazie alla fotografia di cui sopra), la pellicola presenta scene piuttosto forti anche sul versante splatter, con teste mozzate, dita fatte saltare a colpi di pistola, occhi cavati, corpi macellati e l’ennesima citazione del martirio di San Sebastiano (che, da “Venerdì 13” in poi, avrebbe potuto campare sui diritti d’autore). Fa sicuramente piacere vedere che almeno i francesi (ma anche gli spagnoli, i tedeschi, gli inglesi, gli olandesi…in pratica tutti tranne noi!) hanno ripreso a fare questo genere di film, e mi scuso se ogni volta che recensisco un film europeo la meno con questo argomento. Tra l’altro, è stato annunciato un terzo capitolo, che concluderà la trilogia, alla cui regia ci sarà Florent. Emilio Siri, lo stesso di “Nido di Vespe”. In definitiva, “I Fiumi di Porpora 2” è un film divertente, certamente non un capolavoro, ma di questi tempi chi ne ha visti?

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