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IL CASO VENERE PRIVATA

Cran d'arrêt

1970 FR
gennaio 14, 1970

Milano. Duca Lamberti, un medico radiato dall'ordine per aver praticato un'eutanasia su una donna morente, viene chiamato a curare il giovane Davide Auseri, un ricco giovane milanese, caduto in depressione dopo una complicata storia d'amore giornaliera con una ragazza. Il dottore scopre che il ragazzo, di fatti, è rimasto sconvolto dalla morte di Alberta Radelli, una giovane donna con cui Davide aveva avuto una fugace avventura di una mattinata. Dopo aver abbordato Alberta nei pressi del centro di Milano, Davide aveva trascorso diverse ore con lei. Per Davide quell'incontro era una semplice avventura ma, per Alberta, quell'incontro aveva rappresentato la fuga da una pesante routine quotidiana, fatta di miseria e umiliazioni. Alberta supplica Davide di non lasciarla ma, il ragazzo la abbandona senza preoccuparsi troppo delle sue richieste.

Registi

Yves Boisset

Cast

Bruno Cremer, Renaud Verley, Marianne Comtell, Raffaella Carrà, Mario Adorf, Claudio Gora, Marina Berti, Agostina Belli, Vanna Brosio, Jean Martin
Thriller Crime Mistero
HMDB

RECENSIONI (1)

AC

As Chianese

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Regista politicamente impegnato e di contestazione, Boisset, si cimenta in questa pellicola con un giallo, e decide di fare un esame troppo grosso per il suo carnet cinematografico: il film infatti è la riduzione del più bel libro di Giorgio Scerbanenco, giallista nostrano di grande talento. Il dottor Duca Lamberti (Bruno Cremèr) dopo aver scontato alcuni anni in prigione per aver causato la morte di un’anziana paziente, appena libero cerca di riavviare la sua professione ed accetta di seguire un ragazzo alcolista. Un giorno il giovane rivela al dottore di aver conosciuto una ragazza che poi misteriosamente è stata uccisa... Duca Lamberti inizia un’indagine che lo porterà nel mondo della prostituzione milanese negli anni successivi al boom economico italiano. Nel cast si fanno notare Mario Adorf e una smagliante Raffaella Carrà, ma alla fine il prodotto ne esce danneggiato solo per la sceneggiatura: troppo carente dal punto di vista narrativo e ricca invece di scene di nudo e masochismo che, francamente, si potevano evitare. Da vedere non prima di aver letto il libro.