See No Evil backdrop
See No Evil poster

SEE NO EVIL

2006 US
May 19, 2006

A group of delinquents are sent to clean the Blackwell Hotel but little do they know reclusive psychopath Jacob Goodnight has holed away in the rotting hotel. When one of the teens is captured, those who remain band together to survive against the brutal killer.

Directors

Gregory Dark

Cast

Glenn Jacobs, Christina Vidal, Luke Pegler, Craig Horner, Rachael Taylor, Jason Chong, Michael J. Pagan, Samantha Noble, Steven Vidler, Penny McNamee
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un gruppo di piccoli criminali viene trasportato al Blackwell Hotel per svolgere la ristrutturazione dell’edificio per il programma di lavori socialmente utili: premio per il lavoro svolto sarà un mese in meno da scontare in carcere. I giovani criminali sono accompagnati dagli agenti Anders e Williams; quest’ultimo aggredito anni prima da un gigantesco psicopatico che gli aveva ucciso il collega e amputato un braccio, prima di scappare. Ben presto il gruppo di giovani si renderà conto che in quell’edificio non sono soli e che qualcuno li spia da buchi nei muri e da falsi specchi: quel qualcuno è Jacob, il killer che tempo prima aveva aggredito l’agente Williams e che ora si rifugia tra le mura di quel fatiscente hotel. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima; e questa è la filosofia omicida che muove le gesta del folle psicopatico interpretato dal mastodontico wrestler Kane ( nome d’arte per Glen Jacobs ), un killer moralizzatore abituato a riconoscere negli occhi delle persone le loro gesta peccaminose. E chi potrebbe essere più macchiato dal peccato se non un manipolo di giovani delinquenti dediti allo spaccio e al taccheggio? Così la carne da macello sarà servita al killer sul proverbiale vassoio d’argento, così ricco di appetitose e giovani vittime dedite al peccato, da edulcorare l’ormai logora tradizione del teen slasher a stelle e strisce. “Il Collezionista di Occhi” (in originale “See No Evil”), prima pellicola prodotta dalla WWE, federazione internazionale del wrestling, cerca di rispolverare il filone dello slasher movie inserendo una star assoluta dello sport spettacolo più famoso e amato al mondo come protagonista negativo della pellicola; ed è proprio la figura dello psicopatico Jacob Goodnight il motore centrale e l’aspetto più riuscito di questo filmetto. Il gigantesco Kane ha il volto e le phisique dù ròle perfetto per interpretare un mostro assassino, dai modi grezzi e brutali, risultato di un’infanzia passata in balia di una madre folle e castratrice, ossessionata dalla religione e dedita ad un’estrema educazione punitiva nei confronti del figlio; rapporto a tratti simbiotico capace di aggiungere un nuovo tassello nell’opera di destrutturazione della famiglia americana, cominciata già nelle pellicole degli anni ’60. La figura del killer Jacob è sicuramente azzeccata e affascinante, anche se non molto originale (lo spettatore più navigato riconoscerà palesi richiami al Norman Bates di “Psycho”, a Leatherface di “Non aprite quella porta” e perfino a Carrie White di “Carrie”), così sfumata tra il crudele/ brutale e il patetico; e infatti si nota come l’intera storia sia stata costruita esclusivamente sul personaggio del villain interpretato da Kaine, dal momento che il resto dei personaggi non riescono ad uscire dai canoni della macchietta e dello stereotipo dello slasher movie (c’è il bulletto arrogante, il nerd esperto di informatica, l’animalista finita in carcere per difendere giuste cause, la presunta lesbica, la femme fatale…). Anche la sceneggiatura dell’esordiente Dan Madigan è strapiena di luoghi comuni che lo spettatore esperto riconoscerà facilmente, riuscendo spesso ad anticipare eventi e battute. Sarà dunque ben chiaro che “Il Collezionista di Occhi” non si distingue dalla massa ne per originalità, ne per costruzione narrativa e delineazione dei personaggi. Cosa sarà dunque a rendere salvabile questa pellicola? Oltre al già citato personaggio del killer, si può apprezzare un uso smodato della violenza gratuita che sfocia spesso nel gore più esplicito: si va dalle numerose scene in cui Jacob cava gli occhi delle vittime, fino a persone inchiodate, sbranate da cani randagi, uncinate, arrivando perfino ad una scena in cui viene fatto ingoiare un telefono cellulare fino al soffocamento. Insomma, non si arriva allo splatter, ma di sangue nel “Collezionista di Occhi” ne scorre copioso. Poi da salvare risultano anche le buone scenografie di Michael Rumpf, costituite dal lugubre hotel, sfruttato benissimo in tutto il suo fascino architettonico decadente e a tratti gotico; e la regia di Gregory Dark, autore di alcuni video musicali e di numerosissimi porno, caratterizzata da un pregevole uso di virtuosismi di macchina e uno spiccato gusto per il ritmo. In conclusione, “Il Collezionista di Occhi” è uno slasher come tanti altri, girato esclusivamente in funzione di una star dello sport (Kane) da lanciare nel mondo del cinema. Godibile e con il merito di saper intrattenere, questo si, ma sostanzialmente anche piuttosto inutile.