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EL SEXO DE LA BRUJA

Il sesso della strega

1973 IT
octubre 18, 1973

Sir Thomas Hilton, patriarca de una familia, reúne a todos sus sobrinos para repartir la herencia antes de su inminente muerte. Todos tienen parte de la fortuna excepto Evelyn, quien siempre ha odiado a la familia. Esa noche, en el castillo donde están reunidos, aparece muerto uno de los sobrinos, y todo indica que es por causa de la herencia; aunque hay algo más oscuro que hará presencia más adelante...

Directores

Angelo Pannacciò

Reparto

Susanna Levi, Jessica Dublin, Sergio Ferrero, Camille Keaton, Franco Garofalo, Donald O'Brien, Augusto Nobile, Gianni Dei, Maurizio Tanfani, Marzia Damon
Horror Thriller
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

Sul letto di morte, l’anziano Thomas Hilton raduna tutti i suoi familiari per un ultimo saluto e annuncia che l’orribile segreto della famiglia Hilton sarebbe morto con lui. Dopo il funerale, il notaio legge il testamento del signor Hilton ai suoi parenti dal quale si apprende che tutti i suoi averi e il castello devono essere equamente divisi tra i suoi familiari eccetto sua sorella Evelyn, accusata di stregoneria. Tutti gli eredi allora si stabiliscono al castello e si dedicano alle loro passioni, ma compare anche un misterioso assassino che comincia ad uccidere, uno ad uno, tutti gli eredi della famiglia Hilton. Per la serie “al brutto non c’è mai limite” eccoci di fronte a “Il sesso della strega”, titolo ad effetto per uno dei più scombinati e brutti thriller a tinte paranormali che la cinematografia italiana abbia prodotto negli anni ’70. Il nostro cinema di genere tra gli anni ’60 e ’70 ha raggiunto vette altissime aggiungendo ottimi film su ottimi film. Registi del calibro di Mario Bava, Dario Argento, Lucio Fulci, Riccardo Freda e Antonio Margheriti, solo per fare i nomi dei più celebri, hanno donato all’immaginario collettivo cinematografico veri gioielli mai più eguagliati dalle produzioni nostrane. Ma c’era anche un sottobosco di registi che si barcamenavano tra l’horror, l’erotico e chissà cos’altro che rappresentavano il lato oscuro di questa armoniosa combriccola di “Grandi nomi”, artigiani con non troppo talento che coglievano al balzo il filone in voga del momento e davano vita a discutibili lungometraggi che oggi vengono venerati come autentici “scult”. Tra i tanti sicuramente Angelo (in arte Elo) Pannacciò è uno dei più rappresentativi, soprattutto per questo “Il sesso della strega”, un thriller di rara bruttezza che fonde insieme il gotico italiano, il giallo-thriller (in quel periodo al suo massimo grado di diffusione) e l’erotico. Pannacciò, autore anche della sceneggiatura insieme a Franco Brocani, aveva uno spunto interessante e soprattutto originale su cui lavorare: la magia (mista alla scienza) utilizzata per il cambiamento di sesso di un individuo. Purtroppo questo spunto non viene affatto approfondito e l’intera sceneggiatura appare troppo sconclusionata, composta da pochi eventi che si inseriscono nella narrazione spesso senza un vero nesso logico. Inoltre lo stesso autore non sembra avere le idee troppo chiare su quale genere ripiegare, se sul thriller-horror o sull’erotico. Se infatti la struttura è quella tipica del thriller, con tanto di omicidi all’arma bianca e killer misterioso da smascherare, non viene mai enfatizzata la suspense e gli stessi omicidi sono coreografati in modo goffo e sicuramente poco “spaventoso”. Invece il film abbonda di scene erotiche, focosi amplessi e frequenti nudi, spesso inseriti in modo molto gratuito, solo che, ahinoi, anche in questo caso Pannacciò fallisce e le sue scene non riescono a infondere un reale erotismo, dal momento che anche in questo caso abbiamo scenette impacciate, mal girate e spesso ridicole (praticamente ogni volta che entra in scena il maggiordomo erotomane). I numerosi personaggi non hanno un’adeguata caratterizzazione, anzi, alcuni di loro compaiono e scompaiono senza un reale motivo; fra tutti va sicuramente ricordato l’assurdo ispettore di polizia (interpretato da Donald O’Brien) a cui sono affidati alcuni dei dialoghi più sconclusionati del film. Ovviamente “Il sesso della strega”, come ogni buon scult che si rispetti, ha una marea di improbabili scene che sfociano tranquillamente nel ridicolo involontario e tra le quali vanno assolutamente citati gli sguardi libidinosi del maggiordomo, le grida animalesche da giungla che si sentono di notte fuori dal castello, l’esilarante sagoma da cadavere (munita di tutte le dita) e lo sconcertante fermo immagine finale sulle gambe divaricate della donna delle pulizie. Però, malgrado questi momenti di ilarità non voluta, il film non riesce realmente a divertire, anzi risulta noioso a causa della ripetitività degli eventi e dall’eccessiva staticità dell’azione che connota una trama praticamente inconsistente. Gli unici assi vincenti di questo bruttissimo film sono le musiche di Daniele Patucchi (comunque male utilizzate) e la presenza di Camille Keaton, famosa nel panorama del cinema di genere per i suoi ruoli fondamentali in “Cosa avete fatto a Solange?”, “Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea” e “Non violentate Jennifer”.