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INSIDIOUS 3: L'INIZIO

Insidious: Chapter 3

2015 CA
maggio 28, 2015

Il prequel del film in cui l'infestazione colpisce la famiglia Lambert. Elise Rainier a malincuore accetta di utilizzare la sua abilità per contattare i morti allo scopo di aiutare una adolescente che è stata presa di mira da una pericolosa entità soprannaturale.

Cast

Stefanie Scott, Lin Shaye, Dermot Mulroney, Leigh Whannell, Angus Sampson, Steve Coulter, Hayley Kiyoko, Tom Gallop, Tate Berney, Corbett Tuck
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

VD

Vincenzo de Divitiis

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Quinn Brenner è una giovane aspirante attrice da un anno rimasta orfana della madre, deceduta a causa di una grave malattia. Desiderosa di mettersi in contatto con lei, si rivolge ad una sensitiva di nome Elise la quale a sua volta è anch’essa scioccata dal suicidio del marito e mette in guardia l’adolescente sui rischi che si corrono nell’evocare le anime dei defunti. La seduta avviene lo stesso ed in effetti la donna percepisce una presenza poco rassicurante che tuttavia si allontana subito. Passa un po’ di tempo e Quinn, al termine di un’audizione per una scuola teatrale, nota una strana figura per strada che la distrae e le impedisce di vedere una macchina che la prende in pieno costringendola alla sedia a rotelle. Il periodo di convalescenza a casa si trasforma in un autentico inferno, fatto di rumori sinistri e apparizioni di fantasmi. In suo soccorso arrivano Elise e due cacciatori di spettri che si troveranno ad affrontare un demone terribile e assetato di anime umane. Quando nel 2010 i due famosi produttori Oren Peli e Jason Blum decisero di puntare su un regista talentuoso, ma ancora alla ricerca della definitiva esplosione, come James Wan per lanciare la saga di “Insidious”, in pochi avrebbero scommesso anche un solo euro sul successo di quella che all’apparenza sembrava la solita storia di case infestate fortemente imparentata con “Paranormal Activity”. Ed invece gli enormi incassi ai botteghini e il consenso unanime di pubblico e critica ottenuti da “Insidious” e “Oltre i confini del male: Insidious 2” hanno consacrato la serie prodotta dalla BlumHouse come una delle più importanti e valenti degli anni Duemila, al punto da far mettere in cantiere un terzo episodio dal titolo “Insidious 3: L’inizio”. Questa volta, a differenza dei due capitoli precedenti, il vecchio adagio calcistico “squadra che vince non si cambia” viene stravolto quasi del tutto: assistiamo ad un cambio al timone con Leigh Whannell (già sceneggiatore e interprete dei primi due episodi) che prende il posto di James Wan, un rinnovamento parziale del cast e soprattutto una storia nuova di zecca. Come si può evincere dal titolo, infatti, il film si presenta come un prequel che racconta le origini del male che alcuni anni dopo avrebbe afflitto l’ormai famigerata famiglia Lambert. A cosa porta questo restyling? Ad un film gradevole, ma al tempo stesso il più debole dei tre sia dal punto vista della scrittura che di quello tecnico. Una delle poche cose del passato rimasta intatta è la formula su cui Whannell fa affidamento per creare il giusto clima di tensione. L’elemento cardine per raggiungere tale scopo resta infatti l’atmosfera, fatta di ambientazioni funebri e ampie zone d’ombra nelle quali si nascondono demoni e presenze che si manifestano nella stanza da letto della protagonista, vero epicentro dell’intero film. Si hanno così numerose scene di paura che prendono spunto da uno dei topoi del cinema horror gotico anni Sessanta, ossia la seduta spiritica e l’evocazione dei defunti che qui fungono da causa scatenante di ogni male. Niente di nuovo sotto il sole, ma tutto è maledettamente efficace, basti pensare all’apprezzabile sequenza in cui i due acchiappafantasmi, guidati da una telecamera piazzata sulla testa della giovane, si addentrano nella stanza di Quinn ricevendo una brutta accoglienza. Ad acuire questo senso di disagio e inquietudine ci pensano la fotografia dai toni dark di Brian Pearson e le ottime musiche di Joseph Bishara che ripropone il collaudato mix di suoni battenti e violini striduli adatti a sottolineare il carattere surreale della storia. Una volta esaurita l’eredità waniana, tuttavia, si ha la sensazione che il regista faccia fatica a camminare con le proprie gambe e alcune scelte non convincono del tutto. La sceneggiatura dello stesso Whannell inizia a mostrare qualche crepa di troppo, con rimandi forzati ai film precedenti e soprattutto nella seconda parte il plot assume una deriva che potremmo quasi definire trash e del tutto incoerente con il resto della struttura da classica ghost story. Una deriva trash riassunta in un finale deludente nel quale si assiste ad autentiche scazzottate tra i protagonisti e i demoni e a battute che rasentano il grottesco. In più c’è da dire che la figura de “L’uomo che non respira”, per quanto sia inquietante e faccia la sua onesta figura, non può essere minimamente paragonata a quelle del demone dal volto bruciato e della sposa in nero, protagonisti dei primi due film. Il cast, come detto, segue l’opera di rinnovamento e vede alcune new entry tra cui si segnala la giovanissima Stefanie Scott molto brava a dare spessore al suo personaggio, mentre Dermot Mulroney convince un po’ meno. Sul versante delle vecchie conoscenze, invece, Lin Shaye si conferma una garanzia nei panni della medium Elise e lo stesso discorso vale per Leigh Whannell e Angus Sampson in quelli della bizzarra coppia di acchiappafantasmi. Curiosità finale riguardante James Wan il quale non abbandona del tutto la sua creatura e compare in un cammeo che però lascio individuare a voi. “Insidious 3: L’inizio” è in definitiva un buon prodotto che soddisfa i fan della saga, ma potrebbe far storcere il naso a tutto il resto degli appassionati. Visiona il trailer di INSIDIOUS 3: L’INIZIO

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