Intruders backdrop
Intruders poster

INTRUDERS

2011 US
September 12, 2011

Though no one can see him, Hollow Face lurks in the corners, desperately desiring love but only knowing how to spread fear and hate. He creeps into the life of John Farrow after Farrow’s beloved 13-year-old daughter Mia is assaulted in their home. The line between the real and the imaginary blurs as fissures start to open within the family unit. It seems that no security measure can keep Hollow Face out.

Directors

Juan Carlos Fresnadillo

Cast

Clive Owen, Carice van Houten, Ella Purnell, Adrian Rawlins, Daniel Brühl, Ella Hunt, Kerry Fox, Pilar López de Ayala, Izán Corchero, Imogen Gray
Fantasy Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Il piccolo Juan ha terrificanti incubi in cui vede un essere incappucciato e privo di volto che cerca di rapirlo di notte nella sua stanza da letto. Altrove la dodicenne Mia trova una scatola nascosta in un albero e contenete un racconto scritto a mano che parla di un uomo incappucciato e senza faccia che cerca di conquistarsene una rubandola ai bambini. Quando Mia decide di completare il racconto per presentarlo come compito scolastico, l'uomo senza faccia comincia a comparirle, solo suo padre John è testimone dell'accaduto e malgrado nessun'altro le creda, a poco a poco la ragazzina comincia a presentare strani sintomi, a iniziare dalla perdita della voce. Il mondo delle paure infantili è stato spesso esplorato negli ultimi anni con una serie di film dell’orrore che hanno concentrato l’interesse soprattutto nei confronti della paura del buio. Tra “Darkness”, “Al calare delle tenebre”, la trilogia di “Boogeyman”, “Fear of the Dark”, “They – Incubi nel mondo delle ombre”, “Vanishing on 7th Street” e “Non avere paura del buio”, abbiamo assistito alla destrutturazione e ricomposizione della nictofobia in funzione di situazioni e creature varie che hanno dato una panoramica abbastanza completa sull’argomento. Ora c’è un’altra “variazione sul tema”, che più di altri film del mini-filone si lega alla dimensione infantile, cercando, per di più, di creare una nuova icona horror con il boogeyman Senza Faccia: “Intruders”. Al timone di questa coproduzione Stati Uniti/Spagna/Gran Bretagna c’è lo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo, già regista dell’interessante thriller “Intacto” e del bellissimo “28 settimane dopo”, che con “Intruders” si trova a gestire un film su commissione che probabilmente non ha potuto giostrarsi al meglio. Ci tengo a precisare subito che “Intruders” sicuramente non è quel disastro che in molti sbandierano, ha dei punti molto interessanti e alcuni elementi che ne favoriscono il ricordo, però si nota che qualche cosa è andata storta e che il film sarebbe potuto essere di ben altro livello. L’incipit non è male ma sa di già visto: un bambino perseguitato dall’Uomo nero proprio nell’intimità della sua cameretta. L’estro visivo e la perizia tecnica di Fresnadillo donano alla lunga sequenza un fascino particolare, accentuato da quello che segue con un improvviso e inizialmente depistante cambio di location e protagonisti. Da questo momento il film segue due storie parallele facilmente collocabili su un determinato piano logico che però gli sceneggiatori ci riserveranno come colpo di scena finale. Ed è proprio grazie alla consapevolezza della prevedibile “sorpresa” che si riscontra un’originale e interessante costruzione narrativa che forse avrebbe giovato proprio nel non essere posta come “ending twist”. Da qui si dipanano, tra l’altro, una serie di incongruenze che fanno percepire in modo piuttosto marcato dei buchi di sceneggiatura che raggiungono l’apice in una conclusione che fa a cazzotti con la logica e che sa tanto di finale alternativo da ornamento per il DVD. “Intruders” però offre una serie di scene ben coreografate e realmente inquietanti che hanno per protagonista Senza Faccia, il boogeyman incappucciato che aleggia su tutta la vicenda. Non si tratta di una figura originale, anzi nel segmento di Juan ricorda esteticamente fin troppo il killer di “Sospesi nel tempo”, però Senza Faccia è un uomo nero credibile e particolarmente affine a quello che l’immaginario collettivo percepisce come tale. Vive negli armadi e nelle zone buie delle camerette dei bambini, è alto, scuro e dai lineamenti indefiniti… ed è proprio da quest’ultimo dato che si sviluppa il suo modus operandi, mirato a strappare l’identità altrui per costruirsene una lui. Se Senza Faccia ti tocca la bocca, la vittima non riesce più a parlare, se tocca gli occhi a vedere e via dicendo, fino a un personale assemblaggio che deficita di riflesso la sua vittima. Insomma, basta pensare alla ridicola rappresentazione dell’Uomo nero nei tre film “Boogeyman” per capire come sia invece vincente l’idea che sta dietro al mostro di “Intruders”. Se poi andiamo a parlare del tentativo di costruire un mondo che contenga Senza Faccia, un po’ come la dimensione degli incubi di Freddy Krueger, allora è un altro discorso: scelta infelice e stonata che mal si lega con atmosfere e tematiche del film. Molto buona la performance del cast, che comprende Clive Owen (“Sin City”; “I figli degli uomini”), Carice van Houten (“Black Book”; “Dorothy”), Pilar Lopez de Ayala (“Il destino di un guerriero”; “Le 13 rose”), Daniel Bruhl (“The Bourne Ulimatum”; “Bastardi senza gloria”) ma soprattutto Ella Purnell (“Non lasciarmi”), convincentissima nel ruolo della piccola Mia. “Intruders” è dunque un’opera poco convincente per una sceneggiatura mal gestita e spesso inutilmente complessa, capace però di creare suggestioni paurose di buon mestiere.

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